Commenti a Massimo e Guido sulla remunerazione delle news

Si potranno pagare le news ?

una volta che hai tolto il dentifricio dal tubetto, e’ difficile rimettercelo.

Ne parlavo con Paolo Ainio qualche settimana fa. Se qualcuno mettesse “news” a pagamento, qualcun altro le metterebbe gratis con un a struttura con costi operativi assai inferiori a quelli dei gruppi tradizionali e si conquisterebbe l’audience.

Pero’ non sappiamo se altre forme di incasso, associate alle news, possano emergere. Di certo, finche’ non c’e’ un sistema di pagamento che lo consenta, non possiamo sperimentare (dalla donazione alla lotteria)

Massimo quota un commento al suo articolo su Punto: manteblog.

Anche quelli emergenti
hanno pagine online con migliaia di fan o semplici curiosi. Se solo il
10% di questi utenti spendesse 5 centesimi, chi scrive l’articolo, chi
ha composto il brano musicale, ecc. ne ricaverebbe abbastanza da
vivere.
Il nostro sito Liber Liber conta 500.000 utenti. Se l’operazione ti
richiedesse solo un click e l’inserimento di un pin di sicurezza,
doneresti 50 centesimi a Liber Liber che offre gratuitamente alcune
migliaia di libri e di brani musicali? Il progetto è e rimarrà
totalmente gratuito, ma una piccola donazione libera la faresti?
Credo di sì,

Full disclosure: sono stato uno sponsor di Liber Liber (a memoria) fin dalla sua nascita.

Perche’ inserire un PIN ?

Una “telefonata” e’ una modalita’ di billing di capacità di rete associata ad uno scambio P2P di UGC. non c’e’ PIN.

e se fosse 3 centesimi di donazione  ?

Ora questa infrastruttura di micropagamenti non c’e’, va fatta. Bastera’ per sostenere l’editoria 1.0 ? Non credo, non lo so.

Ma finche’ non si fa, non si sa. (e non sapendo bene cosa ha in mente De Benedetti, mi guardo bene dal criticare) Ricordo che il primo business plan di Omnitel prevedeva un mercato potenziale di 2,5 milioni di telefoni cellulari in Italia.

Avevo scritto su Nova: Mediagrammi d’informazione.

Il
Technology Strategy Board britannico dedicherà una parte dei fondi
pubblici a sua disposizione per la realizzazione di un sistema di
micro- pagamenti che consenta l’acquisto semplice di beni digitali per
importi di pochi centesimi. Un tale sistema deve essere necessariamente
“esterno” ai sistemi attuali per non intaccarne la redditività. Non può
essere un bonifico, una transazione via carta di credito o un sms. Gli
operatori telefonici si scambiano i Call Detail Record (Cdr),
descrittori di come una chiamata va trattata e dei dati di pagamento,
incasso e distribuzione dei ricavi e lo fanno per “transazioni” di
centesimi.

Nelle attuali reti telefoniche, una “telefonata” non è altro
che una modalità di remunerazione di sequenze di byte trasmesse sulla
rete; che differenza c’è tra una sequenza di byte con un descrittore di
transazione chiamato ” telefonata” e un altro chiamato ” bene
digitale”?
Perché l’unica certezza che abbiamo sulla natura del futuro
dell’informazione è che sarà digitale.

Anche se non è detto che
l’informazione sia ciò che gli utenti potranno pagare, o almeno non
solo. Un ascoltatore telefona a una radio per registrare un messaggio,
un altro per intervenire in diretta, uno spettatore manda un sms a una
trasmissione tv, un altro telefona per partecipare a un sondaggio. Nel
fare tutto ciò gli utenti pagano somme tra 10 centesimi e qualche euro.
In tutti questi casi gli utenti pagano la loro partecipazione. Il fatto
che ciò avvenga è una dimostrazione che esiste uno spazio per associare
delle modalità di pagamento alle informazioni.

Guido commenta: Aiutati che Dio ti aiuta. – GBLOG.

L’idea, tuttavia, di trasformare i quotidiani on-line in supermercati dell’informazione, a mio avviso, rappresenterebbe la fine dell’informazione libera: è ovvio, infatti, che, per questa via, la corrispettività diretta tra il pagamento di un prezzo e l’accesso alla notizia spingerebbe gli uomini marketing ed i direttori commerciali ad incidere in maniera via via più incisiva sulla linea editoriale del quotidiano al fine di massimizzare le vendite di ogni notizia.
Tanto per intederci la sindrome del “nudo&sesso” o del titolo ad effetto che, ormai da anni, affligge le copertine e le prime pagine dei più venduti settimanali e quotidiani italiani, contaggerebbe, in pochi click, la più parte delle notizie di un giornale on-line.

Non mi sconvolge la cosa. Credo che il Sun sia il quotidiano piu’ venduto in UK, che pero’ e’ anche la patria dell’Economist che macina record economici. Credo ci sia spazio per tutti, una volta che hai centrato il tuo target e le tue modalita’ operative.

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10 thoughts on “Commenti a Massimo e Guido sulla remunerazione delle news”

  1. Il problema non è pagare 3 centesimi, il problema è trovare qualcosa che valga 3 centesimi.
    L’utenza è disposta a pagare per informazione di valore, non per l’ennesima voce che fa rumore o l’ennesima firma di cui è impossibile fidarsi.

  2. Omnitel aveva anche lanciato un sistema di micropagamenti che pero’ e’ “stranamente scomparso” all’ultimo momento prima di diventare operativo… nel senso che c’era il web, c’era il numero verde, c’erano gli operatori che rispondevano, ma nessuno mi ha mai saputo dire come attivarlo (in quel periodo stavo mettendo in piedi un’attivita’ di “microassistenza” per cui serviva un servizio di “micropagamenti”). Fino a che e’ stato rimosso. Come Paypal e’ rimasto “stranamente fermo” per un decennio; come “Zopa” e’ stato recentemente bloccato dalla Banca d’Italia; come qualunque attivita’ che potenzialmente puo’ minare la superiorita’ finanziaria esistente, viene rapidamente stroncata. A meno che non ti chiami Microsoft, Google, Facebook o comunque sei soggetto alla regolamentazione della Camera del Commercio americana.
    Poi dici perche’ mi incazzo e ti commento malamente a causa di questa tua attitudine di parlare di brand, con i brand, e ai brand. Editoria 1.0; editori gia’ esistenti; media company gia’ esistenti; sono esattamente il simposio della mediocrita’ che mi hanno bruciato e stanno bruciando i piu’ giovani (cfr. finanziaria di novembre 2008); senza eliminare quelli qualunque soluzione e’ inefficace. Dici bene: non si puo’ prevedere se un qualunque sistema (in questo caso i micropagamenti) sara’ efficace, a maggior ragione finche’ non si fa. Ma chi lo fa? Loro? E perfino dopo aver dimostrato di essere INCAPACI? O Dmin? Cioe’ in pratica io dovrei avallare che tu vai a collezionare consensi grazie alle indiscutibili necessita’ italiche di svincolarsi dalla superiorita’ finanziaria estera… necessita’ cioe’ anche mie… per accaparrarti quel business. Non va Stefano, non va. Finche’ continui ad includere l’idea di business del denaro per me sei untrusted. Ci sono 3 premi Nobel (e una pletora di tecnici eterogenei) che ti dicono di fare diversamente; o ti conformi o faresti bene a smettere di fare quella politica (industriale); perche’ finche’ avro’ fiato non ci riuscirai.

  3. Luca Giammattei

    Il sig. Dotta nel suo commento rappresenta perfettamente il limite di qualunque dibattito sul futuro dell’industria dell’informazione.
    A Quintarelli vorrei ricordare che gia’ oggi c’è chi produce informazione a costo zero per l’utente finale. Basta fare un giro sulla metropolitana (di Milano come di Roma) e trovare centinaja di persone sui vagoni che leggono tranquillamente i loro free press (Leggo, Metro, DN News, ecc) che forniscono loro tutte le info di cui hanno evidentemente bisogno a costo zero (e da un punto di vista del consumatore costo=0 meglio di costo=pochi centisimi o 1 euro a parita di beneficio).

  4. Nelle attuali reti telefoniche molti (circa tutti quelli che non possono imporre i prezzi che vogliono…) hanno anche deciso che costa più il billing che fornire un servizio flat… Non mi pare un buon esempio.

  5. @Luca: chiunque e’ libero di suicidarsi come crede. Di tutte quelle, in Italia, ce n’e’ solo una profittevole, ed e’ per le sinergie con il gruppo tradizionale che incassa tradizionalmente. ricorda il modello internet, n’est pas ?
    cmq. io ho detto che non credo che le news possano essere fatte pagare.
    @Giacomo: mi puoi telefonare che ti rispondo a voce ? (cosi’ facendo ti faccio pagare 25 centesimi. forse me li dai 2 cent se non ci devi pensare ?)
    @Marco: molti sono liberi di suicidarsi come credono. il bill&keep e’ una tragedia per le tlc. cosa e’ google ? un motore di ricerca ? no, e’ un mega sistema di billing, per transazioni che valgono meno di una telefonata. Aka, c’e’ anche qualcuno che pensa che convenga fare billing piuttosto che offrire un servizio flat.

  6. Stefano, ma che ce ne viene in tasca a noi da Google, dall’editoria, o da un sistema di micropagamenti business tipo dmin? Le aziende ict americane stanno tagliando fuori i lavoratori ict italiani (d’altronde se l’ict e’ monopolio americano, e si passa al cloud computing, i lavoratori italiani non servono, e ne serviranno sempre di meno… e’ implicito nella natura stessa dell’automazione); l’editoria italiana – news in particolare, ma anche parte del mondo artistico e tecnico – e’ un costo che non restituisce valore (accendi la TV il pomeriggio e guarda 7-8 secondi di uno dei tanti talk show; oppure confronta un film dei Vanzina con un qualsiasi pinco pallino che si infila un kendama – antico gioco giapponese, cfr. Yattaman – nel culo e canta la filastrocca prevista dalla tradizione… il film dei Vanzina non vale niente – Toto’, Sordi e Manfredi non esistono piu’ – costa uno sproposito, e’ ricchezza che inevitabilmente viene sottratta al contadino, all’operaio, e al medico, mentre il tizio del kendama nel culo e’ piu’ verace, gratis e non ha prezzo), e l’unica alternativa credibile ai sistemi finanziari tradizionali e’ quello di Yunus (microeconomia presuppone che le banche non siano societa’ commerciali… ie: BILANCIO ZERO, come cooperative consorzi e no-profit). Stai peccando; se fai cosi’ poi ti aspetta l’inferno. Vuoi a tutti i costi mantenere la possibilita’ di manipolare il sistema finanziario; e non c’e’ motivo di cambiare il sistema finanziario esistente con uno che e’ altrettanto manipolabile. E’ una politica peccaminosa. Untrusted. Io non mi sto suicidando, io sono stato inculato gia’ una volta e non ci tengo a ripetere… ne’ per me, ne’ per i figli (miei o di altri). Abbiamo gia’ saldato 7-8 volte i debiti di guerra. BASTA.

  7. E chi ha detto che non puo’ ripetersi? Fino a che non ci decidiamo ad imboccare il “new deal alla fragola” (come dice mia nonna: http://www.meganetwork.org/index8.html ) possiamo solo ripetere la stessa classe. Ma non serve portarsi dietro tutti quei dead man walking tipo Enzo Mazza, Colao, Masi, Mieli, Vespa, veline, mignotte, piazzisti, commercialisti, etc. Non serve nemmeno identificarli uno ad uno. Per garantire continuita’ di capitale a te dovrei lasciar cambiare pelle a loro e prendermela cosi’ in der culo io? Ciccino… crediamo in dei diversi… e il mio sta chiedendo con insistenza sacrifici umani. Non so quanto ancora riusciro’ ad eludere le sue richieste. Hanno scelto il campo che gli conveniva di piu’; hanno fallito trascinandosi dietro anche me… ora e’ la resa dei conti, e io sui conti sono molto ebreo.
    In termini meno generali: mi dici cosa ti fa pensare che gli USA si faranno infilare dentro casa una tecnologia finanziaria europea? Va bene che hanno cambiato presidente, va bene che e’ un presidente abbronzato, va bene che si sentono piu’ buoni… pero’ hanno smesso di pubblicare quanti soldi stampano, hanno limitato le misure strutturali anti-crisi all’inutile eliminazione (farzesca) dei paradisi fiscali, e hanno 3 bestioni con le loro monete elettroniche gia’ in campo. Non stiamo parlando di traffico voce qui. GSM poi aveva l’hw; dmin e’ un software che al piu’ si appoggia su hw cinese (ie: entro 2 anni dall’adozione stiamo da capo a 12 e senza sapere chi e’ l’insider di turno… il mercante cinese nel tempio europeo; bell’affare). Meglio il default, tu paghi il debito pubblico, e io finalmente mi godo l’orticello mio.

  8. A mio avviso bisogna capire se i siti d’informazioni (aka giornali) debbano fare utili o produrre un flusso di denaro tale da autofinanziarsi nel tempo.
    Io credo che debbano imboccare la seconda strada. Detto questo credo che il futuro sia un misto tra news gratis accompagnate da micropagamenti. Il lettore selezionerà le proprie fonti di informazioni, stabilirà un rapporto di fiducia con essi e sarà disposto a donare soldi perchè vige il rapporto di fiducia e sa che quei soldi servono al sostentamento della sua fonte. Mi viene in mente lavoce.info dove tantissime grandi firme scrivono sul sito e molti lettori donano offerte libere. Mi sembra che il sistema funzioni
    Non mi sono mai piaciuti i complotti o chi pensa che ci sono sempre i poteri occulti che affassono tutto e tutti. I casi di PayPal e Zopa non gridano allo scandalo.
    PayPal: è cresciuta piano piano ed è passata da semplice startup a istituto finanziario. E’ lo standard dei pagamenti online ed il suo futuro lo vedo alquanto roseo visto che gode del quasi monopolio.
    Zopa: banca d’italia l’ha fatta chiudere giustamente perchè non era semplice infrastuttura ma era intermediario visto che sia i prestiti che i crediti venivano parcheggiati su suoi conti, diventando di fatto proprietaria (per un breve periodo) delle somme versate dai privati.
    Invece di vedere mostri da tutte le parti è meglio pensare e sperimentare nuove forme di business che molto probabilmente falliranno ma daranno la possibilità di avvicinarsi ad una nuova forma di sostentamento per l’editoria.

  9. Inchiostro Simpatico… non serve farla tanto lunga. Quella che descrivi e’ economia del dono; e funzionerebbe perfettamente se smettessero di esistere fondi pubblici all’editoria e strumenti di distribuzione limitati (tv, carta, etc). Come funzionerebbe anche per il software libero; anzi, funziona proprio cosi’… i progetti liberi infatti vengono sviluppati finche’ c’e’ qualcuno che ci spende, dopodiche’ si fermano e rimangono a disposizione di chiunque senza che si debba mantenere gli sviluppatori… e’ tutto al naturale; domanda e offerta, senza parassitismi (siae, fimi, etc). Negli anni ’90 lo shareware ha fallito perche’ c’era chi voleva farne un mestiere fisso; cosi’ come gli artisti si sono adagiati sullo showbusiness; cosi’ come gli editori hanno piantonato la distribuzione al limite del ridicolo (es: Salgari e Dostojevski li consideravano strozzini). Tuttavia i giornalisti, gli artisti, sono un po’ schizzinosi; te lo dice uno che ha fatto vari esperimenti andando a contattare direttamente queste persone. Quanto ai complotti ce li vedi tu… non io. Non si capisce per quale motivo una qualsiasi entita’ che si guadagna la fiducia di terzi – unica condizio sine qua – non possa porsi a strumento finanziario di qualsiasi natura. Cosi’ come non si capisce perche’ Paypal non abbia sostituito le banche con una moneta propria – visto e considerato che con quel circuito puoi comprare un ampio paniere di beni – piuttosto che appoggiarsi sul sistema finanziario pre-esistente… ad esempio avrebbe potuto innescare circoli virtuosi in cui la merce costa di meno e/o si includono i costi ecologici e/o si escludono commerci antisociali (telco,editoria,etc) e entita’ diseconomiche (enterprise). Non si tratta di complotti, ma di idiosincrasie, misteri della fede.

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