La durata delle batterie, le femtocelle e le architetture di rete

Post "un filino tecnico", mi scuso con i piu’… (buttato giu’ un po’ di getto… mi scuso con i meno…)

Qualche giorno fa ho avuto una conversazione interessante sulle Femtocelle con un amico.
Il mio punto era che io non ne capisco i benefici per l’utente, mentre capisco benissimo l’utilita’ per l’operatore per espanere la rete riducendo i costi.

A parte la questione regolamentare sul fatto se una femtocella e’ un nodo termnale di rete o meno e se e’ dovuta una concessione governativa (che francamente ignoro, ma che comunque sarebbe una regola che potrebbe essere cambiata) secondo me la criticita’ e’ proprio il livello di prezzo compatibile.

Che la rete wireless si saturi entro 2-3 anni per effetto dell’aumento del traffico dati, lo do quasi per acquisito, quindi bisogna fare qualcosa. La Radio Over Fibre e’ una buona soluzione per aumentare la proliferazione delle antenne, ma tutta la parte burocratica continua ad esistere e comunque il problema del backhauling in fibra c’e’ tutto.

Dal punto di vista di un operatore, quindi, la femto e’ molto promettente, la attacchi a una DSL e inizi a raccogliere traffico.

Il mio dubbio e’ "perche’ io cliente dovrei metterla ? perche’ dovrei io pagare la bolletta elettrica per te operatore ?" la risposta non credo sia proprio la funzionalita’, anche se qualcuno che fa hardware per gli operatori la pensa diversamente

Io penso che il driver di adozione possa essere solo il prezzo dei servizi, ovvero dell’ADSL e della fonia fissa e della fonia cellulare. questo significa che il bundle dei tre servizi per una famiglia tipica deve costare un bel po’ meno dei servizi disaggregati.

Ma forse e’ anche peggio di cosi’, perche’ nel frattempo i phones diventano sempre piu’ smart e hanno un wifi e avranno un sistema facile di commutazione GSM/VoIP, per cui il bundle da guardare a livello domestico sara’ la DSL naked con, al limite,  un servizio VoIP di base. Questo utente, continuerebbe ad avere le sue SIM con l’operatore che gli fa il prezzo forfettario piu’ basso. Aggiungiamo a questo che il costo dell’IPR del WIFI che incide sugli handset e’ sensibilmente inferiore a quello dell’UMTS…

Ho sempre pensato, al riguardo "certo, ma c’e’ il problema delle batterie, wifi consuma molto di piu’" poi ho letto questo sotto sull’iPhone 3G ed ho pensato… "mai mettere limiti all’inventiva dei chipmaker"…

Link: Personal Technology – WSJ.com.

I ran my own battery tests using the phone’s 3G capability. Although I left the Wi-Fi function on, I didn’t connect it to a network, so the phone had to rely on 3G. In my test of voice calling, I got 4 hours and 27 minutes, short of Apple’s maximum claim and nearly three hours less than what I recorded in the same test last year on the original iPhone.

In my test of Internet use over 3G, I got 5 hours and 49 minutes, better than Apple’s claim, but far short of the nine hours I got using Wi-Fi in last year’s tests.

More important, in daily use, I found the battery indicator on the new 3G model slipping below 20% by early afternoon or midafternoon on some days, and it entirely ran out of juice on one day. I overcame this problem by learning to use Wi-Fi instead of 3G whenever possible, turning down the screen brightness and even turning off 3G altogether, which the phone permits.

Se questo scenario dovesse essere confermato, l’investment pooling sull’accesso wireless potrebbe verificarsi in grande misura anche prima di quello sull’accesso fisso! (l’ultimo modo per ridurre i prezzi e’ ridurre i costi e quindi mettersi assieme…)

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2 thoughts on “La durata delle batterie, le femtocelle e le architetture di rete”

  1. Non sono proprio un’esperto, ma credo che il 3G consumi a seconda della potenza a cui trasmette. Pertanto se il test fosse fatto con una femto (mi sembra di capire che non c’è) molto probabilmente il consumo sarebbe stato minore.
    Per quanto riguarda le motivazioni all’adozione, moltro probabilmente il pricing resterà sempre un driver importante e sicuramente dopo l’introduzione delle femto, potrebbe cambiare il concetto di homezone in cui avere tariffe più basse, rispetto ad quello che avviene oggi.

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