Aboliamo per legge inondazioni e ignoranza tecnologica (aka, ci risiamo con i filtraggi)

UPDATE: E' STATO APPROVATO AL SENATO (vedi sotto). MO' DEVE PASSARE ALLA CAMERA. BLOGGER, AMICI DI GIORNALISTI E DEPUTATI  PARLATE CON LORO!

VEDI SOTTO UPDATE 2

propongo di scrivere una legge per risolvere il problema delle inondazioni:
chiunque, rilevando sul proprio terreno un eccessiva piovosità, è tenuto a far evaporare l'acqua mediante gli appositi strumenti; la violazione è sanzionata con 50.000 euro e la reclusione per un massimo di anni 4.

ma come ? si puo' far evaporare l'acqua ? si, allora usiamo questi appositi strumenti per eliminare le inondazioni.

E' quello che si propone il senatore D'Alia con il suo emendamento alle disposizioni in materia di sicureza pubblica quando dice

1. Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali, e sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attivita` di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet, il Ministro dell’interno, in seguito a comunicazione dell’autorita` giudiziaria, puo` disporre con proprio decreto l’interruzione della attivita` indicata, ordinando ai fornitori di connettivita` alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.

deve essere filtrata ogni comunicazione attraverso internet che possa essere apologia o istigazione a compiere un reato.

Propongo di scrivere una legge che obblighi ogni ignorante tecnologico
a una sanzione di 50.000 euro e alla reclusione per un massimo di anni
3, con una possibilita' di riduzione della pena in caso di rimozione
immediata della propria ignoranza tecnologica mediante gli appositi
strumenti.

oppure aboliamo la commutazione di pacchetto, e non ne parliamo piu'.

Scarica AS733_Aula_annesso 2 del 4 febbraio

UPDATE: processo verbale

Passiamo all'esame degli emendamenti tendenti ad inserire articoli aggiuntivi dopo l'articolo 50, che si intendono illustrati e su cui invito il relatore ed il rappresentante del Governo a pronunziarsi.

   Ricordo che gli emendamenti 50.0.100/1 e 50.0.100/2 sono stati ritirati.

   BERSELLI, relatore. Mi rimetto al parere del Governo.

   MANTOVANO, sottosegretario di Stato per l'interno. Sull'emendamento 50.0.100 del senatore D'Alia, il Governo aveva proposto al  presentatore una riformulazione che mi pare sia stata accolta.

   PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 50.0.100 (testo 2), presentato dal senatore D'Alia.

   È approvato.
   ————–
   Il testo approvato dunque dovrebbe essere questo

   50.0.100 (testo 2)

   D'ALIA

   V. testo 3

   Dopo l'articolo 50, inserire il seguente:

   «Art. 50-bis.

   (Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere   compiuta a mezzo internet)

          1. Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere  o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato,   previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali, e  sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno   compia detta attività di apologia o di istigazione in via telematica   sulla rete internet, il Ministro dell'interno, in seguito a  comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio   decreto l'interruzione della attività indicata, ordinando ai   fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.

          2. Il Ministro dell'interno si avvale, per gli accertamenti   finalizzati all'adozione del decreto di cui al comma 1, della   polizia postale e delle comunicazioni. Avverso il provvedimento di interruzione è ammesso ricorso all'autorità giudiziaria. Il   provvedimento di cui al comma 1 è revocato in ogni momento quando   vengano meno i presupposti indicati nel medesimo comma.

          3. I fornitori dei servizi di connettività alla rete internet, per l'effetto del decreto di cui al comma 1, devono   provvedere ad eseguire l'attività di filtraggio imposta entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una   sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000,   alla cui irrogazione provvede il Ministro dell'interno con proprio provvedimento.

          4. Entro 60 giorni dalla pubblicazione della presente legge   il Ministro dell'interno, con proprio decreto, di concerto con il   Ministro dello sviluppo economico e con quello della pubblica amministrazione e innovazione, individua e definisce i requisiti   tecnici degli strumenti di filtraggio di cui al comma 1, con le   relative soluzioni tecnologiche.

          5. Al quarto comma dell'articolo 266 del codice penale, il numero 1) è così sostituito: "col mezzo della stampa, in via   telematica sulla rete internet, o con altro mezzo di propaganda".».

UPDATE2:

Il Sen. D'Alia, propositore dell'emendamento incriminato, ha votato contro:

Con amarezza e profondo rammarico, il sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut) ha dichiarato voto contrario al provvedimento che, pur apprezzabile in molte parti, è frutto di un modo caotico di legiferare ispirato spesso a finalità propagandistiche e dimostra il ruolo egemone della Lega Nord all'interno del Governo. Se convicono le misure di contrasto alla criminalità mafiosa, di inasprimento del regime di cui all'articolo 41-bis dell'Ordinamento penitenziario, di prevenzione nei riguardi dell'associazionismo contiguo al terrorismo e di contrasto all'uso distorto e criminogeno di alcuni social network su internet, forte contrarietà suscitano invece le misure demagogiche sull'uso dei militari, il modo disarmonico ed irrazionale con cui è stato ampliato il novero dei reati per cui è prevista la detenzione preventiva obbligatoria in carcere, l'inutile e crudele istituzione del reato di immigrazione clandestina che intaserà gli uffici giudiziari.

e' demagogico l'uso dei militari, e l'emendamento che lui ha proposto ?

E' stato detto che si vorrebbe limitare taluni comportamenti che avvengono su "social network", riferendosi a Facebook. C'e' un contenuto illegale ? va fatto rimuovere. accade gia' oggi, come noto, sulla base di una decisione di una autorita'.

L'esempio che ho fatto sopra circa l'evaporazione dell'acqua e' calzante.

Non si possono eliminare "singoli contenuti" da un server, mediante filtering. Almeno non piu' di quanto si possa far evaporare l'acqua.

Qualcuno che propone hardware per DPI (Deep Packet Inspection – analisi dei pacchetti) puo' dimostrare che si puo' fare, come io posso dimostrare che l'acqua evapora.

Ma se i contenuti sono in un video ? e se quel video cambia (come file, ma non come contenuto) ? o se il contenuto cambia leggermente ? In tempo reale e' impossibile. Non si puo' chiedere di capire alla macchina se un contenuto è diffamatorio, se è apologia di un reato o istigazione a un reato. "a volte" è necessario un processo per stabilirlo…

E i server che usano https ? Impossibile. (https e' la tecnologia di cifratura supportata nativamente da tutti i sistemi e che usano moltissimi servizi, (per capirci, quella che usa il vostro home banking per evitare intercettazioni, ma anche easyjet, o un'infinita' di altri server). 

Se lo avessero chiesto ai tecnici della FUB, glielo avrebbero detto chiaramente. Questo provvedimento colpisce gli onesti, non i disonesti.

Qualcuno potrebbe dire "perche' non 'siete' intervenuti prima". A parte il fatto che e' un problema che riguarda tutti, io non ho nessun interesse diretto (salvo quello di cittadino) e mi sto dando da fare, nei limiti di cio' che vengo a conoscenza.

Il fatto è che, a meno di non disporre di ingentissime risorse o potere politico (e forse nemmeno cosi'), è impossibile venire a sapere quando una mina avviene in parlamento. E per una che balza alle evidenze della cronaca, ce ne sono 100 che fortunatamente vengono beccate strada facendo e cui viene messa una toppa, per la buona volonta' di pochi.

Per come funziona il processo di formazione e approvazione delle leggi, capita che quando si vota non si conosca nemmeno il testo definitivo. E' paradossale ma e' cosi'.

Spesso certi provvedimenti, poi, vengono infilati in norme che non c'entrano nulla (ma questo
si legge anche sui giornali, per i casi che si scoprono, quando vengono beccati emendamenti che introducono finanziamenti o privilegi per qualche attivita' in provvedimenti che trattano di altro.

La questione del blocco dei siti di scommesse e' stata approvata nella legge finanziaria 2004! senza che nessuno se ne accorgesse e quando sono stati convocati gli operatori era legge da tre mesi. Non ricordo se su quella legge fosse stata posta la fiducia, in quel caso, comunque non si sarebbe potuto fare nulla comunque. (Il blocco dei siti di scommesse e' pero', comunque, diverso, perche' li' la situazione di default e' l'illegalita; salvo esplicita autorizzazione e iscrizione a registro, ogni sito e' illegale; inoltre si individua il server illegale, non la singola puntata…)

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35 thoughts on “Aboliamo per legge inondazioni e ignoranza tecnologica (aka, ci risiamo con i filtraggi)”

  1. Che sorpresa eh? Perché se è giusto (e possibile…) filtrare i siti di gioco d’azzardo stranieri, quelli che argomentano di abbassare l’età del consenso, la pedopornografia e i tracker bittorrent, aggiungere altre categorie è solo una decisione politica.
    Alla censura bisognava opporsi subito e per principio, se invece è lecito censurare certi siti Internet allora ne segue logicamente che è giusto censurare anche questi.
    Aiutami a ricordare, chi era il presidente di AIIP nel 2006?

  2. Mi vien da pensare che la Direttiva Europea che entrera in vigore entro quest’ anno dia un po’ fastidio, visto che in essa viene richiesto che “«Gli Stati membri assicurano la libertà di ricezione e non ostacolano la ritrasmissione sul proprio territorio di servizi di media audiovisivi provenienti da altri Stati membri per ragioni attinenti ai settori coordinati dalla presente direttiva.»; forse qualcuno teme una ricaduta negativa nei propri proventi pubblicitari o la perdita dei diritti di ritrasmissione di taluni contenuti?
    Non dimentichiamo che Internet e’ inserita nel Servizio Universale di Telecomunicazioni, e’ un diritto fondamentale ormai consolidato, espressione democratica alla e della comunicazione individuale (anche telefonica e dati) che nessuna censura puo’ pensare di impedire, in barba al nostro diritto sovrano alla libera espressione (vedi Costituzione Italiana).
    Occorre spiegare a certi Soloni che Internet e’ prima di tutto una infrastruttura di comunicazione … non un contenitore di stampo televisivo!
    PS bella notizia che Tiscali TV abbia chiuso …

  3. boh, cmq pure approvato: Approvato un emendamento dell’Udc: “Facebook va ripulito”.
    Vediamo chi sono i geni che l’hanno votato 🙂

  4. Se ho capito bene, sarebbe come imporre alle tipografie un filtro sui contenuti di giornali.
    In questi termini si tratterebbe di un emendamento assurdo.

  5. @Marco:
    io ero il presidente nel 2006 e il coordinatore del gruppo di lavoro che si occupava di questi temi era Paolo Nuti. Di certo nessuno di noi ha fatto la legge, anzi…
    http://tinyurl.com/cxefbx
    Insomma, la difesa del Consiglio di stato consente al governo di tenere ancora ´sotto chiave’ oltre 600 siti internet esteri, proprio mentre si sta per avviare una complessa opera di riordino dell’intero settore delle scommesse. La battaglia legale non si può però ancora dire terminata, visto che pende, sempre davanti al Tar Lazio, un ricorso, stavolta nel merito, dell’Associazione italiana internet provider (Aiip), che attende invano, da circa tre mesi, la fissazione dell’udienza da parte dei giudici amministrativi di Roma dopo aver rinunciato all’esame dell’istanza di sospensione.
    mi auguro che non attribuirai a Paolo, presidente attuale, una corresponsabilita’ nella legge teste’ approvata al senato, vero ?
    ci sarebbe poi molto altro da dire, di cio’ che si e’ svolto dietro le quinte tra roma, bruxelles e londra, ma magari lo faccio de visu se capita l’occasione.
    nel merito, comunque, una cosa e’ blindare una persona che secondo una autorita’ ha commesso un reato e altra cosa e’ bloccare la corrispondenza di chi “si ritiene potrebbe commettere” un reato.

  6. Certo che lo ritengo corresponsabile, insieme a te ed ai tuoi successori come presidente: la sua politica di appeasement con il governo come avevo previsto ha portato a questo risultato (ora vediamo come andrà con la SIAE).
    Tutta l’attività pubblica di AIIP contro la censura che sei riuscito a documentare è un ricorso, fallito, contro quella di AAMS, mentre già da prima che la legge fosse approvata e in tutti i casi successivi sarebbe stata necessaria e doverosa una campagna stampa (verso la stampa e i propri clienti) per spiegare e dimostrare come la censura non può funzionare.
    Ancora oggi AIIP non ha fatto alcuna dichiarazione prima che l’emendamento fosse approvato, e in effetti sarebbe poco credibile dopo che ha incoraggiato la censura del CNCPO.
    Adesso dimmi, facebook preferisci che sia bloccato integralmente per IP/dominio, a pezzi tramite DPI inline o a pezzi tramite proxy HTTP?

  7. @Marco: appeasement ? io ho comprato pagine su giornali contro provvedimenti anti-internet. sono stato censurato da tutta la stampa che ha rifiutato le mie lettere aperte, a parte l’unico editore che poteva permettersi di fregarsene dell’establishment.
    Una volta che ho fatto un comunicato stampa, non e’ uscito su nessun giornale, salvo una webzine. Il direttore di questa webzine ha ricevuto una telefonata che gli ha detto “come ti permetti di pubblicarlo ? nemmeno il lo ha fatto” e poi ha ricevuto una versione “rivista e corretta” del mio comunicato per la pubblicazione.
    pensi che cio’ che vedi sui giornali sia lo specchio di tutto cio che accade ? sai quanto e’ il budget di AIIP ? e sai quanto spende in avvocati ? e sai quante persone ci lavorano gratuitamente ? e hai una vaga idea di cio’ che ha ottenuto con un budget che e’ tre ordini di grandezza inferiore a cio’ che altri hanno solo a Bruxelles ? tu hai mai portato in tribunale delle istituzioni ? io si e Paolo anche. Che ne sai di tutto cio’ che si muove NON sui giornali ? pensi che le attivita’ di lobbying si facciano sui giornali ? tutte le cose che non sono finite sui giornali per te non sono mai esistite ma non per questo non hanno visto l’impegno di persone che hanno lavorato gratis e speso dei propri soldi.
    L’ultimo esempio e’ questo:
    (14b) Management of networks in order to, for example, address congestion and capacity constraints and to enable new services should not per se be considered an example of a restriction requiring intervention
    francamente spero che non finisca mai sui giornali. tu sai che esiste ? e sai cosa si sta muovendo ?
    ci sono piu’ cose in cielo e in terra, orazio, che ne cosca la tua filosofia…

  8. Parlano i fatti, e dicono che per ora la strategia di AIIP è fallita (salvo volere credere che “senza di noi sarebbe stato peggio”).
    Attendo comunque un tuo commento su come preferisci che sia filtrato facebook.

  9. Questa cosa è grave ma non è più grave dell’oscuramento di rebelsmoke di qualche mese fa, non è più grave dell’oscuramento di piratebay, non è più grave dell’oscuramento del sito di propaganda (pedofila? … boh), non è più grave dell’oscuramento dei siti di gioco “sgraditi” ad aams ecc ecc…
    Il punto è che abbiamo lasciato correre, quasi approvando il mainstream.
    La questione ha due aspetti:
    1)etico – politico;
    cioe’ il concetto della “censura”. Non credo riguardi più di tanto AIIP e gli operatori, al più può riguardare ISOC.
    Quello che compete a “chi ne capisce”, ISP, AIIP o altro è di dire chiaramente che queste attività sono *ATTVITA’ DI CENSURA* non esiste un’altra denominazione. E’ un fatto elementare ma importante, basterebbe anche solo dirlo ai nostri clienti.
    Mi chiedo: non lo abbiamo detto, siamo almeno convinti che vada detto? partendo dalla cosiddetta “antipedofilia”?
    2)tecnico;
    Sappiamo che non è tecnicamente possibile censurare una comunicazione su internet se non “nuclearizzando” uno o tutti e due i peer coinvolti, giusto?
    Mi chiedo: lo abbiamo detto sottovoce, siamo almeno convinti che vada strillato? partendo dalla cosiddetta “antipedofilia”?
    Vogliamo *dimostrare* magari pubblicamente o magari spiegando come si fa ad aggirare un blocco? *di qualsiasi tipo* anche DPI based?
    E su questo punto: sei ancora convinto (come mi hai risposto qualche mese fa) che è sufficiente che il blocco funzioni per la maggioranza “non scaltra” per essere adeguato anche in barba ai più elementari principi costituzionali?
    Mettiamoci d’accordo su questi punti e poi decidiamo se e cosa fare, purchè non siano “compromessi” alla ricerca di “mediazioni” che nessuno ci ha mai chiesto.
    Ciao.

  10. @Antonio: escludo categoricamente di avere detto
    “è sufficiente che il blocco funzioni per la maggioranza “non scaltra” per essere adeguato anche in barba ai più elementari principi costituzionali”
    IMHO
    se uno commette un reato, e’ giusto che sia blindato.
    se un contenuto e’ illegale, e’ giusto che sia rimosso
    se uno sospetta che una comunicazione inciti ad un reato, per me e’ aberrante che la comunicazione sia filtrata.
    c’e’ una differenza sostanziale (anche legalmente) tra censura e sequestro. non confondiamoli.

  11. @Marco: se lo dici tu, sara’ vero.
    p.s. ho mai parlato di facebook ? a leggere il tuo commento si potrebbe ritenere di si, ma sai com’e’, l’eta’ mi gioca brutti scherzi… facebook non si censura. si sequestra il contenuto se illecito e si arresta chi lo ha immesso se un reato o si sanziona se illecito.

  12. @escludo categoricamente di avere detto
    Si hai ragione, avevo in mente questo concetto:
    http://blog.quintarelli.it/blog/2008/11/totalmente-daccordo-a-meta-con-nexa.html#comment-140854950
    ma parlavamo di altro.
    in relazione alla differenza tra censura e sequestro concordo, è però un fatto che la *censura* sancita per legge (aams e pedofilia(?)) ha dato la stura al concetto di “sequestro del traffico” per i giudici di piratebay e rebelsmoke.
    Senza quei precedenti non ci avrebbero nemmeno pensato.
    Di quel “pacificamente” nell’ordinanza rebelsmoke ne vogliamo parlare.
    Comunque da quello che dici sembriamo allineati:
    se uno commette un reato, e’ giusto che sia blindato.
    …sottoscrivo
    se un contenuto e’ illegale, e’ giusto che sia rimosso
    …sottoscrivo
    se uno sospetta che una comunicazione inciti ad un reato, per me e’ aberrante che la comunicazione sia filtrata.
    …sottoscrivo, aggiungo che non mi risulta tecnicamente possibile, o mi sono perso qualcosa?
    quindi passiamo ad un atto di “disobeddienza civile”.. togliamo i filtri aams, pedofilia e rebelsmoke e ci autodenciamo? forse su questo non saremmo d’accordo tutti e forse non sarebbe nemmeno appropriato per delle aziende (penso ad aiip adesso visto che marco l’ha tirata dentro).
    Ma qualche posizione ferma la dobbiamo esprimere o no?

  13. Stefano, il proponente stesso di questo emendamento lo ha caratterizzato esplicitamente come norma anti-Facebook. Ora Facebook (o qualsiasi altro sito “famoso”, il nome è un dettaglio) potrebbe decidere di sopprimere di sua iniziativa determinati contenuti ma potrebbe anche decidere che si tratta di materiale protetto dal primo emendamento e legale nel paese dove opera e di non avere motivo di auto-censurarsi.
    Quindi ripeto la domanda: quale azione tecnica ritieni che dovrebbero intraprendere gli ISP appena il ministero deciderà che un pezzo di un sito “famoso” deve essere censurato?

  14. @Marco: lasciamo perdere cio’ che dice o fa il proponente, che non c’entra un granche’ (tant’e’ che ***chi lo ha proposto, poi, nemmeno lo ha votato !***).
    il fatto e’ che al senato e’ stato approvato e adesso andra’ alla camera e poi al quirinale.
    c’e’ qualche possibilita’ che passi cosi’ come e’ stato approvato al senato ? francamente no. (accetto scommesse)
    proprio perche’ possono succedere “errori” (ad essere benevolo), abbiamo tre gradi di approvazione che devono licenziare lo stesso medesimo testo.
    il primo emendamento USA non c’entra con l’ordinamento giuridico italiano.
    questa cosa della giurisprudenza la’ dove c’e’ il server e’ un mito che da almeno una decina d’anni non e’ piu’ vera (e non solo in Italia, in tutto il mondo).
    da quanto mi spiega un costituzionalista, legalmente c’e’ differenza tra censura (vietata dalla costituzione) e sequestro (ammesso solo a fronte di accrtamento da parte di una autorita’). non pretendo che sia chiara a tutti, dato che non lo e’ nemmeno ai nostri parlamentari, come di tutta evidenza.
    la risposta alla domanda “cosa dovrebbe fare un ISP” e’ quindi una sola: nulla.
    non e’ un ministero che puo’ decidere che un pezzo di un sito deve essere censurato, come dicevo sopra.
    in caso di contenuti che costituiscano illecito o reato, devono essere segnalati per la rimozione a chi gestsce il servizio. se questi non lo fa o se viene ravvisata una sua partecipazione al reato/illecito, puo’ essere chiamato in correita/corresponsabilita’.
    per questo questo provvedimento e’ una castronata marchiana, perche’ confonde sequestro con censura. IMHO.

  15. @MARCO – Urlare a voce alta le proprie ragioni non porta ad avere piu’ ragione di quanta già se ne ha.
    Se ci sono ancora speranze di far capire l’inutilità di un simile provvedimento, lo dovremo proprio a persone illuminate come quelle che hai citato, perchè diffondono cultura a piu’ livelli, dal ragazzo al politico, dall’associazione all’istituzione e che hanno una credibilità che supera qualsivoglia interesse di parte.
    E lo dobbiamo quindi anche a Stefano Quintarelli che ci ha fatto uscire dall’ombra con questo suo blog e ha fatto riflettere un minuto di piu’ tante e tante persone che prima erano a digiuno di queste tematiche e che adesso si riscoprono profondi conoscitori della materia. Me compreso.
    Ciao,
    Dario Denni

  16. Mi è perfettamente chiaro che la costituzione degli USA non si applica in Italia, ma stai continuando a girare intorno alla domanda e al problema sottostante. Evidentemente non tutti sono raggiungibili dai tribunali italiani (per fortuna, altrimenti si porrebbero questioni di reciprocità interessanti…) o non si sarebbe sentita la necessità di leggi come questa o quella di AAMS o del CNCPO. Per cui se questa legge sarà approvata prima o poi ci si troverà nella situazione in cui il funzionario ministeriale preposto (non un magistrato…) deciderà che una parte di un sito importante dovrà essere filtrato dagli ISP. Che sia facebook o wikipedia o chissà chi non importa. È ridicolo sostenere che un ISP non dovrebbe fare nulla quando sono previste multe da 50000€ in su, chi avrebbe il coraggio di rischiare?
    Mi fa piacere leggere che ritieni incostituzionale censurare un sito, ma non ho capito bene come mai non hai adottato una posizione altrettanto netta nei confronti della censura adottata da AAMS e dal CNCPO.

  17. Giuliano Peritore

    @Marco
    Il fatto che la situazione attuale sia quella che è non vuol dire che l’associazione e i suoi collaboratori non perseguano obiettivi volti a prevenire (e vanificare) reati e/o illeciti da un lato ma tutelare l’integrità della rete (e della Costituzione) dall’altro, evidenziando, per quanto possibile, quanto sia critica e potenziale fonte di problemi qualunque forma di middleware.
    Permittimi pero’ di osservare che arrivare a dire che siamo corresponsabili di un provvedimento del genere sarebbe come dire che tu “sostieni il filtraggio” in quanto lo hai facilitato realizzando un tool (addirittura gratuito) per aiutare ad adempiere agli obblighi.
    Quello che serve al momento è che tutti facciano la loro parte. Il vero rischio è che motivazioni prettamente tecniche possano essere viste solo come pretesti per intralciare l’attività del legislatore e di repressione dei reati, quando non lo sono e soprattutto non vogliono esserlo.

  18. @Marco: sembra che le argomentazioni che porto non ti scalfiscano e forse non le vedi.
    Questa legge non passera’ per incostituzionalita’; ci stiamo adoperando per cio’.
    c’e’ differenza tra sequestro e censura; la formulazione attuale della legge e’ banalmente censoria
    il funzionario puo’ disporre l’esclusione dei siti di scommesse in quanto non occorre alcuna decisione essendo prevista, al contrario, la registrazione degli abilitati (quindi chi non e’ iscritto al registro e’ automaticamente fuori legge, ovvero, tutti sono illegali salvo quelli esplicitamente ammessi)
    sara’ ridicolo quello che scrivo, ma lo scrivo avendo un certo “insight” di cosa sta succedendo a roma, dato che mi sto dando da fare assieme a moltre alrte persone. (non avendone alcun titolo, ne’ interesse economico; e’ che mi piace stare sveglio fino alle 2 di notte a scriver documenti e parlare con persone, sai, non ho nulla da fare…)

  19. Bisogna vedere il pensiero che ci sta dietro ad una legge, non i casi particolari il distinguere tra siti famosi e non famosi (che in internet è relativo in quanto un giorno sei cool ed l’altro sei over).
    Qui è passato il concetto che il ministero dell’interno può bloccarti il sito perchè hai espresso un concetto che fa apologia di reato (es incitare alla mafia).
    Quando si inizia su questa strada, la casistica dei controlli preventivi si amplierà perchè arriverà un altro emendemento sull’onda del prossimo scandalo in internet.
    Sono triste come Stefano perchè legiferano ignorante informatici che sanno nulla di questo strumento e ci mettono sempre più le mani facendo danni economici al nostro paese.
    Altro che Mindthebridge, qui viene voglia di prendere e portare tutto all’estero.

  20. Io non sarei sicuro che la legge non passerà alla Camera, in quanto si presuppone che i Deputati usino il cervello.
    Dispiace vedere che tutti pensano che la legge è una schifezza, ma ci si prende a pesci in faccia. Mi ricorda un po’ la sinistra italiana….
    francesco

  21. @Marco D’Itri
    Dispiace leggere polemica-non-costruttiva, tanto più su queste pagine.
    Quella del “l’avevo detto” oppure “io avrei fatto” è poi della peggior specie. Certamente tante cose si sarebbero potute fare “prima”, compreso non mandare in parlamento una massa di ignoranti quale quella che ci rappresenta indipendentemente dal colore politico. Ma non si sono fatte. Quello che dobbiamo chiederci è cosa si può fare qui ed ora e non nella romantica immaginazione.

  22. Luigi, ho citato questi fatti del passato perché ritengo siano stati determinanti nel creare il problema odierno: si è lasciato credere ai politici che la censura sia possibile e questi logicamente cercano di applicarla all’argomento dei telegiornali del giorno.
    È un dato di fatto che le associazioni di categoria (ho citato AIIP, ma si potrebbe parlare anche di Assoprovider) non sono riuscite ad evitare questa situazione, ed è una mia opinione che non ci siano riuscite perché hanno adottato una strategia sbagliata.
    Stefano, ancora non ho capito se ritieni che quella del CNCPO sia una censura altrettanto incostituzionale oppure va bene.

  23. Questa legge e’ allucinante, e spero che almeno uno dei tentativi in corso per non farla passare abbia successo.
    Sarei felice se qualcuno riuscisse a fare una bella campagna pubblica contro questa legge (e perche’ no, anche contro la censura AAMS e CNCPO, i cinesi mi stanno simpatici ma non su questi argomenti)
    … e mi piacerebbe capire un po’ di piu’ su cosa effettivamente stia succedendo a Roma…
    A.

  24. Giuliano Peritore

    Leggendo il periodo “Non si puo’ chiedere di capire alla macchina se un contenuto è diffamatorio, se è apologia di un reato o istigazione a un reato.” mi viene un gran senso di amarezza nel sapere che non siamo più in tempo a chiedere un parere giurato ad Alan Turing…

  25. Caro Stefano, ovviamente condivido i tuoi timori, che anche io leggo “dietro” questa legge.
    Un primo passo che comincia a mostrare in pratica le intenzioni “sopite” (ma come sai ben descritte) e condivise da molte teste al potere, non solo in Italia ma anche in Europa.
    Quanto accaduto non è solo frutto di “ignoranza”, ma la dichiarata volontà di fare tutto ciò, al fine di “rendere migliore la società”.
    Qualcosa preparato da tempo attraverso tutta una serie di notizie negative di questi mesi sui rischi della rete, informazioni che avevano lo scopo di preparare questo passo.
    Ora appare chiaro che molti cittadini crederanno più nella “bontà” della legge proposta che sulla reale necessità ed impossibilità pratica di una sua attuazione.
    Tutto ciò invece di portarci avanti ci fa risprofondare nelle “veline” di antica memoria (e anche peggio), con un paese che dovrebbe pensare ad innovare invece di chiudersi a riccio, come questo “Primo step” fa intravedere.
    Quindi occorre muovere ORA le menti e i “cuori”, poi sarà troppo tardi per tornare indietro, perchè dopo che la legge sarà legge, nel cercare di cambiere le cose si potrebbe finire per essere dichiarati “terroristi” (informatici).
    Dalla Cina un abbraccio e uno sprone a non lasciar passare tutto ciò…. quello che potrò fare, lo farò anche da qua!!

  26. luigi invece utilizzare lo stesso spazio per spammare col link del propio blog ti rende tanto diverso? (bacchetti e poi fai il medesimo errore…. fate quello che dico ma non ciò che faccio, comodo)

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