Circa la Pisanu e l’iniziativa dell’On. Brambilla – ecco il testo dell’emendamento alla legge

Scrive Michele….

La Brambilla (ministro del Turismo) propone quanto segue:

“E’ necessario cioè semplificare e liberalizzare l’accesso ad internet per Il turista che soggiorna nel nostro paese non solo nelle strutture
ricettive, ma anche al di fuori di esse (internet point e hot spot WiFi), in quanto il viaggiatore del terzo millennio non deve essere più penalizzato nella navigazione on line.”

Come noto, non penso che si debba addebitare alla Pisanu la scarsa diffusione access point gratuiti. (se la norma fosse un dato di fatto, non reiterato anno per anno, probabilmente sarebbero nati soggetti che forniscono autenticazione gratuita pagata con pubblicita')

  • Qui, nei commenti, c'e' un bel botta e risposta mio con Juan Carlos, l'amico a capo del centro Nexa (full disclosure, sono membro del board of trustees)
  • Qui, anche nei commenti, ci sono esempi di come la non diffusione sia condizionata dal disinteresse
  • Qui, come anche negli USA ci sia stato un progetto di legge sull'autenticazione del Wifi

Questo è l'art.7 comma 1 della Pisanu

"…Chiunque intende aprire un pubblico esercizio o un circolo privato di qualsiasi specie la cui esclusiva o prevalente attivita' consista nel  mettere a disposizione del pubblico, dei clienti o dei soci apparecchi terminali utilizzabili per le comunicazioni, anche telematiche, oppure in cui siano installati piu' di tre apparecchi  terminali, deve chiederne la licenza al questore."

L'On. Brambilla per ora ha introdotto nel disegno di legge l'esenzione con l'articolo 1 Bis:

 “La previsione di cui al comma 1 non si applica ai gestori di esercizi alberghieri e di altre strutture ricettive, comprese quelle che forniscono alloggio in tende, roulotte, nonché ai proprietari o gestori di case e di appartamenti per vacanze e agli affittacamere….fermo restando quanto disposto dai commi 3, 4 e 5.”

In realtà il comma 4 non è stato toccato e  quindi vale ancora per tutti gli esercizi:

4. Con decreto del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro delle comunicazioni e con il Ministro per l'innovazione e le tecnologie, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, da adottarsi entro quindici giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono stabilite le misure che il titolare o il gestore di un esercizio in cui si svolgono le attivita' di cui al comma 1 e' tenuto ad osservare per il monitoraggio delle operazioni dell'utente e per l'archiviazione dei relativi dati, anche in deroga a quanto previsto dal comma 1 dell'articolo 122 e dal comma 3 dell'articolo 123 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, nonche' le misure di preventiva acquisizione di dati anagrafici riportati su un documento di identita' dei soggetti che utilizzano postazioni pubbliche non vigilate per comunicazioni telematiche ovvero punti di accesso ad Internet utilizzando tecnologia senza fili.

Ovvero, non occorrerebbe piu' chiedere la licenza al questore (che era un passo piu' che altro formale e quindi mi pare assai ragionevole) ma occorre comunque fare la autenticazione e tenerne i log.

In assenza di una norma sull'anonimato protetto, che chiarisca responsabilità e diritti, mi parrebbe strano che il ministero dell'interno (a meno di sviste) possa far passare l'eliminazione dell'autenticazione. Staremo a vedere…

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1 thought on “Circa la Pisanu e l’iniziativa dell’On. Brambilla – ecco il testo dell’emendamento alla legge”

  1. Ovviamente concordo.
    Un ministro del turismo impegnato nelle telecomunicazioni è encomiabile, ma da conto del fatto che – all’epoca delle nomine – avete in molti irriso proprio la Brambilla che era in corsa per il dipartimento delle Comunicazioni guidato oggi da Romani, viceministro allo sviluppo economico. Che sia un caso?
    Di fatto, il decreto Pisanu è stato ampiamente depotenziato perchè superato dalle procedure aperte espresse della Polizia Postale due anni fa, sulle modalità possibili di identificazione dell’utente…. che quindi oggi può avvenire in vari modi (non serve piu’ la carta di identità).
    Perciò Pisanu non è piu’ il grosso del problema.
    Il problema che blocca l’espansione degli hot spot in Italia sono le varie DIA/licenze e i pagamenti esosi che finiscono al Ministero (ex comunicazioni) … circa 600euro l’anno ad antenna.

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