Risultati annuali Telecom Italia; domina il rosso…

Investitori.
Slide di presentazione (file .pdf 427 KB)

Mi pare un po’ strano che, con la approvazione che e’ stata rinviata e la conference call di presentazione annullata per la vicenda giudiziaria, hanno comunque pubblicato preliminarmente i risultati.

Comunque (spero di non avere sbagliato i conti):

  • Personale -8,9%
  • Ricavi -5,6%; Ricavi italiani -6,8%; Ricavi wireless: -11,2%; Ricavi fisso -1,8%
  • EBITDA -0,4%; EBITDA italiano -2%
  • Numero accessi di rete fissa: -7,2%
  • Numero di abbonati al wireless: -11% (pulizia di conti gonfiati, parrebbe)
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5 thoughts on “Risultati annuali Telecom Italia; domina il rosso…”

  1. Va come va, ma si sapeva.
    Mi sembra si possa però desumere:
    – Il crollo dei ricavi da fisso, rispetto a 2007 e 2008, si sta quasi arrestando.
    – La strategia di taglio dei costi e di alleggerimento, deliberatamente perseguita fin dal primo piano industriale di questa gestione Galateri/Bernabé/Telefonica, sembra essere efficace. Lo si deduce confrontando i dati di ricavi e EBITDA.
    – La percentuale di calo dei ricavi da attività all’estero, nonostante non sia qui esplicitata, deve essere intorno al 4.4% (visto che poi la media totale, con il 6.8 italiano, è 5.6%).
    Questo significa (ma si sapeva) che alcuni mercati stranieri (es. Brasile, Argentina) sono in una fase strutturale diversa, di maggiore crescita. Morale: il piano “B” presentato lunedì su CorrierEconomia, quello di vendere tutto e concentrarsi sul core business in Italia, è un suicidio. Ci sarebbe da chiaccherare parecchio sulla cessione di Hansenet… E, insomma, forse andrebbero riconsiderate le tesi-Fossati di qualche mese fa.
    Poi ovviamente questi sono dati riassuntivi facilmente manovrabili, per commenti seri conviene aspettare. Per non parlare del debito, di cui nei dati che hai pubblicato non si parla. E sono molto curioso di sapere come influiscono sui bilanci le chiavette 3g usb. Si vedrà.

  2. osservazioni acute, ma bisogna entrare nel merito
    1) i ricavi da fisso hanno goduto di un aumento delle tariffe oltre il recupero dell’inflazione, autorizzato da agcom, per cui esiste un ricorso al TAR (che quindi potrebbe annullarlo).
    Non solo, seppure l’effetto di breve potrebbe essere stato positivo, bisogna valutare l’effetto di lungo in termini di mobilita’ verso altri operatori e cessazioni.
    2) certo,licenziare il 10% dei dipendenti aiuta. ma quanto si puo’ andare avanti ? mi giunge voce che i TI avesse chiesto altri 4600 tra licenziamenti e prepensionamenti forzati, ma i sindacati (cgil) hanno messo la maginot.
    3) crescere in brasile significa investire. con che soldi ? oggi TIM Brasil ha ancora una posizione di interesse; se tra due anni fosse marginalizzata, il suovalore sarebbe assai inferiore. comprare ai minimi e vendere ai massimi, you know. dire se conviene o meno vendere adesso e’ legato alla dinamica ed alla prospettiva di disponibilita’ di quattrini da investire in brasile per rafforzare la posizione. se non ci saranno…
    4) chiavette 3g. segnati queste parole “bandwidth crunch”

  3. Grazie per i chiarimenti.
    Quello che dici nel punto 3, in effetti, e’ fondamentale ( e non lo
    avevo considerato ).
    Questo significa che, in ogni caso, bisogna liberarsi di qualche asset
    per fare cassa e abbattere il debito / finanziare gli sviluppi di cui
    parli.
    Ma se questi asset non ci sono, allora l’unica soluzione e’ liberarsi
    appunto degli stessi asset su cui si voleva investire, prima che
    perdano valore.
    Sul bandwidth crunch, di cui parli anche nell’altro post, oltre a
    descrivere scenari apocalittici sarebbe bello capire cosa si puo’
    fare. Lasciando da parte il discorso NGN, ti chiedo: basterebbe, per
    sventare la minaccia bandwidth crunch, aumentare di anche solo il 30%
    il numero di torri collegate in fibra? (la stragrande parte, mi avevi
    spiegato, non lo e’ ancora).
    gracias!

  4. No, non e’ sufficiente.
    occorre aumentare lo spettro, ergo frequenze e densita’ di celle.
    ma finche’ non si spiega al TG e a balaro’ e a porta a porta e alla prova del cuoco che piu’ elle ci sono, meno “inquinamento elettromagnetico” c’e’, non ne andiamo fuori.
    e non accadra’ a breve perche’ i decisori, tanto, continuano a telefonare e se trovano occupato, beh, stara’ parlando con qualcun altro. e se “e’ irraggiungibile”, beh sara’ spento o in un sottoscala..

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