I conti non tornano a Fastweb

A casa Fastweb i conti relativi alla gara Consip non tornano.

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Nella sotto-sezione delle presentazioni e conferenze della sezione relazioni con gli investitori, l’ultima presentazione risale al  19 febbraio 2007, con la presentazione dei risultati del 4o trimestre 2006. Sono indietro di 3  trimestri!

Sono sicuro che il mio amico Paolo lo farà sistemare quanto prima. (Paolo era l’Investor relator in I.NET, prima di andare in Fastweb; e’ una "vittima" dei miei corsi…(chi vi ha partecipato sa cosa intendo..))

Tornando ai conti Consip che non tornano, nella slide 20 della presentazione dei dati del 3o trimestre, si legge che il valore degli ordini Consip (ovvero gli acquisti da parte della Pubblica Amministrazione) sono inferiori alle attese a causa di

  • Lower average minutes of voice traffic per line
  • In some cases number of lines available for migration 40% lower

Ovvero, numero di minuti di telefonate inferiori alle aspettative e, UDITE UDITE, in alcuni casi il numero di linee era il 40% in meno !

Nella conferenza con gli analisti Parisi ha detto che

"Number of public administration under Consip is much less then expected … Finally the number of lines  activated is much lower than we expected- 40% that were already paid by admin to TI were no longer there and/or not active"

Il 40% delle linee pagate dalla pubblica amministrazione a Telecom Italia non erano piu’ attive!!

Non sarebbe interessante sapere perche’ le PA pagavano un 40% di linee in piu di quelle che effettivamente utilizzavano ?

Alla fine sono soldi che paghiamo come contribuenti …

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3 thoughts on “I conti non tornano a Fastweb”

  1. bhe, credo che le linee consip fossero state in origine acquistate a pacchetto in base al numero degli uffici che si volevano ‘coprire’. Poi ogni amministrazione gestiva in proprio la cosa e non mi sorprenderebbe immaginare che ad ogni rinnovo locali, cambi sede, insediamento nuovo personale ad ogni elezione… i singoli si ‘dimenticassero’ di ri-utilizzare le linee gia’ pagate. Mi vengono in mente tutti i cambi di gestioni nei passaggi a “compresivi” delle scuole di I e II grado (l’unica realta’ che conosco). Ovviamente Telecom non aveva nessun interesse a smettere di chiedere i soldi anche per linee mai utilizzate. Ora le regole sono cambiate e ogni amministrazione riceve i soldi per soddisfare le necessita’ di collegamento e magari non tutti gli uffici italiani sentono l’urgenza di attivare un collegamento che magari non hanno mai utilizzato e girare i soldi a bilancio per comprare qualche risma di carta 🙂

  2. conosco molto bene la situazione consip/fastweb (ho seguito in prima persona la realizzazione di alcuni dei progetti di reti dati e fonia più importanti per la PA).
    la situazione è in realtà ben più drammatica di come è stata descritta (non a caso i dati non sono stati aggiornati, e chissà quando il citato Paolo li potrà aggiornare ;)) e nasce da un problema di fondo chiamato “piano dei fabbisogni”.
    per ogni progetto infatti la PA (ente appaltante) deve consegnare a fw un elenco di linee (fonia/dati) detto appunto “piano dei fabbisogni” sul quale fw deve, entro un limite di tempo stabilito, fornire una risposta tecnico/economica ed un progetto di massima che, una volta approvato dalla PA, diventerà esecutivo.
    detto questo, cosa succede?
    succede che, appunto, in fase di verifica (sopralluogo tecnico) normalmente la PA si “accorge” che buona parte delle borchie e delle linee in realtà NON SA NEMMENO A CHI SIANO INTESTATE E CHI REALMENTE NE TRAGGA UN BENEFICIO PER UTILIZZO.
    questa percentuale in molti casi è ben oltre il 40% citato, e – tra i silenzi imbarazzati del dirigente preposto – porta la PA di turno a dover giocoforza “tagliare” con l’accetta le linee, cassando di fatto oltre la metà dei ricavi attesi.
    se poi aggiungiamo il fatto che mediamente tra il progetto esecutivo e la realizzazione passano dai 4 ai 6 mesi, e che il taglio delle tariffe rispetto a TI è mediamente del 60-70% (faccio un medione tra fonia e dati), vi lascio immaginare il baratro nel quale è caduta fw dopo essersi aggiudicata la gara consip…
    aggiungiamo infine come ciliegina sulla torta gli oltre 200 mio€ di investimenti fatti in “downgrade tecnologico” (infatti alla PA fw deve poter fornire anche linee pots e isdn, quando la sua fonia è nativa voip) ed i ritardi cronici delle PA nei pagamenti ed otteniamo il risultato finale… che vi lascio immaginare.
    ps: anche gli svizzeri cominciano ad incazzarsi… clikka:
    http://www.mattinonline.ch/index.php?option=com_content&task=view&id=483&Itemid=68

  3. La cosa non mi stupisce più di tanto, per lavoro ho seguito diverse PA nell’ottimizzazione della spesa TLC ed è sempre la stessa cosa. Penso che la maggiorparte dei problemi risalgano a quando Telecom Italia era ancora statale: se l’amministrazione X aveva bisogno di una linea telefonica la chiedeva a TI ma non la paga in quanto stanno sulla stessa barca. Non penso che ci fossero giri di cassa (è tutto gestito dal pubblico) e quindi non c’erano spese da ottimizzare.
    Probabilmente non avrebbero ottimizzato in ogni caso, ma questa è un’altra storia…..

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