Inno sull’International Herald Tribune

Link: Sunset for the European mobile phone industry? – International Herald Tribune.

While bolstering corporate profit, the global expansion of European operators is not benefiting European consumers, said Innocenzo Genna, a lawyer who is chairman of the European Competitive Telecommunications Association, a Brussels group that represents the competitors to the biggest operators in Europe. Genna said greater competition abroad was forcing European operators to cut prices far below what they still charged at home.

The average price of a mobile phone call in Europe is 13 euro cents a minute, Genna said, while in the United States, it is less than a tenth of 1 cent. As a result, U.S. users spend 798 minutes a month on average using mobile phones, while Europeans spend only 143 minutes.

oooh, yeah.

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4 thoughts on “Inno sull’International Herald Tribune”

  1. Correggimi se ho capito male,
    il prezzo di un minuto di telefonata negli USA è 0,001€
    ? mentre da noi 0.13€.
    Ciò vuol dire che negli USA spendono 0,001*798=0.798€ al mese in chiamate???
    mentre noi 0,13€*143= 18.59€..
    E’ possibile?
    mi ci ritrovo perfettamente per quanto riguarda la spesa nostrana.
    Ma credere che in USA si spendano solo 80€cents a chiamata….mi sembra molto difficile..
    da notare anche questa sacrosanta verità:
    “Most European national markets are dominated by two or three strong operators which are running an oligopoly,” Genna said. “Most of these large telecom firms are using their European oligopolies as springboards for their foreign expansions.”

  2. Per completezza di informazione, mi sembra (Stefano, correggimi se sbaglio) che negli USA la tariffa è molto più bassa anche e soprattutto perchè non esistono oneri di terminazione, semplicemente perchè un utente paga anche quando riceve una chiamata.
    Questa modalità, se inizialmente ha frenato l’uso dei cellulari negli USA, alla lunga ha consentito l’instaurarsi di un meccanismo estremamente più corretto e fair sulla formazione delle tariffe. Il fatto che in europa puoi prendere un cellulare e usarlo solo per ricevere non spendendo nulla (ma all’operatore costa darti quel servizio) ha probabilmente “invogliato” gli operatori a tenere forzosamente alte le tariffe di terminazione, a tutto vantaggio loro e svantaggio per gli utenti
    Sbaglio?

  3. Salve, sono Innocenzo.
    In effetti vi è un typo circa il valore dei prezzi retail per servizi di voce, su cui peraltro non avevo dato cifre nel corso dell’intervista (ma l’avevo fatto per i prezzi degli sms: anche qui gli Europei pagano più di tutti con l’eccezione della Polinesia). Con il giornalista avevo parlato in maniera più specifica dei prezzi wholesale (raccolta e terminazione) e del conseguente impatto su prezzi retail, ARPU ed abitudini dei consumatori. Ho chiesto una rettifica ma non era più possibile, mi è stato invece detto che in US vi sono dei package con quel prezzo di 0,001 (il che però è diverso dal prezzo medio retail).
    A parte il typo, la sostanza non cambia: in Europa si pagano prezzi troppo alti per servizi mobili poco innovativi, e questo è dovuto ad una combinazione famigerata di storture regolamentari (terminazione, mancanza di MVNO) e pratiche anticompetitive degli operatori mobili dominanti (cartello dei prezzi e frammentazione nazionale).

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