Vodafone taglia l’Internet

Stavo giusto pensando di passare ad altro operatore…

Uso equo del servizio Internet in mobilità – Vodafone Business.

A partire dal 20 Novembre 2009, allo scopo di salvaguardare la qualità del servizio Internet a vantaggio di tutti i Clienti, la velocità massima di connessione alle applicazioni peer-to-peer o file sharing potrà essere limitata fra le ore 7:00 e le ore 22:00.

Inoltre nelle offerte Dati in Mobilità con computer e cellulare (iPhone, BlackBerry, etc…) saranno introdotte alcune limitazioni e nuove condizioni per il traffico effettuato con applicazioni VoIP.

E si’ che mi pare proprio di ricordare che i vertici aziendali mi dicevano che il traffico dai palmari (iphone e android incluso) era assolutamente gestibile, che il problema erano i PC…

Ora, sebbene per il P2P possa essere addotta una questione di congestione e di necessità di gestione del traffico, per la VoIP pare una limitazione arbitraria di una tipologia di traffico per difendere il business tradizionale.

Se questo fosse confermato, non so cosa potrebbe pensarne una Autorita’ a caso…

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21 thoughts on “Vodafone taglia l’Internet”

  1. Siccome anch’io “stavo giusto pensando di passare ad altro operatore…” mi sono illuso che il titolo del post riguardasse i costi di accesso alla rete…, ma sono il solito ingenuo!

  2. Anche io stavo pensando di passare ad altro operatore, non solo per Internet e le loro restrizioni, che mi sembrano tutte uguali, ma per la qualità del servizio di assistenza e la poca chiarezza dei contratti.

  3. Una domanda: come fa’ un operatore a riconoscere il traffico VoIP? è in grado di riconoscere tale traffico anche se criptato?
    la mia è una domanda un po’ tecnica, so che esistono diverse soluzioni per riconoscere un tipo di traffico, mi chiedo solo se tali soluzioni possano essere valide anche in caso di crittazione o mascheramento del protocollo?

  4. Ma l’Autorità a caso non si occupa di questi problemi. Sappiamo già che la delibera VoIP è stata dimenticata da almeno 3 anni. Figuriamoci se a qualcuno interessa difendere il diritto a fare VoIP da mobile (cosa peraltro fattibilissima per chi sa farlo e si adatta con ago e filo, skype e fring).

  5. Non era Vodafone che si era insistentemente candidata a colmare il digital divide di molte province italiane, con ripetuti comunicati stampa, portando “internet mobile”?
    Beh, sarà utile far sapere ai ministeri competenti che intendono portare solo quella parte di internet che vogliono loro…

  6. Perchè deve essere fatta pagare al cliente l’incapacità di servizio del fornitore? E poi, se qualcosa cambia in peggio, perchè mi fai pagare come quando si stava meglio?
    PS: per i contrattisti c’è la possibilità di recedere senza penali. Non lo dice la vodafone, ma la legge italiana.

  7. Giuliano Peritore

    @Gianmarco: Non per niente in un favoloso report della FCC si dice: “Gli effetti rete della banda larga disponibile ovunque non saranno compresi se gli utenti saranno catturati dai vincoli del bundling di servizi, del packaging e di pratiche discriminatorie che minacciano la struttura end-to-end della internet pubblica.”

  8. Questa e’ solo l’ennesima dimostrazione del principio secondo il quale in assenza di concorrenza si “chiude” e non si “apre” si “limita” invece di “consentire” perchè queste sono le scelte piu’ facili e comode quando si possiede il controllo del mercato.
    Per rendere queste scelte scomode a chi le pratica esiste un solo modo che passa per la rimozione del controllo del mercato in capo a quei pochi soggetti (OLIGOPOLIO/MONOPOLIO) che può essere ottenuta solo attraverso MOLTI OPERATORI e quindi con MOLTE RETI TRASMISSIVE che per mezzo del TCP/IP realizzano una UNICA RETE DI SERVIZI. … credo che la faccenda del costo degli SMS sia un esempio LAMPANTE della distorsione possibile quando via sia il controllo del mercato.

  9. vincenzo vicedomini

    …Se qualcuno mettesse il naso nel traffico VoIP (mie conversazioni) come minimo violerebbe la mia privacy. In piu’ non so se sia da escludere il fatto che si possa assimilare questo filtering ad una intercettazione “telefonica”.
    Che Stefano si stesse riferendo al Garante della privacy ?

  10. Non si può addurre la “congestione” come motivazione, perché se compro da un operatore un canale da x Mbps con N MB di traffico disponibile (ed eventualmente N=infinito) sono affari miei se lo uso per fare peer to peer, scaricare la posta o mandarmi ping da solo. Altrimenti si ricade nel solito caso in cui l’operatore ti vende quello che vuoi, ma tu in cambio ti impegni a non usarlo davvero…

  11. @dario “Figuriamoci se a qualcuno interessa difendere il diritto a fare VoIP da mobile” … a me interessa 🙂
    Dovrebbe interessare a chiunque offra o usi servizi su Internet, perche’ se passa il principio che si puo’ strozzare un’applicazione (insomma di non-neutralita’), e’ solo questione di tempo prima che la cosa vada ben oltre i confini degli operatori mobili!

  12. Caro Stefano,
    intanto ti chiedo scusa se non leggo tutti i commenti a questo post, ma mi accingo a farlo nonappena avrò qualche minuto (presumibilmente appena finisco di scrivere il mio di commento).
    Prima però volevo comunicarti, a proposito dell’ultima tua frase, che ho in corso con Vodafone un contenzioso da giugno che verte sulla questione limitazione di banda e che ho intenzione, assieme a Marco Scialdone, di verificare se ci siano gli estremi per segnalare il tutto all’agcom
    Se ritieni teniamoci in contatto.
    Buona Giornata
    Adriana

  13. @dario: sorry – mi sono spiegato male, non ce l’avevo con te – ma con i “qualcuni” che citavi.
    =
    Premesso che non mi piace mai qualsiasi iniziativa che va a violare la net neutrality, secondo voi quanto questa iniziativa nasce per reazione a problemi di rete (limitazioni al p2p) [operatori mobili con link n x 2M ad alcuni BSC pieni, ISP fissi che pagano troppo il trasporto wholesale…] e quanto invece nasce per dare fastidio alla concorrenza difendendo prezzi assurdi, almeno in prospettiva? [limiti sul voip] ?
    Se fossi un operatore anti neutralita’ le mischierei volentieri insieme per fare una pratica anticompetitiva aggrappandomi ad una ragione piu’ ‘sostenibile’ come i problemi di rete………. no???

  14. mmm … sono d’accordo con Stefano la restrizione in quelle ore del P2P può essere motivata – non dico che la giustifico sia chiaro – da congestione e necessità di gestione del traffico, per il VoIP IMHO è più grave.
    Una cosa però, non è che Vodafone lo annuncia e gli altri lo fanno già ma non lo dicono ?

  15. Giuliano Peritore

    Effettive necessità di gestione del traffico… proviamo a ragionare.
    Assumiamo che un ipotetico operatore mobile abbia una trentina di milioni di utenti e ricavi per 8 miliardi di euro, con una rete di quindicimila BTS. Ragionando per medie (ovviamente ci saranno densita molto differenti da zona a zona) abbiamo un fatturato _mensile_ medio di 45mila euro per cella, e una media di 2000 abbonati per cella (ARPU medio 22 euro/mese per cliente).
    Si potrebbe pensare che:
    – L’ammortamento degli della BTS avviene in tempi rapidissimi
    – Il costo dell’affitto e del backauling (HDSL o Wireless) e’ irrisorio
    – Esiste la possibilita’ di fare (sostenere i costi) un backhauling wireless fast ethernet che permetterebbe una _media_ di 50 kbit/s garantiti per abbonato
    Questo porterebbe a pensare che:
    – i margini sulla voce/sms siano veramente elevati
    – un servizio a banda veramente larga (diciamo una buona ADSL) e’ inattuabile senza backhauling in fibra delle celle
    – e infine che si’, su un elevato numero di celle (quelle con più abbonati), una qualche politica di gestione del traffico e’ necessaria per evitare matematiche congestioni
    Infine non immagino nessuna motivazione per bloccare il traffico VoIP che non sia di tipo commerciale/strategico salvo, eventualmente, il numero di pacchetti per secondo (un utente potrebbe prendere una chiavetta e far passare molti canali VoIP).

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