Amarcord l’occupazione dell’universita’ e cosa ha prodotto

Leggendo questo articolo. mi ritorna in mente la vicenda della pantera cui ho partecipato nel 1990.

A Scienze dell’Informazione (statale milano) ero presidente  (per la precisione "governatore") dei Miners (Milano Network Researchers and Students).

Era una associazione studentesca che si occupava di … telecomunicazioni; avevamo fatto una rete di posta elettronica store and forward, un nodo Fido, un laboratorio di informatica in un pensionato universitario (l’ISU ci dava la stanza, Asem e Olivetti i server, Sip il collegamento al dipartimento, ecc); e poi temi d’esame, progetti di ricerca, insegnavamo ai professori a usare la mail, ecc..

Con le associazioni dello IULM (relazioni pubbliche, Massimo de Maria presidente) e della Bocconi (Francesco Sacco presidente) abbiamo fatto convegni europei di associazioni studentesche.

Avevamo anche presentato una lista alle votazioni per il CCL e dei tre posti disponibili avevamo preso un rappresentante, cosi’ c’era il rappresentante di CL, della sinistra e dei Miners. Facevamo le riunioni preconsiglio al caffe’ Charmant per arrivare al consiglio di corso di laurea con posizioni gia’ condivise.

Poi nel 1990 ci fu la Pantera, un movimento per protestare contro la legge Ruberti. Ci fu l’assemblea degli studenti di scienze MMFFNN presieduta dal rappresentante dei Miners, e francamente non ricordo bene quali furono le cose che ci avevano agitato e nemmeno come si concluse. E’ passato troppo tempo.

Una cosa ricordo bene, pero’. Al pensionato di Via Bassini,  dove abitavano una decina di associati, l’ISU ci aveva si’ dato in uso dei locali per fare il laboratorio di informatica dei Miners, ma non ci aveva consentito di fare una rete verso le stanze degli studenti interessati. E fu cosi’, che approfittando di una occupazione, alla fine della stessa, il pensionato si trovo’ come d’incanto una bella rete appletalk che passava nei tubi dell’aria condizionata…

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4 thoughts on “Amarcord l’occupazione dell’universita’ e cosa ha prodotto”

  1. “Avevamo anche presentato una lista alle votazioni per il CCL e dei tre posti disponibili avevamo preso un rappresentante”
    Ciao Quinta,
    tanti anni dopo quello che racconti, intorno al 2001, la situazione non era molto cambiata in quel di via Comelico. Percui io e un manipolo di altri coraggiosi “fondammo” una sorta di Student Union all’italiana: il dsy.it.
    Facendo colletta per server e spese varie, riuscimmo a organizzare eventi sociali, esperimenti di wifi a lunga distanza, batterci per avere un access point in dipartimento quando “802.11” era solo un numero come tanti, avere un wiki per la didattica e un forum usato da centinaia di studenti in contemporanea.
    Quando ci proponemmo come “lista tecnica” al CCL, vincemmo tutto quello che c’era da vincere… compreso un seggio al senato accademico che non sapevamo manco esistesse.
    L’università in Italia (detto da “ricercatore” all’estero) ha grandi valori, ma bisogna alzare il sedere dalla sedia e prendere iniziativa!
    mino

  2. Sai che bello se succedesse la stessa cosa cosa per la fibra?
    In un momento di disordini istituzional/politici/sociali/economici un manipolo di coraggiosi (capitanati dal Quinta) cabla in fibra ottica, di soppiatto, l’intera Italia.
    Se ti serve una mano nel cablaggio dimmelo che mi offro volontario 😛

  3. > il pensionato si trovo’ come d’incanto una bella rete appletalk che passava nei tubi dell’aria condizionata…
    Avevamo l’aria condizionata? Non ricordo se i tubi erano quelli dell’aria condizionata 😀
    Ricordo però che quei cavi li ho tirato pure io.
    Grazie, un bel ricordo.

  4. FDG, mi mandi una mail ?
    per essere chiari, non tutti quelli che hanno tirato i fili erano Miners, e io non ho fatto fisicamente alcunche’ (tranne ispirare le cose da fare e spingere le persone); era lo spirito costruttivo che c’era, la collaborazione, il fatto di fare qualcosa positivo fuori dagli schemi…
    … ovviamente non poteva durare a lungo, l’establishment (appena e’ decaduto GdA che ci proteggeva), ha di ftto determinato le condizioni di far finire tutto…
    ma questa e’ un’altra storia. (o forse e’ sempre la stessa)

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