Dopo Nokia, anche Motorola chiude, pero’ in Italia

Link: E’ ufficiale: Motorola chiude il Centro Ricerche di Torino, a casa in 370 – LASTAMPA.it.

Il piano di tagli di 3mila posti annunciato da Motorola la scorsa settimana riguarda anche l’Italia, con una riduzione di organico totale di 400 persone, derivante dalla dismissione delle attività del Centro Ricerche di Torino (tutti i 370 addetti) e dal ridimensionamento delle sedi di Milano e Roma (30 addetti in meno). Lo ha comunicato oggi ufficialmente il management italiano alle organizzazioni sindacali e ai dipendenti, in un incontro che si è svolto questa mattina presso il centro di Torino.

Drammatico. Colpisce la tempestivita’ e l’entita.

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3 thoughts on “Dopo Nokia, anche Motorola chiude, pero’ in Italia”

  1. si, il mio amico d’infanzia era manager progettazione telefonini e sarà presto a spasso.
    era sempre tra Londra, USA e Singapore adesso a casa a coltivare l’orto…
    mah… questo modello di società non mi piace, ma non riesco a vedere come si va verso uno migliore e più equo.
    ciao,
    A.

  2. Vincenzo Vicedomini

    Purtroppo non c’è da stupirsi. Motorola ha già ceduto da più di un anno l’intera divisione ricerca e sviluppo che forniva le piattaforme hardware e software per la telefonia.
    La cosa anomala è che ha abbandonato anche la produzione di componentistica dedicata, cedendo le attività ad altri soggetti produttori di terminali mobili.
    Era solo questione di tempo. Ormai le piattaforme dominanti si sono già manifestate da anni, quelle emergenti sono sì forti sulla carta ma tutte da valutare (Android).
    Motorola ha investito troppo in passato senza averne adeguati margini, soprattutto quando i volumi sono scesi per la scarsa competitività della sua piattaforma rispetto piattaforme di successo come Symbian o WinMobile.
    La scelta vincente dei competitors,secondo me, è stata nell’investire in hardware già pronto e facilmente integrabile in chip custom (Arm9 e superiori) piuttosto che portare avanti la propria tecnologia proprietaria. Prova ne sia che i maggiori produttori di chip hanno rinnovato la gamma dedicata all’Arm con modelli di chip che integrano tutto, dall’audio al controllo LCD all’accelerazione 3D fino al controllo tastiera e perfino touchscreen! E costano pure poco.

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