Ebbene si, lo confesso. Sono io il ghostwriter

A scanso di equivoci, per chiarire, il titolo di questo post e’ ironico…

Corriere della Sera di oggi (Intervista di Massimo Mucchetti al Presidente AGCOM Corrado Calabrò)

«Dal rame dobbiamo passare alla fibra ottica, che serve anche per il mobile di quarta generazione. È la nuova autostrada dello sviluppo. Il Giappone investe nelle next generation networks (Ngn) 50 miliardi di dollari per avere 1500 miliardi in più di prodotto interno lordo. Se l’Europa lo imitasse, avrebbe un incremento annuo del prodotto interno lordo tra l’1,6 e il 2%: 450-500 euro a persona».

Ma la Ntt e gli altri operatori giapponesi non ne avranno benefici sufficienti e così il governo di Tokio li aiuta…

«Luigi Einaudi diceva che il mercato soddisfa domande ma non sempre i bisogni. Le imprese, specialmente oggi, investono se vedono un ritorno economico in tempi rapidi. In questo caso, per gli operatori di telecomunicazioni, il ritorno naturale non è cospicuo ed è a lungo termine. Non di meno l’Italia ha bisogno di questa infrastruttura ».

Gli Usa consentono ad At&t e a Verizon di fare i prezzi: si prefiggono lo stesso scopo del Giappone senza aiuti pubblici.

«Non è la stessa cosa. Giappone, Corea e Singapore puntano a servire tutta la popolazione, ovunque; e lo fanno in maniera dirigistica. Le Ngn americane saranno a macchia di leopardo. E poi negli Usa preesistevano più reti e più piattaforme, come le tv via cavo. In Italia la rete fissa veramente nazionale è una, quella di Telecom, ed è in rame. Non avrebbe senso volerne due o tre in fibra ottica così come non si costruiscono due o tre autostrade in parallelo».

Quanto costerebbe una Ngn nazionale?

«Per Stefano Pileri, responsabile dell’infrastruttura Telecom, 10 miliardi. Noi diciamo 8-15».

Ma chi ce li mette ?

«Noi faremo la nostra parte dettando regole che riconoscano tuttavia la remunerazione degli investimenti nelle nuove tecnologie garantendo un assetto concorrenziale. Ma tocca al governo creare le condizioni per evitare sprechi nell’investimento e per migliorarne il ritorno per l’investitore».

L’Unione europea quasi sempre vieta gli aiuti di Stato.

«La Ue limita l’investimento diretto dello Stato nelle telecomunicazioni alle zone dove l’utenza è rada, sì da rendere non conveniente l’investimento privato. E non consente la deregulation americana alla quale, invano, ha tentato di ricorrere Deutsche Telekom».

Se le Ngn sono così utili al paese ma non a Telecom, perché non considerarle il nuovo servizio universale, sussidiato ma anche ferreamente regolato, e con ciò giustificare la concessione di mutui senza interessi e la detassazione dell’investimento?

«Temo che i finanziamenti agevolati possano essere contestati come aiuti di Stato in sede comunitaria. Potrebbe invece essere possibile, forse, la detassazione. E il legislatore potrebbe senz’altro semplificare le norme per le autorizzazioni e le concessioni: per gli scavi dovrebbe poter bastare una semplice dichiarazione d’inizio attività; se, modificando il codice civile, le reti in fibra ottica fossero equiparate a quelle elettriche e idriche, l’operatore non dovrebbe più chiedere il permesso ai condominî per portare la fibra negli edifici. Sono questi i vincoli che allungano a dismisura i tempi e aumentano i costi di opere che rappresentano il 90% di questo investimento. E poi c’è l’articolo 81 del Trattato europeo che ammette accordi tra le imprese, in deroga alla concorrenza, per migliorare la distribuzione e promuovere il progresso tecnico o economico… ».

prometto una bottiglia di recioto dei miei cugini a chi, nei commenti, fa la miglior rassegna dei miei post che da anni dicono queste cose… ;-)) (sono serissimo)

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21 thoughts on “Ebbene si, lo confesso. Sono io il ghostwriter”

  1. A quanto pare Einaudi molto citato di questi tempi. Ma qualcuno ha parlato di soloni dell’innovazione, che chiedono di investire improbabili soldi pubblici in fibra ottica… a parte le battute che ne pensi di quell’analisi?

  2. una parte di soldi pubblici sarà necessaria. come in australia, nuova zelanda, singapore, svezia, norvegia… diversamente bisognerebbe andare al monopolio/duopolio
    ovvero, nei sistemi a rete con bacini di utenza differenziati il mercato non è sufficiente, senza indirizzo politico. Una pianificazione politica con un meccanismo di concessioni non e’ legalmente possibile. Una moral suasion su un duopolio che si spartisce gli extra costi in zone di fallimento del mercato funzionerebbe, ma non è ammissibile nemmeno il duopolio.
    io non credo che l’art 81 sia applicabile perche’ dice che cio’ (accordi tra imprese restrittivi della concorrenza) puo’ avvenire solo per una parte non “sostanziale” dei prodotti delle imprese.
    per cui, alla fine, se vogliamo uscire dal cul de sac, garantendo concorrenza al dettaglio e sviluppo dell’infrastruttura dovremmo andare al monopolio all’ingrosso e pertanto un controllo statale sul monopolio, imho, ci deve essere.

  3. Paolo Franceschini

    Quintarelli siamo seri: bisogna rendere universale il servizio ADSL a 640Kbit/s e, gradualmente, sostituire il rame marcio / “piastre” marce con soluzioni di NGN. In tempi di miserie, rececessione economica e Peak Oil, quanto dico è l’unica cosa veramente sensata, possibile ed augurabile che VERAMENTE farebbe il bene del nostro pseudo-Paese.
    Basta utopie! Lo sai che per avere il Servizio Universale a 640Kbit/s al posto del MODEM (a meno di 9600 su certi MD48!) ci vorrebbero BEN più dei famosi 8 miliardi di euro! Ma quale NGN.. ci vogliono 100 miliardi di euro per farla!
    Mi sa che è troppo che sei fuori dal giro e hai perso il senso del plausibile nelle TLC.. un po’ come la tua opinione sul DPI: secondo te sono diventati tutti pazzi o continuare a upgradare trasmissivi e gli edge sta diventando insostenibile, per piccoli e grandi!?
    Scusami, ma me le hai proprio tirate fuori!

  4. Penso che tu non mi legga con assiduità. Altrimenti sapresti che la mia stima di costo per una nuova rete di accesso e’ molto maggiore; cambiare le regole aiuta a risparmiare e poi ci possono essere soluzioni più creative.
    Paesi con orografia simile alla nostra, con densità abitativa inferiore alla nostra (che per le reti cablate è un punto di debolezza) e reddito procapite inferiore al nostro, hanno imboccato la strada del FTTH. Non farlo limitera’ la crescita. Il 50% della crescita del PIL europeo e’ sostenuto da Internet.
    Ormai siamo arrivati al limite in molte zone; purtroppo il DSL non può essere fornito a tutti gli utenti a causa della diafonia. (ho scritto un lungo post specifico sui dati di accesso e le implicazioni per chi vuole un collegamento), e comunque mettere fibra puo’ costare meno che sostituire il rame. Non ti sfuggirà che in pochi anni abbiamo metanizzato l’Italia, un’impresa decisamente maggiore.
    cio’ detto, e’ vero che la priorità è iniziare a rilegare in fibra quella parte consistente di stadi di linea che oggi sono rilegati in rame e quindi pongono limiti di disponibilità di banda e pertanto non vengono incrementati i DSLAM, ma sta gia’ avvenendo (anche su questo ho scritto più volte, anche in modo critico per le scelte).
    In merito al DPI e’ vero che se si fa, si puo’ risparmiare banda. E’ vero che te la vendono cara. ma e’ vero che costa cara ? e’ vero che non esiste un’altra via ? sai quanto dovrebbe essere il cost plus, se le norme fossero realmente applicate ? e perche’ si applicano molto lascamente ? per contribuire a salvaguardare la remunerabilita’ del debito di Telecom, secondo me. Allora bisogna avere chiaro che sono due problemi diversi e collegati e vendere la banda cara non e’ l’unica soluzione per aiutare Telecom. Anzi, non e’ proprio una cura, e’ un trattamento sintomatico.
    Un tribunale canadese ha ordinato ieri l’altro a bell canada di dimostrare, numeri alla mano, che e’ necessario fare “throttling” del traffico. E’ la prima volta che avviene al mondo. Sono proprio curioso di vedere i numeri, quando ci saranno.
    Per quanto concerne il continuare a fare gli upgrade di banda, devi rassegnarti. Dal 1978 la banda per utenti residenzial cresce in italia del 54% all’anno.

  5. Vincenzo Vicedomini

    …Peccato ti legga da relativamente poco tempo.
    Comunque è impressionante il modo di argomentare usato da Calabrò. L’avrai mica rimbeccato tu ?
    Il discorso del voler spingere per una NGN qui da noi è perchè, stranamente, ci sono segmenti della nostra economia che non risentono troppo della crisi e che, al contrario, sono in crescita. Quello che una volta veniva indicato genericamente come “settore terziario” e che si è man mano evoluto in tante piccole entità ben definite, gode ancora di una discreta salute. E’ questo il settore che maggiormente può e deve trarre benefici da una NGN.

  6. Paolo Franceschini

    Ti rispondo per punti:
    1. Il grado di capillarità del Servizio Universale è BEN (ma dico BEN) più grande di quello del metano. Non in Sicilia, in Lombardia. Lo ripeto: B-E-N più capillare.
    2. Diafonia & C: Le soluzioni zainetto (DSLAM ethernet) minidislam (DSLAM in IMA su rame) sono implementabili per la mia idea del SU a 640, ma COSTANO, anche se MOLTO meno dell’utopia FTTH. Leggi: gli unici DSLAM che NON rilegati in fibra sono quelli ADD, gli altri sono tutti in fibra.. TUTTI.. dall’anno 0 della ADSL. Che dici?
    3. Non ho mai parlato di “costo di banda” in senso astratto, ma costo di engine di forwarding, routing e di trasporto trasmissivo ottico. Anche qui, sei fuori dal giro da troppo.
    4. L’Italia è l’unico paese Europeo dove l’incumbent offre un servizio “illimitato di banda e di PCR” (anche sugli stessi DSLAM in digital divide, che sono quindi sempre saturi a livello 2) su TUTTI i suoi accessi retail. E oggi sono nella m.. – In Inghilterra è una vita che si fa a “monte GB mensile”: si arriverà a clienti premium, gold, basic, all 100%, in cui si può limitare con deep7, ma anche soft.. ad es. numero di pacchetti per secondo o sessioni IP al secondo. Ovvio che questo non toglie la possibilità di fare nuove implementazioni.. sicuramente NON a pioggia. Iniziamo col dare 640K di PCR a tutti! E ad essere nelle possibilità di gestire i guasti nelle SLA, visto che la Rete oggi è più importante del telefono!
    Quintarelli ti sei messo a fare il professore, e ti è venuto meno il vero senso di certe cose.

  7. Certamente la rete del metano ha una capillarità dello stesso ordine di grandezza, ma i costi complessivi sono maggiori, sia per gli oneri degli scavi che degli interventi murari nelle abitazioni che per la messa in sicurezza. Ne parlo con cognizione di causa.
    La diafonia e’ quel fenomeno di mutua interferenza tra doppini che si verifica nei cavi a 100 coppie quando la modulazione ad alte frequenze in coppie adiacenti raggiunge una certa soglia (peraltro variabile). Il probelma quando sei in diafonia e’ aggiungere cavi, non aggiungere DSLAM (casomai toglierne). A quel punto aggiungere cavi, conviene farlo in fibra che complessivamente costa meno.
    Ho frainteso quando parlavi di trasmissivi ed edge. Adesso ho capito che intendi router, ecc. Beh, se guardiamo il costo al mbps p al pckt di routing negli ultimi 14 anni è sempre calato esponenzialmente, anche più del livello di crscita del traffico. Questo se si guarda gli inviluppi delle curve di rapporti price/performances delle diverse classi di apparati. Certamente passare da una classe all’altra e’ costoso.
    L’ultimo punto non lo capisco bene. Non so cosa sono dslam in digital divide nè guasti nelle SLA.
    Posso dire che in italia ci sono abbonamenti a consumo e forfetari; in Uk ci sono abbonamenti con fair usage e forfetari, non mi sembra molto diverso.
    L’idea di limitare il throughput per utente (magari limitando il packet rate) potra’ verificarsi. Il nocciolo della questione e’ che TCP e’ pensato per essere fair tra processi, non tra host e questo e’ il dramma per le CPU dei router. Ma da qui a dire che bisogna fare DPI, ne corre.
    Mah, puo’ darsi che io sia fuori dal giro come dici tu (anche se a me sembra di non esservi stato mai cosi’ addentro), di certo mi confronto di frequente con amici che hanno responsabilità di un certo livello su questi temi, sia tecniche che commerciali che di progettazione di network gear.
    Devo ammettere che mi è sempre piaciuto insegnare; ho iniziato a farlo per mantenermi all’universita’ quando avevo 19 anni. mi e’ capitato di recente di incontrare delle persone cui avevo tenuto dei corsi (in I.NET li facevo personalmente) che per strada mi hanno ricnosciuto e mi hanno fermato. ..sono soddisfazioni. Pero’ ho rifiutato una cattedra in università.. magari piu’ avanti, chissa, quando cedo le prossime due societa’…
    Qualche anno fa quando un utente alice apriva il browser, qualunque url scrivesse, veniva rediertto su “la casa di alice”; e’ accaduto anche con wind. Assieme ad altri siamo andati a Bruxelles, alla DG COMP e abbiamo ottenuto una marcia indietro con un patteggiamento. In quel periodo era “ovvio” che si andasse verso un walled garden solo con operatori in ULL. Il modello di riferimento era quello della Cable TV; Internet era quella cosa che si faceva via modem sulla commutata; il DSL era un mercato diverso.
    Qualche anno dopo TI voleva relegare tutti gli operatori sulla rete ATM con accessi 4Mbps, mentre lei sarebbe passata alla rete IP con accessi 20Mbps. Anche qui era “ovvio” che la rete nuova era nuova e quindi non doveva essere soggetta agli obblighi di apertura. Anche in questo caso siamo riusciti ad affermare il principio
    Qualche tempo dopo TI voleva fare discriminazione di prezzo sui bit; era “ovvio” che i bit per la IPTV costassero meno di quelli per la mail. anche in questo caso …
    Potrei continuare, ma il concetto di fondo era che la concorrenza doveva essere orientata allo sviluppo di infrastrutture alternative e quindi il modello ULL con walled garden mentre il bitstream e la rete aperta era una utopia.
    Se oggi c’e’ ancora l’wholesale, se si e’ sdoganato il concetto del bitstream e’ perche’ un’utopia si e’ realizzata.
    Chi lo vive dall’esterno dice (dopo), vedendo come si e’ sviluppata, “e’ ovvio che sarebbe andata cosi'”. E anche “se non ci lavoravi tu, ci sarebbe stato qualcun altro”
    Tutto vero. infatti le cose sono andate in una certa direzione e (anche) io mi ci sono adoperato. Se non lo avessi fatto io, lo avrebbe fatto qualcun altro, magari ci sarebbe voluto piu’ tempo, o forse no. non si puo’ dire, manca la controprova.
    Con una decina di anni di ritardo rispetto agli USA, anche in italia e’ stato liberalizzato i 2,4GHz 2 anni e mezzo fa; alla firma della legge ed alla conferenza stampa, di fianco al ministro c’eravamo seduti Matteo, io e soprattutto Gianluca, senza la cui testardaggine l’utopia non ci sarebbe stata.
    A posteriori e’ facile dire “e’ ovvio” che sarebbe andata cosi’, e che sarebbe accaduto comunque, ma fino ad allora era una utopia; veniva percepito (allora) come una grave minaccia per la telefonia mobile.
    La rete sarà in fibra, e’ inevitabile.
    Io mi do’ da fare perche’ il mercato sia il piu’ competitivo possibile e perche’ sia meno traumatico possibile per l’occupazione, perche’ la rete resti neutrale e, soprattutto, perche’ accada il prima possibile (io penso che ci vorra’ almeno una decina di anni), perche’ sono convinto che sia un fattore di produzione importante per il Paese. (si puo’ sempre emigrare)
    Puoi dire che io sia un sognatore, ma non sono l’unico.

  8. Paolo Franceschini

    Il costo sarà diminuito da quando il 7500 era hi-end ai tempi della tua INET, ma negli ultimi 2 anni, in cui il 98% del traffico sui residenziali è P2P e che il consumo pro-capite è diventato il 70% del PCR (solo perché ci sono le casalinghe di Voghera, altrimenti sarebbe anche qui il 90%), la decrescita del costo al Mbit/s non riesce a tenere l’aumento di banda richiesta dall’utenza.
    La mia risposta sulla diafonia riguardava la risposta che da la stessa Telecom: interrompe le tratte, eventualmente ci mette la fibra (quindi zainetti), e da li serve l’utenza prima “inservibile”. Se la rete Ethernet arriva in quei punti capisci bene che si realizza proprio il concetto precedentemente espresso: tendenza a rendere SU l’ADSL (almeno a 640), risegmentazione della rete primaria (tipicamente in fibra), ma senza pretendere di rifare tutto da zero, ma con un minimo di progressività.
    Torno ancora sulla rete del metano: ti invito a fare un giretto in auto un weekend per la Lombardia per dimostrarti “visivamente” che la capillarità della rete Telecom è ESAGERATAMENTE più alta di quella della rete del gas. Quando vuoi. Ai bei tempi si sono fatte TANTE di quelle tratte aeree da lasciare inebetiti.
    Infine, riguardo al tua mini-biografia-autoreferenziale: nessuno nega che tu sia un grande, ma io so per certo che a parlare di queste cose nei salotti, con “grandi esperti”, che nemmeno si ricordano il codice colori di un multicoppia o come lappare un connettore, fa in modo che molti aspetti operativi REALI vengano negati o dimenticati.
    Pensa anche solo a poter dare, domani non tra 10 anni, FTTH a tutti gli abitanti della Lomardia.. facciamo 50Mbit/s simmetrici di accesso IP piena di privati (diciamo 500.000 abbonati – potenzialmente potrebbero fare più traffico della roba che si trova Marino in casa), ok? Sai in quanti potrebbero avere una rete IP economica, scalabile e gestibile a sufficienza solo per poter far fronte agli attacchi DoS, spam et-similia provenienti da questa rete?
    Meno utopia e Servizio Universale a 640K per tutti: partiamo da li. Troppi/e individui/aziende non hanno un accesso IP decente, e troppi sfigati consumano accesso IP per riempire un hard-disk di film che non guarderanno mai; con i prezzi dell’energia è meglio dare un SENSO alle TLC, non solo pensare di fare upgrade continui irrenumerabili che ovviamente dovrebbe pagare “pantalone”.. troppo comodo.

  9. Il fatto che la decrescita del costo al Mbps non sia come dovrebbe essere e’ proprio a causa di una scadente implementazione delle regole, come dicevo due risposte fa.
    La diafonia esiste, un terzo delle centrali non possono andare oltre (circa) gli 8-16 Mbps per il DSL. In queste condizion non si puo’ dare DSL a tutti, il passaggio alla fibra e’ necessario.
    In Italia cicra 1/3 delle centrali non sono collegate in fibra. non e’ che portano un fibra per mettere uno zainetto… se qualcuno ti dice cio’, e’ una stupidaggine colossale.

  10. Paolo Franceschini

    Il costo al megabit trasportato è un disastro perchè non si premia l’unica regola giusta: l’aumentare del costo industriale va remunerato. Punto.
    Riguardo alla diafonia, ti ripeto: a) Non è un problema se limita la capacità di trasporto. Il problema oggi è chi per colpa di essa non può avere il servizio. b) Il problema di disservizio, non di degrado, provocato dalla a si risolve ripartizionando la rete, eventulamente con degli sbracci in fibra.
    Tutte le centrali che erogano servizio ADSL non ADD sono interconnesse in fibra ottica. Ripeto: TUTTE LE CENTRALI CHE EROGANO SERVIZIO ADSL NON ADD SONO INTERCONNESSI IN FIBRA. E’ quello che ho scritto in tutti i miei post.
    La battaglia giusta è che la ADSL 640Kbit/s sia Servizio Universale e che le SLA sugli accessi vengano dimezzate, rimanendo garantibili.
    Rimango della mia idea: troppa fanfara e poco approccio hands-on.
    Tu sei Richard Stallman senza la barba, io Linux Torvalds con un taglio di capelli decente.
    Buona domenica.. e ricordati di chiudere µTorrent ed eMule per una volta! 😀

  11. Paolo Franceschini

    Dimenticavo.. se quando hai tempo per farti un giro per la Lombardia – oltre alla bassa capillarità della rete del gas in confronto a quella di TI – vuoi che ci fermiamo anche per vedere gli stradali che contengono gli zainetti Ethernet collegati in fibra alle centrali.. ti faccio vedere anche quelle tesate.. portiamo il flessibile e tagliamo la SMF e vediamo se sono contenti gli utenti ADD di quei quartieri, ok?
    Almeno però scommettiamoci qualcosa.. una cena.. che ne so.. fai te.

  12. @Paolo:
    Non capito una cosa nel tuo discorso sulla diafonia.
    La diafonia non è forse una interferenza che si verifica sulla coppia in rame che va dalla centrale all’abitazione dell’utente?
    Se così è, cosa risolve il ripartizionamenteo della rete con sbracci in fibra quando la diafonia si verifica sul rame che entra nelle case dell’utente?

  13. Paolo Franceschini

    Ciao Gianni: sezioni la rete secondaria e ci metti un MUX ibrido (per servizio TDM e dati, sia esso ATM o Ethernet).. spero sia chiaro che se accorci la tratta..
    Ovviamente se l’apparato per i dati è uno “Zainetto” (ovvero L2 Ethernet), si può remotizzarlo in LANE e vari primari, o (se ha senso, conviene, si vogliono dari porili di MCR/PCR migliori), fibra ottica su un “anello schiacciato”. Avendo la fibra si può optare per TDMoE/TDMoIP per la fonia, cosa che Telecom fa (hey, ma anche i bravi ragazzi che si sporcano le mani con queste cose come noi provider indipendenti, sia chiaro!).
    Tutto quanto sopra.. aspettando la FTTH.. 😀 😀 :D..

  14. Chiedo scusa, io parlo da profano, ma qui mi sembra che si voglia far passare che il Progetto telecom dei minidslam sia la panacea di tutti i mali.
    In verità non è così.. è una presa per i fondelli .. MCR a 5kb!! Appena si occupano molte porte (sono al massimo 100) e stando tutti al massimo su una hdsl di 8Mbit le prestazioni decadono paurosamente e molti addirittura rimpiangono il modem per latenze spaventose ed altri disguidi.
    Se si vuole garantire una 640kb nel SU ben venga ma non lo si faccia assolutamente in questo modo (sperperando soldi poichè l’icumbent viene rimborsato sul SU.. (domanda) a proposito qualcuno sà quando prende TI per l’SU? ) a questo punto è meglio investirli in fibra che può apportare credo molto più benefici.
    Un discorso a parte meritano invece gli zainetti che sono stati linkati anche su questo blog. Sono degli ottimi apparati per combattere il divario digitale e già adesso forniscono una 7Mb (arrivano a 20) su IP.
    Quindi ad oggi direi: “più zainetti per tutti!”.. e se proprio non se può fare a meno metterei i minidslam solo nelle aree con centrali al massimo 30 utenze adsl.
    Ma vorrei che si spingesse invece il più possibile verso il FTTH come questo blog fà e spero che farà.
    P.S. I minidslam non è vero che vengono messi SOLO dove c’è rame ma in via non ufficiale anche nelle c.li dove c’è FIBRA OTTICA (ci sono diversi utenti del forum di add che confermano e non sono molto felici di ciò).

  15. Ah dimenticavo di dire che TI ovviamente sta centellinando l’installazione di questi apparati e già un 20-30 zainetti sono saturi (alcune zone di ROMA in periferia addirittura non possono avere nemmeno la linea del telefono che è nel SU) e molto sono vicini al limite. E poi gli zainetti TI li mette dove c’è già fibra bella e disponibile ovvero solo per alcuni tipi di multiplexer (MPX1, MD48) ed ad oggi sono circa un 120 installazioni (nessuna pianificazione su WS) e gli altri???

  16. I minidslam, come gli zainetti e i dslam in centrale si saturano per il P2P, come diceva Franceschini.
    Ma la pacchia sta per finire, finalmente.
    Con certa gente nemmeno la fibra a casa sarebbe sufficiente!

  17. Non fate confusione tra attestazione di apparato e rilegamento di centrale! In telecom ci sono 10300 centrali e 3200 non sono collegate in fibra.
    Che poi, anche in quelle collegate in rame o ponte radio, un apparato venga attestato in fibra, non vuol dire nulla. Dove c’e’ da mettere un nuovo cavo si preferisce la fibra. E’ il caso dove c’e’ attenuazione per cavi lunghi che mettiamo gli zainetti per strada anche se la centrale e’ in rame.
    Sezionare la rete di distribuzione e’ una toppa alla diafonia ma di solito non c’e’ possibilita’ per la corrente elettrica che non c’e’.

  18. Non mi riferivo alla saturazione del traffico ma al numero delle porte occupate (spesso troppo inferiori alla domanda) sullo zainetto.

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