Sentenza Google, bel pezzo di Elvira Berlingieri

Il pezzo e’ bello, il titolo, pero’, non fa onore. (succede mai, eh ?)

Il titolo e’:  Sentenza Google, un bel problema per i provider | Apogeonline.

E in fondo si conclude che i provider dovrebbero… “

La seconda è stabilire nelle condizioni di servizio un obbligo contrattuale che addossi all’utente l’obbligo di premunirsi dei necessari consensi relativi ai dati personali di eventuali terze persone raffigurate nei loro contenuti e garantire il provider, sotto loro responsabilità, che tutti gli obblighi di legge sono stati adempiuti

Beh, questa soluzione suggerita e’ proprio un non-problema.. 3 righe di testo nelle condizioni di servizio..

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5 thoughts on “Sentenza Google, bel pezzo di Elvira Berlingieri”

  1. Ma quale e’ il Vero problema?
    Tutto e’ montato perche’ c’e’ stata esposizione mediatica (video citato e RITRASMESSO (!) dai telegiornali) quindi il video e’ stato disponibile online parecchi giorni prima della rimozione (qualcuno dice 2 mesi).
    Probabile che nessuno dei 5000 “visitatori” abbia trovato niente da segnalare a youtube fino a quel punto (e suppongo che youtube intervenga continuamente a rimuovere video ‘flag’gati come inappropiati come ovvia policy interna di pura convenienza visto che non si pone sul mercato come lo shock site del caso). Veramente, a parte un, eventuale, problema di ritardo nella rimozione del video (ah, ah, se si volesse applicare lo stesso parametro ai servizi italiani) non capisco di cosa si stia parlando.

  2. ehhh, appunto, mi sembrava :), mai postare al mattino presto. Comunque ho letto che anche Rodota’ e’ dell’idea che il problema stia nella non tempestivita’. In piu’ ero convinto che si parlasse di youtube invece che Google Video (anche perche’ sono sicuro che fosse presente anche su youtube).
    Mi sembra di ricordare che ai tempi l’acquisizione di youtube da parte di Google non fosse ancora avvenuta e Googlevideo non avesse alcuna forma di advertise sul servizio quindi cadrebbe anche la motivazione di un eventuale tentativo di sfruttamento da quel punto di vista. Che perdita di tempo 🙂

  3. Il video, postato su Google Video, era nella sezione “Video divertenti”. Non mi ricordo se nei top 100 “più visti” o nei top 100 “in ascesa”. Ma, difatto, nella vetrina di google video, ben in vista a tutti. E’ questo che, secondo me, ha fatto scoppiare il putiferio.
    Google Video, ai tempi, non tirava: pochi upload e pochi click. Qualunque stupidata veniva a galla molto facilmente.
    Su Youtube non sarebbe mai successo, non sarebbe mai arrivato a quota “vetrina”, sarebbbe rimasto seppellito non marasma di video in esso contenuti, difficile da beccare con una ricerca e probabilmente non sarebbe successo nulla, probabilmente sarebbe prima o poi stato rimosso in modo molto silente ed indolore.
    Quando sai che il servizio fa pochi upload e pochi click, quindi anche il sistema di segnalazione ne riceve pochi, devi essere più attento fare un tuning degli gli allarmi più sensibile.. non credo che i signori non abbiano alcuna responsabilità a riquardo..
    Ma forse non dovevano beccare i signori in Italian ma i papaveri che stavano negli USA e che gestivano realmente Google video.

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