DDL non antiblog

Visto che diversi di voi mi hanno scritto per chiedermi cosa ne penso del PI: La Camera manda avanti il DDL anti-blog, lo dico..
1) non pensavo di commentarlo, Tra qui e una legge, ne passa
2) nel merito la penso come Daniele, in particolare su tre punti:
– la diffamazione esiste, "a prescindere"
– la territorialita’ del server e’ una mezza leggenda metropolitana
– organizzazione imprenditoriale è diverso da qualche banner

Il titolo dell’articolo mi sembra fuorviante quando dice, in una semplificazione tutta giornalistica, "DDL anti-blog". Credo che qualcuno possa in qualche modo intuire che "prima i blog erano liberi, poi non lo saranno"; mentre la libertà e’ basata sul rispetto di regole e la politica e’ il diritto-dovere di darsi delle regole con un processo democratico (che vuol dire che a qualcuno possono non piacere). Inoltre, potrebbe indurre a pensare a un "prima" che non è: la rete non e’ un porto franco, le leggi vanno rispettate e le responsabilità di ciascuno ci sono anche su Internet. (riconosco che l’equivoco e’ alimentato anche dal legislatore che in taluni casi, sbagliando, parla di Internet come di un luogo "senza regole").

E’ ragionevole ritenere che esista la possibilita’  che qualche
sentenza possa servire a imbrigliare qualcuno ritenuto "scomodo" ?
Secondo me si, a prescindere da questo DDL (dovesse mai diventare
legge), a prescindere che sia su Internet o meno. Per questo abbiamo
tre gradi di giudizio e un capo dello Stato.

Sara’ perche’ la rete e’ frequentata da tecnici, ho l’impressione che molti ritengano che un sistema assiomatico sia sempre decidibile. Questo non e’ vero nella matematica, figuriamoci nel linguaggio naturale, figuriamoci nelle norme giuridiche, figuriamoci nella sua implementazione umana…

If you like this post, please consider sharing it.

5 thoughts on “DDL non antiblog”

  1. beh commento anche qui, dato che Minotti non ha ritenuto di dover rispondere. In più, mi permetto di dire che questo titolo: La Camera manda avanti il DDL anti-blog, non è solo una semplificazione è una vera è propria informazione “non corretta”.
    Disegno di Legge (d.d.l.)
    progetto di legge, suddiviso in articoli, che viene presentato in Parlamento per l’approvazione. Alla Camera indica un testo normativo presentato dal Governo. Al Senato, invece, il disegno di legge può essere presentato da tutti i soggetti che hanno l’iniziativa legislativa ovvero i senatori, il Governo, 50.000 elettori, un Consiglio regionale o il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel).
    Il disegno di legge, per diventare legge, dev’essere approvato sia dalla Camera che dal Senato.
    ( http://www.governoinforma.it/glossario/d.aspx?term=1174#1174)
    Quindi quello presentato da Levi (avevo detto da Minotti) si chiama: Proposta di Legge (Pdl). DDL alla Camera indica un testo normativo presentato dal Governo. La Pdl (proposta di legge) PROPOSTA DI LEGGE d’iniziativa del deputato LEVI è stata assegnata alla commissione di competenza (cosa obbligata, tutte le proposte di legge debbono essere assegnate dalla Presidenza della Camera, non è che possono giacere “abbandonate” a se stesse alla Camera dei Deputati), ma non ancora calendarizzata, cioè mai arrivata in commissione per alcuna discussione e dato che non mi sembra fatta propria da un Gruppo parlamentare (c’è solo la sua firma), mediante formale dichiarazione del rispettivo Presidente, cosa che imporrebbe l’obbligo di essere discussa dalla Commissione entro e non oltre un mese dalla assegnazione, potrebbe benissimo (imho) non essere mai discussa in questa legislatura 🙂
    (L’ordine di esame delle proposte di legge in Commissione si conforma alle decisioni adottate in applicazione delle norme del capo VI sulla organizzazione dei lavori che dice: Il programma dei lavori dell’Assemblea è deliberato dalla Conferenza dei presidenti di Gruppo per un periodo di almeno due mesi e, comunque, non superiore a tre mesi.)
    Insomma decidono a maggioranza i presidenti dei gruppi.
    Ed è meglio astenersi dal commentare la raccolta di firme già iniziate contro il DECRETO (provvedimento provvisorio con valore di legge che è emanato dal Governo) antiblog, etc etc etc. Se si voleva discutere dell’argomento (importantissimo fuori di dubbio), credo, che lo si poteva fare benissimo senza sollevare questo vespaio, con imprecisioni (eufemismo) a ripetizione e reiterate. L’impressione, mia ovvio, è che anche in rete, molti (o forse, non me ne ero mai accorta prima), hanno smesso di “ascoltare” e ognuno va avanti per la propria strada, qualsiasi cosa venga detta.

  2. Hey Stefano,
    non pensavo ti interessassi a Goedel … ci si puo’ perdere la testa a seguire la dimostrazione di quel teorema … mi sa che Russell e Whitehead ancora se lo sognano di notte! 😉
    Bel parallelo cmq, peccato in pochi possano apprezzarlo …

  3. Veramente ho risposto (in un post di stamattina) pur *alla leggera*.
    Per il resto (ddl o pdl a parte che ho sempre usato in senso atecnico, per praticita’) direi che sono molto d’accordo sulla linea. M’e’ toccato scrivere tre post sull’argomento… Francamente, non pensavo montasse tutta questa polemica.

  4. Grazie Stefano. Comunque io mi sono andato a leggere la Proposta di Legge e non ci ho trovato nulla di così terribile.
    Ci sono delle cose che possono essere migliorate ma certo tutto questo baccano è allo stato attuale inutile.

Leave a Reply to darmix Cancel Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *