Così adesso c’e’ anche Tiscali Tv.
Come per le altre (fastweb, telecom, wind, non e’ Tiscali il "problema") c’e’ un collegamento Internet con QoS non interoperante, contenuti erogati a bacini ristretti di utenti, non interoperabili, con un ricevitore (set top box) chiuso, non interoperabile, con tecnologie di protezione (TPM, chiamate genericamente DRM) non interoperanti, con costi dei bit trasportati differenziati per destinazione, con sistemi di pagamento non interoperanti.
Chi dice "Questo non e’ Internet", ha ragione. non lo e’ più.
Chi pensa "riguarda solo la TV", non pensa ai cellulari che sono almeno 3 volte i PC e che stanno iniziando a sostituire i PC.
Chi pensa che "tanto c’e’ il web", rifletta sui costi di trasporto differenziati per destinazione/servizio.
Chi pensa che l’internet di domani assomiglia all’internet di ieri, si ricreda.
Internet si sta chiudendo; questa e’ la vera fine di Internet, non le apocalittiche previsioni sull’aumento della banda.
Purtroppo chi controlla i fili pensa che il modello di riferimento auspicabile sia il Videotel (risposta fornita da un dirigente di un grande operatore a domanda specifica).
I tanto vituperati boiardi di stato, monopolisti legali, sapevano bene
che il valore delle reti è l’interoperabilità. I paladini della
concorrenza la predicano per gli altri, rintanandosi nei loro giardini
recintati.
L’unica possibilita’ che vedo e’ dimostrare che se il mezzo e’ il messaggio (Mc Luhan), le persone sono il contenuto (Quinta). E non cio’ che viene fornito dalle Major. e questa dimostrazione si può dare solo col portafogli e con regole pro-apertura.