De gustibus non disputandum est

Nanni Moretti su Repubblica di oggi.

Moretti: “Pubblico svegliati, il cinema sta morendo” – Persone – Repubblica.it.

Ma il cinema, la cosa che è aumentata di meno negli ultimi quindici anni, quello no: costa troppo. Per non parlare dell’abitudine orrenda di scaricare illegalmente da Internet. E basta con il luogo comune di premettere sempre: “io non do giudizi”. Io sì, li do. Non mi piace quel modo di vivere lì! Non mi piace che uno stia con il culo appiccicato alla sedia e con la sedia appiccicata al computer. Mi piace più il mio, di modo di vivere. E vedere i film in un cinema, in mezzo agli altri. Tra poco i cinema chiuderanno tutti.

Nanni, quello che dici lo pensi o lo sai ? Sei suffragato dai numeri ? O ti sei fatto una idea guardando il Sacher e parlando con gli amici ?

Voglio dare alcune informazioni a Moretti.

  • La prima e’ che la rete fissa negli ultimi anni non solo non cresce ma anzi cala.
  • La seconda e’ che le aziende italiane di elettronica hanno chiuso tutte, pur non facendo parte dello star system.
  • La terza e’ che l’industria mondiale dell’elettronica e’ aumentata enormemente (forse c’e’ un problema di competitivita’ dell’Italia?)
  • La quarta e’ che le presenza nelle sale nel mondo continuano ad aumentare. Nel 2008 del 7% raggiungendo livelli record (dati MPAA)
  • La quinta che in Italia nell’ultimo “anno cinematografico” gli incassi sono diminuiti di BEN l’1,25% (ma il 2007 e’ stato un “anno particolarmente brillante per il cinema in Italia”)
  • La sesta  che il numero di film prodotti in italia nel 2008 e’ aumentato del 27% arrivando a 154 film
  • La settima che gli investimenti in produzione sono aumentati di circa il 6% con una visibile tendenza alla crescita del capitale privato
  • L’ottava che I film italiani con incasso superiore al milione di euro (solo campione Cinetel) sono stati 28 nell’anno solare 2008, raggiungendo quasi il record del 2007 (29) e mantenendo un forte distacco dal 2006 (+8 film). 
  • La nona che chiudono le monosale (37 strutture in meno) ma aumentano gli schermi (nei complessi; 49 schermi in piu)

Penso all’anonimo imprenditore ferrarese che chiude l’azienda per la crisi; lui non e’  famoso e non puo’ finire sulle pagine dei giornali a giudicare e criticare.

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4 thoughts on “De gustibus non disputandum est”

  1. Forse sta morendo il “suo” cinema “culturale” (o kulturale) e “impegnato”. In periodi di crisi e’ dimostrabile e dimostrato che lo spettacolo “leggero” e di evasione abbia dei picchi, proprio perche’ la gente vuole rilassarsi un paio d’ore e non pensare piu’ ai problemi quotidiani. E’ anche vero che non e’ piu’ tempo di capi aziendali che obbligavano i dipendenti a vedere la “Corrazata Kotyonkyn”. Ma se Nanni Moretti non e’ in grado di far film che piacciono al pubblico non deve prendersela con il pubblico.

  2. Forse è semplicemente “vecchio stile”, non abituato ad argomentare (con numeri) ma a parlare (in generale, a sensazione).
    Ed è proprio la rete (con i vari strumenti di accesso, seduti, in piedi, in tram..) che aiuta a trovare, confrontare, misurare, pesare, argomentare. Ed il confronto sui numeri ci fa capire che certi fenomeni sono magari in diminuzione, a dispetto di notizie roboanti. O viceversa.

  3. vincenzo vicedomini

    Ciascuno di noi pensa alla “SUA” pagnotta. E’ una verità scontata, cui nessuno ovviamente rinuncia e solo pochi hanno la furbizia/intelligenza di adeguarsi all’andamento dei tempi.
    Sul discorso cinema io sono selettivo e di certo preferisco vedere in sala un bel film piuttosto che scaricarne una miriade. Molti artisti abbracciano “le crociate” in nome di un’arte che non ha prezzo ma che si vende con prezzo imposto!
    Ma la cosa peggiore è il ritenere tautologicamente che un download “fraudolento” sia un mancato guadagno.

  4. Lavoro in un cinema. So di cosa parlo. Il biglietto medio nel milanese (7 euro) non solo e’ troppo. e’ una rapina a mano armata. Nonostante cio’il multisala dove lavoro guadagna sempre di piu’. Sec c’e’ qualcuno che viene sfruttato nel mondo del cinema sono gli operatori di cabina, le maschere, le bariste e le cassiere. Moretti dovrebbe vedere il download illegale come un esproprio proletario di un bene che il consumismo riserva solo alla borghesia, visto che e’ comunista. O forse lo e’ solo quando non si parla delle sue tasche…

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