UPDATED – Dopo Elitel e Intratec, adesso tocca a Telvia ?

La voce gira.

Spero per Salvo che non sia vera.

Parlato ora con Salvo, invece purtroppo e’ vera.

Qualche migliaio di ADSL sono state scollegate.

Non conosco i fatti, non ho sentito entrambe le campane quindi non do un giudizio, faccio solo due considerazioni:

  • Certo che gestire queste situazioni ad agosto non e’ facile, tutto e’ rallentato. Ci avessero pensato a giugno o a settembre…
  • In I.NET avevamo 4 persone che controllavano le fatture di Telecom per poi contestare gli addebiti non dovuti. Questo la dice lunga sul fatto che gli errori per sovrafatturazione giustificavano largamente il pagamento di 4 stipendi

Non voglio con questo dire che scientemente Telecom sovraffatturi fatturando prestazioni non dovute e non voglio nemmeno insinuare che questa sia la situazione di Telvia.

Certo e’ che capisco che un venditore ha molti incentivi a far trascrivere accuratamente sul sistema di billing tutte le cose che comportano un aumento del fatturato e la stessa cura non la pone con tutte le cessazioni e dismissioni che comportano una riduzione di fatturato.

In questi casi, ti arrivano delle fatture che risultano non dovute. Anche per ovviare a questi problemi, con l’ADSL all’ingrosso e’ attivo un servizio di self-provisioning per cui il cliente gestisce in autonomia attivazioni e cessazioni per cui le fatture che riceve sono (quasi) sicuramente corrette, fintanto che puo’ accedere al portale..

p.s. il mio post su Elitel era nelle notizie del giorno della intranet di telecom (vedi img qui sotto).

Immagine_1

Tutti intrusi nel mio domicilio informatico.. 😉

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15 thoughts on “UPDATED – Dopo Elitel e Intratec, adesso tocca a Telvia ?”

  1. Devo andare in cima al tetto e vedere se da li riesco a passare la collina e a collegarmi quindi con EOLO oppure qualche ISP sopravviverà a questo eccidio e potrò ancora avere una connessione cablata?
    Io spero che almeno Messagenet / KPNQwest non riescano a massacrarla: ho una bella 1280/512 su cavo dati che funziona egregiamente e non vorrei lasciarla -.-

  2. Interessante notare come a dieci anni dal fatto ormai si possa dire esplicitamente che VOL ci aveva 20 miliardi di debito quando è stata assorbita da Telecom (io sapevo di 26, ma la cosa cambia poco)

  3. ne parlavamo proprio ieri con il mio socio Mario che aveva curato per Nichi Grauso lo sviluppo internazionale, chiaccherata portata dalla mala sorte che ha avuto ePolis.
    pero’ a noi sembrava di ricordare che lui abbia portato a casa una valutazione di circa 30 miliardi che erano 2 o 3 miliardi oltre i debiti che aveva con Telecom.

  4. Confermo gli errori di fatturazione regolari di telecom. Sono sempre a favore di telecom stessa. Sara` certamente un caso “regolare”, non e` assolutamente pensabile che siano fatti apposta.

  5. A proposito di agosto, sono in vacanza per i monti e, connesso via GPRS col mio cellulare, c’è giusto uno degli scollegati che cerca di rimediare alla situazione, con il suo server disconnesso a 500 km di distanza. Certo che la scelta di tempo pare proprio un bel modo per incasinare le cose il più possibile…

  6. boh, a me pare tanto che dopo i rinvii a giudizio per il caso Teleque/Cartaque Telecom stia iniziando a rientrare su tutti.
    Resta poi un secondo punto. Non ho grossi dubbi sul fatto che Telecom abbia un approccio “creativo” con le fatture (*io* non sono mai riuscito a farmi rimborsare una bolletta pagata doppia): però com’è che negli anni nessuno nei piccoli provider si è accorto della cosa?

  7. basta mettersi d’accordo sulle parole…
    definizione di “grande impresa” della GUCE del 30/04/1996, aggiornata al 1 Gennaio del 2005
    sono considerate Grandi Imprese le imprese che abbiano almeno 2 dei 3 requisiti:
    Dipendenti: maggiore di 249 unità
    Fatturato: maggiore di 50 ML di euro
    Attivo patrimoniale : maggiore 43 ML di euro
    cio’ detto, I.NET non e’ stata una grande impresa per 6 anni su 13; sono stato nel cda di almeno 6 OTAG (operatori autorizzati che facevano gli ISP) che avevano fatturati tra i 300K e 6M e tra 3 e 20 dipendenti, fino a qualche anno fa.
    sono stato presidente di AIIP dove ci sono una 50na di OTAG di cui almeno 40 non sono grandi imprese e di cui almeno 30 non sono medie imprese
    sulle iniziative legali, formali, mediatiche, associative ecc che ho sostenuto, partecipato, assunto, promosso, ecc. da solo e in gruppo, non credo che mi debba dilungare… anche su quelle congiunte con altre associazioni di utenti e operatori di dimensioni medie ancora inferiori (sia quando sono state fatte che adesso)
    interessante pero’ una considerazione…
    maxkava chiama “grandi” Tim e Vodafone; tu, mi pare di capire, consideri “piccoli” i non associati AIIP.
    c’e’ sempre qualcuno piu’ grande e c’e’ sempre qualcuno piu’ piccolo.. 😉

  8. C’è anche sempre qualcuno più a sud, se per questo 🙂
    Il “grande” io lo uso in relazione ai mercati: tim e voda sono grandi, visto che hanno l’80% del mercato mobile italiano. Un ISP che ha lo 0,01% è piccolo, anche se rintrasse nei requisiti della GUCE.
    A parte il dibattere di terminologie, mi pare che ci siano due aspetti da sottolineare:
    – l’accelerazione nel rientro dei debiti (legato alla vicenda romana di Telecom)
    – l’accelerazione ad agosto quando tutto è più rallentato (ma è anche vero che ad agosto molte persone sono in ferie e non usano adsl)
    – la sostanziale chiusura del mercato (imvho per l’iatlai vale lo stesso per le tlc mobili e per altri n mercato ict) rispetto ai nuovi entranti. Le misure pro-competitive sono poche, i garanti garantiscono lo status quo e l’atteggiamento degli utenti non favorisce certo lo sviluppo di un mercato “sano”. Ma su questo forse occorre fare una riflessione più approfondita, chissà che non abbia tempo su Telcvoeye nei prossimi giorni!

  9. per me i grandi provider (tagliando con l’accetta) sono in AIIP e i piccoli sono in Assoprovider o se ne stanno per conto loro. Telecom è hors categorie 🙂

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