BT: Lavorare meno, lavorare tutti

BT offre vacanze lunghe…

…ha offerto ai suoi 106mila dipendenti la possibilità di prendersi una lunga vacanza, anche di un anno, in cambio di una riduzione di tre quarti del salario. Bt è disposta a versare la quota dovuta dello stipendio in un pagamento unico in anticipo. Chi preferisce passare dal lavoro a tempo pieno al part-time avrà un “regalo” una tantum di mille sterline in contanti, mentre i genitori di bambini in età scolastica potranno scegliere di non lavorare durante i periodi di vacanza dei loro figli.

Qualcuno aveva detto che BT è un hedge fund malgestito con una società telefonica come contorno.

Io non vedo molto bene questo provvedimento, una idea di questo genere sarebbe giustificata se si potesse pensare ad una inversione di  tendenza nel business che faciliti il rientro del personale, ma non e’ cosi’. La tendenza è strutturale e lo sanno tutti.

Questo e’ un provvedimento che potrebbe piacere ad analisti e direttori finanziari (vedere “o la borsa o la vita” per un esempio di taglio per ragioni non industriali, premiato dalla finanza).

Un amico mi ha raccontato che in una filiale di BT gli si vorrebbe impedire di usare  un cavo omologato che, da una spina, collega un doppio alimentatore di una macchina. (alimentatori ridondati; finche’ uno va, l’altro non consuma).

Perche’ avverrebbe cio’ ? non per il consumo elettrico incrementale (chesarebbe ampiamente nei limiti previsti), ma perche’ cosi’ facendo gli si vorrebbe far pagare una ciabatta aggiuntiva.

Se questo fosse il genere di risposte al momento di difficoltà, sarebbe facile prevedere che tale momento non sarebbe breve….

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3 thoughts on “BT: Lavorare meno, lavorare tutti”

  1. beh, se è vero come ho letto che: “British Telecom, che conta più di 100.000 dipendenti, ha subito perdite per circa 1,3 miliardi di sterline solo nei primi tre mesi di quest’anno” qualcosa bisogna “inventarsi”, ma sono d’accordo con te che la soluzione dovrebbe essere “strutturale”.

  2. Ufficio Stampa Fistel CISL

    Ferlinghetti (Fistel-Cisl): in Italia a rischio 320 posti di lavoro
    Un anno di “vacanza” con il 25% dello stipendio in British Telecom, questo è quanto appreso dalle Agenzie stampa ieri. «Due pesi, due paesi, due misure» è quanto dichiara Tomasino Ferlinghetti, Segretario Nazionale delle Fistel CISL, e continua: «In Inghilterra una “cassa integrazione” volontaria che il management inglese di BT definisce innovativa e progressista e in Italia 320 licenziamenti su 1.300 dipendenti».
    «L’idea lanciata dalla multinazionale, che ha sempre dichiarato di essere un’azienda all’insegna della pari opportunità rileva invece una discriminante forte, cui saranno particolarmente le fasce deboli ad aderire alla proposta. Mentre in Italia tutto tace, si attende la riapertura del tavolo negoziale per valutare alternative che garantiscono tutela e livelli occupazionali attraverso una riorganizzazione che non svuoti gli organici. Se entro questa settimana non otterremo risposte torneremo dalle lavoratrici e dai lavoratori di BT Italia per condividere ogni iniziativa possibile per dire no a licenziamenti diretti».

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