Oggi e’ (letteralmente) un nuovo giorno.

Mi riferivo a questo:

Sole 24 ore:

«Il modello che preferisco – dichiara al Sole 24 Ore Mario Valduccci, presidente della IX commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera – è quello che ha portato nel settore elettrico alla nascita della Terna, la società a controllo statale, quotata in Borsa, che detiene la rete di trasporto ad alta tensione.

firuli’ firula’…  😀

… «L’ideale sarebbe – continua Valducci – che gli attuali azionisti della Telecom fossero in grado di accompagnare la società nell’investimento per la rete di nuova generazione, che ha carattere strategico non soltanto per l’economia del Paese e lo sviluppo di un’industria dei contenuti, ma anche per la sicurezza nazionale. Il punto è che Telecom è molto indebitata ed è rimasta indietro rispetto ai suoi concorrenti».

firuli’ firula’…  😀

La società è peraltro contendibile: qualcuno potrebbe lanciare un’offerta pubblica di acquisto o di scambio, proponendone, per esempio, la fusione con un’altra azienda del settore. «E non mi sembra – prosegue Valducci – vi siano molti casi in Europa in cui la rete di telecomunicazione sia finita in mani straniere. Anche perché – ripeto – l’infrastruttura è elemento chiave della sicurezza nazionale.

firuli’ firula’…  😀

Per conto mio ho sempre asserito che tutte le reti, non solo quella di telecomunicazione, dovrebbero essere in mano pubblica o almeno garantite da una golden share, mentre dovrebbe essere massima la competizione tra gli operatori che le utilizzano». … «Non penso, però, si possa ridurre il livello della concorrenza. Credo anzi – conclude Valducci –che una rete a controllo pubblico possa garantire, meglio di quanto sia accaduto fino ad oggi, parità d’accesso a tutti gli operatori».

firuli’ firula’…  😀

Reuters:

ROMA, 24 luglio (Reuters) – Il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola dice di augurarsi che Telecom Italia partecipata dalla spagnola Telefonica resti in mani italiane.

firuli’ firula’…  😀

La Repubblica:

il Cavaliere non vuole nemmeno sentire parlare di un trasferimento
della più grande azienda telefonica in «mani straniere». «Non possiamo
perdere un altro pezzo di Paese»

firuli’ firula’…  😀

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7 thoughts on “Oggi e’ (letteralmente) un nuovo giorno.”

  1. forse ora c’è il tempo per accorgersi che una rete sviluppata con investimenti da asset strategico nazionale (meglio se indipendente, neutrale e disponibile a tutti e con pari accesso garantito…….) sarebbe molto di aiuto a questo mercato e a chi soprattutto ha già applicazioni e contenuti pronti da metterci su
    Ho come l’impressione che questa via potrebbe essere molto più allettante di eventuali fusioni, sinergie o accordi strategici da fare con un incumbent, anche se in un ottica sempre garantita magari in logica bitstream.

  2. A me nazionalizzare le reti di imperio ricorda molto gli atti alla Chavez o come ha fatto qualche altro caudillo sudamericano negli anni 70 o tipo Morales in Bolivia. Vorrei sapere se Brunetta è d’accordo con Valducci, che confesso non so chi sia, ma mi sembra sia ibernato negli ’50 quando l’URSS aveva i piani quinquennali stile NEP.
    Come ho sempre pensato non conta di CHI è la rete, ma QUALI regole sono fissate per un accesso equo e trasparente alla rete; se davvero queste regole tenessero conto dei costi realmente sostenuti/sostenibili e le modalità di delivery garantissero realmente la parità di trattamento esterno interno tra BU commerciale Telecom e dei concorrenti mi sentirei soddisfatto. Il piano Rovati è stato una iattura perchè ha “volutamente” spaventato investitori come AT&T e poi mi dice qualcuno cosa vuol dire rete nelle parole di Valducci? Le reti di TLC non sono un monoblocco scomponibile i tanti pezzi di domino consecutivi , as ed la rete core IP e il backbone trasmissivo supportano sia i servizi Voce che quelli dati per cui non la si può dividere con l’accetta come Valducci evidentemente pensa. Qui la questione è: un servizio “pubblico” non deve essere necessariamente gestito dallo Stato anzi lo Stato per essere imparziale e non rischiare conflitti di interesse deve stare fuori dalla gestione dei servizi. Pubblico vuol dire accesso garantito a condizioni eque a tutti senza limitazioni di sorta; ciò che deve cambiare sono il tempismo delle eventuali penali applicate all’incumbent in caso di comportamento scorretto (mesi non anni) e il valore adeguato (veramente proporzionale ai ricavi e non qualche centinaio di migliaia di Euro che fanno un baffo a qualunque operatore italiano), non bastava Alitalia si vede, si persevera nell’errore. mala tempora currunt.
    One Network si ma nn per forza dello Stato 🙂

  3. infatti dice “almeno garantite da una golden share”.
    In Svezia:
    Sweden’s armed forces have expressed concern that any sale of TeliaSonera, the country’s state-controlled telecommunications company, to a foreign buyer could threaten national security.
    poi hanno aperto un po’, senza dichiarare pubblicamente quale e’ il modo di garanzia:
    “The defence forces judge that a change of the ownership in TeliaSonera AB, provided that sufficient measures are taken to ensure the security interests of the defence forces and other authorities, is feasible from a security perspective”
    Poi, Cerf ha detto una decina di giorni fa:
    “There isn’t enough facilities based
    competition in broadband and in my opinion there isn’t likely to
    be. I expressed the opinion that perhaps the Internet should be
    treated more like the road system. You don’t have multiple roads
    going to your house for example. Instead, it is a common
    resource. I said something like “maybe we should treat the
    Internet more like the road system.”
    Insomma, il tema e’ all’ordine del giorno e la posizione di Valducci e’ tutt’altro che peregrina.

  4. Ma perchè, Telecom è ancora italiana? Non me ne ero accorto…Scajola santa ingenuità! Telefonica è azionista di maggioranza relativa in Telco e ha pure una call sulle quote degli altri azionisti che neppure sono player del settore TLC. Ad oggi nessuno degli operatori in Italia è italiano tranne Tiscali e mi chiedo per quanto.
    Per questioni di sicurezza si può chiaramente interdire l’ingresso nell’incumbent ad azionisti la cui nazione non dia certezze sulla sicurezza nazionale (ad es se ricordo bene Worldcom -o era Qwest?- dopo il crollo non fu ceduta ai Cinesi dato che gestiva alcuni importanti database del governo Federale) e imporrei veti ad azionisti di quelle nazioni in cui il Governo ha un ruolo rilevante vedi Deutsche Telekom e France Telecom in cui lo Stato è ancora presente come azionista e non solo come mero investitore. Una Golden share così strutturata mi starebbe bene; quindi no ad azionisti di paesi che nn siano veramente liberalizzati nelle TLC.
    Per me Valducci resta comunque uscito da un mondo parallelo stile Twilight Zone…..

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