Perche’ al premio di Google di 10MUS$ non si puo’ partecipare dall’Italia ? Per ragioni borboniche. Ma, se volete, vi aiuto a partecipare

Ho chiesto chiarimenti a Google. Nel frattempo la spiegazione di Fabrizio la trovo convincente.

Link: Fabrizio Giudici’s Blog: Google Android Developer Challenge – but not for Italy (and Quebec).

  • prizes must be assigned in presence of a notary public and a representative from an acknowledged consumer association;
  • prizes that are not delivered (for any reason, including recipient not picking them) must be donated to some non-profit organizations, explicitly listed in the contest rules;
  • there are some papers to fill in and the contest must be registered to two different Ministries (you know, in Italy there are a lot of Ministries, sometimes it’s hard to understand who’s doing what) and to the State Monopoly Administration.

In Italiano:

  • I premi devono essere assegnati in presenza di un notaio e di un rappresentante di una associazione di consumatori.
  • Premi non ritirati devono essere donati ad enti non profit esplicitamente dichiarati nelle regole
  • Le pratiche vanno registrate presso due ministeri.

Poi c’e’ anche una questione legata ad una fideiussione bancaria, pari all’importo del premio (vedi nei commenti puntualizzazione al riguardo di Paola)

A me sembra un filino borbonico, nevvero ?

Facciamo cosi’: Concorsogooglenf

  • chi vuole partecipare comunque, se lo ritiene, mi manda la documentazione e  mi fa provare i servizi.
  • Io  li valuto coinvolgendo qualche amico di 1generation.net (devo ancora dirglielo) e a mio insidacabile giudizio, per almeno 5 idee, finanzio e curo la costituzione di una società all’estero, in modo che la società partecipi alla gara.
  • se una poi piglia i soldi, mi restituisce quello che ho speso e chi ha pigliato il finanziamento subentra nella societa’ e cosi’ si trova i soldi e una societa’ all’estero bella e costituita.

ale’.

P.S. Leggi qui come e’ finita la questione sulla regolamentazione della telefonia mobile!

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28 thoughts on “Perche’ al premio di Google di 10MUS$ non si puo’ partecipare dall’Italia ? Per ragioni borboniche. Ma, se volete, vi aiuto a partecipare”

  1. Non hai citato dal post di Giudici il problema principale, che secondo lui è quello della fideiussione. Sarebbe interessante sentire un commento da Bernardo Caprotti. Per i clienti Esselunga c’è in questo momento un concorso con un montepremi del rispettabile valore di Eur 5.724.749,79 (IVA e imposta sostitutiva escluse); immagino che l’azienda segua tutte le procedure del caso e che abbia dovuto prestare fideiussione come da norme in vigore (nota: è un servizio che normalmente prestano le banche, dietro una percentuale – negoziabile – del valore della fideiussione; nessun bisogno di immobilizzare circolante dell’azienda). Forse che Caprotti è di manica più larga di Eric Schmidt? Oppure il seguito di “Falce e carrello” si chiamerà “Premio e balzello”?

  2. L’opportunità è grande ma non voglio usarla per 1 semplice motivo (forse per molti stupidi) sono italiano e non mi va che la società debba essere all’estero.
    Cercherò di far conoscere anche dall’Italia con tutti i problemi che abbiamo il nostro progetto.
    Per quanto riguarda l’invito non c’è da chiederlo … sarei onorato se dai un occhio e fai un giro sul nostro Meemi ( http://www.meemi.com )
    Grazie caro … ah! dimenticavo anche te sei stato segnalato nel meme ( http://www.meemi.com/capobecchino/meme/2547 ) che abbiamo mandato a Google Italia per chiedere spiegazioni o per avere conferme delle voci che girano sugli “ipotetici punti” che si è arenato il contest.

  3. non esageriamo, non e’ una cosa tanto grande…
    capobecchino, (e tutti), se vedete qui
    http://www.1generation.net/node/79
    si parla di strategie di internazionalizzazione e vedete come la penso io.
    cosi’ capite perche’ e’ una iniziativa assolutamente in linea con la mia propensione a promuovere l’innovazione in Italia e perche’ sono in totale disaccordo con te.
    con la libera circolazione all’interno della UE, ma la sede legale di una societa’ vuoi proprio farla nel posto dove sei penalizzato operativamente ?
    le multinazionali si scelgono il paese sulla base della convenienza fiscale e affidbailita’ regolatoria. Questa cosa e’ alla portata di tutti noi, pur rimanendo a vivere, lavorare e pagare le tasse in Italia.
    tra un po’ raccontero’ della mia esperienza con la startup che ho fondato poco fa (con sede legale in UK)

  4. Ti ringrazio per l’idea di creare una società all’estero ma mi chiedo: nessuno ha un link per il regolamento italiano sui concorsi? altrimenti si rischia di fare una discussione sul nulla.
    Qualche esponente del governo dovrebbe intervenire e magari modificare la nostra legge (se ostacoli un’azienda seria, allora meglio cambiare la legge)

  5. Persone da stimare incondizionatamente

    La persona nel mondo tecnologico che merita di pi la mia stima per come porta avanti le sue *geniali* idee Stefano Quintarelli.
    Ha una cultura da invidiare e un buon senso che solo mio nonno potrebbe competere. L’ultima sua iniziativa…

  6. Scusate,
    ma voi, esponenti della niùeconomiduepuntozero, vi siete mai chiesti per quale motivo esistono queste regolette “borboniche”?
    Lavoro nel campo dei giochi, conosco molto bene la normativa in materia e quelle tre semplici disposizioni sono a totale tutela del consumatore e trovo corretto che esistano (almeno qui da noi).
    Purtroppo viviamo in Italia e in tema di giochi, lotterie e scommesse il fair play anglosassone non sappiamo cosa sia.
    Poi, per una volta, sembra che queste regolette facciano perdere l’occasione della vita a tutte le aziende italiane.
    Beh, mi dispiace per voi ma IMHO sono contento che esistano.
    Quella della fideiussione poi è fondamentale. RIfletteci un attimo.
    x capobecchino che scrive “Qualche esponente del governo dovrebbe intervenire e magari modificare la nostra legge (se ostacoli un’azienda seria, allora meglio cambiare la legge)”
    Ma davvero adesso le occasioni per le aziende serie arrivano dai concorsi a premi? Tanto da dover cambiare una legge? Hummm… in 20 anni che lavoro nel mondo IT mi devo essere perso qualcosa.
    Scusate per la polemica ma tutta st’insurrezione per sta c@@@ata non la capisco.

  7. @cafonauta non sono stato io a dire che le leggi dovrebbero essere cambiate … come vedi dalla mia risposta te ne potrai rendere conto 🙂
    La legge purtroppo per quanto mi riguarda è fatta male ma so anche che per colpa di alcuni tutti ci perdiamo o almeno dal mio punto di vista no riesco a vederne il vantaggio …;)

  8. Cafonauta, sono stato io a scrivere quelle parole (io, Hamlet), non capobecchino.
    Tu dici “Ma davvero adesso le occasioni per le aziende serie arrivano dai concorsi a premi? Tanto da dover cambiare una legge? ”
    Prima di tutto con si tratta di un “concorso a premi” con premi decisi da estrazioni a caso! È una competizione mondiale con premi decisi in base al merito.
    E si, per un singolo o per un gruppo di programmatori l’occasione può arrivare da un concorso deciso da Google (non so se hai presente chi è Google, uno dei marchi più importanti del mondo). Forse non immagini la VISIBILITA’ che può derivare dall’essere uno dei vincitori della competizione decisa da Google, visibilità mondiale, altrochè.

  9. Cafonauta, nel 1995 feci vedere Internet a dei vertici di un partito politico.
    La reazione fu “e’ incredibile, una cosa potentissima! bisogna proteggere le persone da questo strumento”.
    Bene, io credo che le persone si proteggano con educazione e con giustizia.
    C’e’ una truffa ? si colpisca quella.
    C’e’ adescamento ? si colpisce quello. non si sovraregolamenta la rete…
    Fare delle norme per proteggere da meccanismi che possono portare a delle truffe, e’ borbonico, secondo me. Sovraregolamentazione, come si dice.
    non sta in piedi nemmeno il paragone con i paesi anglosassoni. vai a vederti gli esclusi e vedi quanti paesi latini non sono esclusi.
    Scusa, ma resto della mia idea.

  10. Cafonauta, francamente mi sono un po’ rotto le OO delle leggi che proteggono i cittadini, delle associazioni di farmacisti che proteggono i cittadini, dei notai che proteggono i cittadini, dell’ordine dei giornalisti che protegge i cittadini…
    C’e’ un semplice concetto che si chiama “responsabilita`”. Se venisse applicato davvero, chi sbaglierebbe pagherebbe. Semplicemente.

  11. Ragazzi,
    la mia era volutamente provocatoria ma continuo a pensare che certe regolette siano necessarie. Nel caso specifico sono sicuramente d’accordo che sia una opportunità persa ma nella maggiorparte dei casi sono una garanzia. Per assurdo qual’e’ la differenza tra il concorso di google e questo:
    http://www.slimmit.com/go.asp?6KG
    Anche il mio lattaio potrebbe organizzare un “concorso a premi” (questo è il nome legale italiano) mettendo in palio 10 milioni di euro a chi prepara il cappuccino piu’ buono dell’anno. Ma chi mi garantisce che abbia i dieci milioni di euro? (vedi fideiussione)E chi mi garantisce che effettivamente il premio venga assegnato ecc ecc?
    I “concorsi a premio” e le “operazioni a premio” sono materia dell’Agenzia delle entrate e non dei Monopoli di Stato come i giochi.
    Ora per fare sempre l’avvocato del diavolo date un’occhiata a questi due link:
    http://www.slimmit.com/go.asp?6KH
    http://www.slimmit.com/go.asp?6KI
    Insomma, se pure lo stato di san marino è riuscito a organizzare una cosa del genere e che sia ormai acclarato che anche una società residente all’estero possa indire un concorso a premi, (Esistono anche delle società che ti sbrigano pure le pratiche per tuo conto) mi sembra che la colpa dell’esclusione dell’italia sia piu’ da ascrivere a google che non gli va di espletare delle banalissime formalità. L’esselunga lo fa e google no?
    Le lettere di protesta mandiamole a google, non al ministero…
    Ciao & Buona fortuna

  12. x hamlet e i paesi anglosassoni…
    Il mio paragone era del mondo dei giochi in cui lavoro e forse sono stato un po criptico.
    In inghilterra giochi 1000 euro a quota fissa sui cavalli oppure scommettendo che un ufo atterra su buckingam palace il giorno del compleanno della regina e ti rilascia una ricevuta scritta a penna a mano libera su di un foglietto di carta bianca come quello dove il cameriere scrive le ordinazioni. Eppure quel foglietto costituisce impegno legale e il bookmaker paga senza problemi. Non si registrano casi di truffe da anni.
    Da noi siamo “costretti” a giocare online con identificativo rilasciato in tempo reale dai monopoli di stato usando una tecnologia a dir poco spaziale.
    Tutto questo non per puro masochismo ma perchè siamo italiani e le truffe da noi, in questo come altri campi, avvengono ogni minuto. Da qui le regole “borboniche”. Ognuno ha le regole che si merita 😉
    Che poi in italia la politica e le legislazioni non siano al passo con i tempi mi sembra lapalissiano. E’ anche cultura: negli USA se Intel tira fuori un nuovo processore, la notizia finisce in prima pagina sul washington post. da noi su punto informatico
    Cmq la tronco qui 🙂 che sono andato abbondantemente OT.
    Ciao

  13. “Fatta la regola trovato l’inganno” mi verrebbe da dire. Proprio in questo modo l’Italia e’ quella che e’ nel bene e nel male. Mai lottare per quello in cui si crede, ma trovare la via sbrigativa per avere quello che si crede, giusto. Ognuno la pensa come vuole, e fa bene. Il mondo e’ bello perche’ vario!! ….e non si deve mai giudicare dove e’ la ragione e il torto.
    L’unico cosa che so e’ che ho lavorato con Stefano Quintarelli per circa 6 mesi molto molto molto tempo fa….e posso dirvi una sola cosa NON FIDATEVI……non rimarrei stupito se una volta che l’idea/sw ha successo lui si tiene i soldi e poi vi fate le pippe. Puo’ essere cambiato nel frattempo, sono passati tanti anni, e lo spero per lui e soprattutto per quelli a lui vicino!!. Buona fortuna in ogni caso…..
    Comunque, per vostra conoscienza, potete aprire societa’ all’estero comprese isole felici &C. con 300-500 euro, e se pensate che avete in mano un buon progetto, e’ un investimento ridicolo ma vi da sicurezza. Ci sono tanti modi, basta far una ricerca su internet…..UK, Jersey sono classici esempi, Cipro..etc etc…non e’ per sentito dire ma e’ da circa 12-13 anni che vivo e lavoro all’estero spostandomi quindi ci sono passato, costituire una societa’ e’ facile e non costoso. Adesso vivo in Australia e mi e’ difficile aiutare da qui, ma in caso fatemi sapere…..NON voglio soldi, NON voglio niente, le idee sono vostre, i $$ sono vostri!!

  14. Italia-Google:1-0

    Ieri sè fatto un gran parlare dellesclusione dellItalia dal concorso a premi di Google; anche io mi sono unita al coro di disappunto di coloro, sviluppatori e non, che hanno trovato questa decisione ingiusta, incolp…

  15. @cafonauta … ma io non ho mai detto che la colpa è del governo italiano … ed infatti la mia lettera di richiesta spiegazioni l’ho inviata a Google Italia e non al mio governo.
    Io parto sempre dal presupposto che chiunque faccia qualcosa lo fa in buona fede, anche chi leggifera (e ci mancherebbe!!!)
    Trovo solo che secondo il mio modesto parere la legge è molto restrittiva … è molto vecchia … purtroppo però ci sono gli “ignoranti” che ne approfittano ma ciò non toglie che per loro colpa tutti abbiano a pagare … bisogna educare e far si che questi “ignoranti” capiscano l’uso che bisogna fare realmente degli strumenti a loro disposizione … e qualcuno deve pur iniziare.
    Non penso che Google abbia problemi a fare una fideussione di tale entità, ma penso (e secondo me è giusto) che il suo + più un puntiglio. I nostri cervelli scappano dall’Italia perchè non sono apprezzati (logicamente alcuni validi e molto anche ci sono), ma sopratutto non vengono tutelati.
    Come ti è stato gia spiegato in qualche altra risposta … questa per alcuni (molti???) che non possiedono una società o sono semplici studenti o semplici ricercatori … potrebbe essere una grande opportunità … vedila anche in quest’ottica … La proposta di Stefano è ottima dal mio punto di vista per queste categorie di persone (io attendo sempre delucidazioni :P) che possono beneficiare di visibilità, conoscenze e quant’altro un colosso come Google potrà dargli.
    Non è un’opportunità unica ma è sempre un’opportunità … 🙂

  16. @ciao
    Voglio ricordare una policy di questo blog.
    questo blog e’ il mio domicilio, e’ casa mia e chi viene ospite in casa mia chiedo che si adatti ad alcune regole di buona educazione.
    E le regole che chiedo io sono di non insultare, non usare turpiloquio e di presentarsi.
    Se uno vuole usare parolacce, insultare o dare un indirizzo di email falso, liberissimo di farlo, ma non a casa mia.
    Vada a farlo da un’altra parte
    Cio’ detto, aiutare ad applicare le regole comunitarie che non sono alla conoscenza/portata di ragazzi/ragazzini, non e’ un inganno ma una facilitazione. Anche questo serve a evidenziare che le regole sono sbagliate e quindi a eventualmente a sosterne una revisione. Cosa che faccio sempre quando lo ritengo (non si dica proprio a me che non propono come risolvere problemi).
    nella mia vita professionale ho avuto a che fare con migliaia di persone e francamente non mi ricordo di te. (in genere chi fa attestati di stima cita situazioni e casi precisi..)
    Iman, non so chi tu sia, se hai qualcosa da dirmi, ti prego di farlo direttamente.
    @Luca, una cosa e’ fare ironia su tutto e solo cio’ che non va, avendone conoscenza superficiale, altra cosa, IMHO, e’ segnalare quando qualcosa non va.

  17. Google android: come partecipare anche se sei Italiano

    Come gia tutti saprete, il “challenge” indettto da Google, sullo sviluppo di applicazioni per il suo nuovo sitema operatvio Android, vede l’Italia escalusa per questioni fiscali. In pratica il nostro efficentissimo governo, chiede a chi indice un conco…

  18. Cari amici, ha ragione Guido Scorza, vi segnalo questo suo post:
    http://www.guidoscorza.it/?p=194
    Dalla normativa sui concorsi a premio vanno esclusi i concorsi letterari e scientifici, e ci mancherebbe! (altrimenti come potremmo avere tutti questi concorsi di poesia e letteratura che annualmente si tengono nel nostro bel paese? :P)
    Mi stupisce davvero la “distrazione” degli advisor legali di Google.
    In bocca al lupo a tutti i programmatori che (in un modo o nell’altro) vorranno e riusciranno a partecipare.

  19. Ma sei ironico o dici sul serio? Guarda che ti prendo in parola.. scarico l sdk e poi ti butto fuori applicazioni fino a che non sei soddisfatto!
    guarda che ti prendo in parola
    Nunzio Fiore

  20. azzardo, ad occhi chiusi, che gli avvocati di google non hanno torto e abbiamo torto noi. Come al solito siamo maestri a incasinare le cose e, quando gli avvocati di google hanno provato a leggere il ginepraio delle nostre leggi, hanno pensato bene di lasciar perdere.
    Certo per noi è “normale” impazzire per capire le leggi, ma probablmente all’estero i bizantinismi non sono troppo apprezzati. E cosi’ siamo fuori dal “mondo”, a farci ridere dietro ancora una volta.

  21. Android Challenge: in palio 10 Mln di Dollari. Ma non per lItalia. O forse sì.

    Più di una persona (fra cui Luca e Napolux) ha fatto notare che lItalia è esclusa dalle nazioni i cui cittadini possono partecipare alla sfida per la realizzazione di applicazioni per Android.
    Il problema risiede secondo lanalisi di mol…

  22. http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tecnologia%20e%20Business/2007/11/google-android-risposta-italia-esclusa.shtml?uuid=c42fb3d4-98df-11dc-adc1-00000e251029&type=Libero
    A parte il concorso (con tutti le problematiche e le opportunità che esso porta con sè) a me pare che il nostro paese non sia considerato come “tecnologicamente interessante”.
    Ha ragione Stefano sul fatto del non fare sistema, ma mi stupirei moltissimo se fosse così visto che siamo divisi su tutto e siamo sempre pronti a chiedere e non a fare.
    Gli italiani di buona volontà devo faticare il doppio e la cosa è frustrante.

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