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Pensa se anziché stamparlo in chiaro l’avessero codificato con un algoritmo di crittazione per impedire che chi non ne aveva diritto non potesse leggerlo.
… al tuo posto mi chiederei se gli eredi dell’autore di quel libro esistono ancora e vengono foraggiati anche coi soldi dell’equo compenso sui dispositivi di storage e “assimilati”. 🙂
Ma non c’è l'””equo”” compenso sulla carta! Altrimenti volerebbero le giuste accuse di scoraggiare l’innovazione e il progresso tecnologico!
Forse anche i pennini, le piume d’oca e le bottiglie d’inchiostro godono di una tutela fiscale particolare, proprio per non tagliare le gambe a quelle tecnologie che pochi secoli or sono hanno permesso alla nazione di contribuire al progresso dell’umanità.
Se ha funzionato con Leonardo o Galileo perché oggi dovrebbe essere diverso?
De Bloggo Quintarellico? 🙂