Offerta dati Vodafone: Back to the future

Questa sera sono stato in Vodafone assieme ad alcuni amici (una dozzina di blogger, man mano che ci linkiamo nei post, li aggiungo qui.)

l'occasione era la presentazione della nuova strategia di offerta dati di VF.

(Disclaimer: avevo ricevuto un incarico da VF per esprimere loro le mie opinioni sulla cosa)

Vediamo alcuni highlights:
1.- espansione del network di accesso
2.- offerta totalmente a volume con always on a 64kbps (*)
3.- tre livelli di overbooking diversi

(*) ovvero il throughput a cui vieni limitato dopo avere esaurito il tuo monte di Giga di traffico, se non lo rinnovi.

Questa slide mostra i piani di upgrade che aveva gia' presentato Bertoluzzo il 6 ottobre scorso:

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Leggete un po' cosa scrivevo un anno fa: Vodafone e la gestione del traffico

Ieri sera, nel merito della questione shaping del P2P, Paolo Bertoluzzo diceva che una esiguissima percentuale degli utenti fanno qualche decina di punti percentuali di traffico sulla rete, consumando risorse a scapito degli altri (l'accesso wireless e' una risorsa condivisa, a differenza del fisso, e quindi se uno ne consuma troppo, gli altri sono penalizzati). Questa era una cosa che per la verità mi aveva gia' detto alcuni mesi or sono quando mi aveva detto anche che, a quegli utenti, gli conveniva regalare una ADSL, solo che la situazione si è radicalizzata. Io ho sostenuto che, se la risorsa e' limitata, piuttosto di intervenire sul traffico significa che il prezzo per quegli utenti bandi-vori è troppo basso, stimolandoli a disallacciarsi dal fisso e quindi bisognerebbe aumentare il prezzo. Questa e' una opzione che, ha replicato lui, penalizzerebbe gli utenti "normali" che non pongono alcun problema alla rete. Al che io ho risposto che, a risorse limitate, piuttosto che qualcuno mi imponga una gestione del traffico, e' meglio mettere dei "cap" con prezzi crescenti: X GB al mese Y euro, gli X GB aggiuntivi a 2YEuro, gli X GB aggiuntivi a 4YEuro, in modo da scoraggiare l'uso "eccessivo", non penalizzare gli utenti morigerati e, soprattutto, non ficcare il naso nei pacchetti dati degli utenti. Stefano Parisse ha detto che questa tariffazione non sarebbe un problema in alcuni paesi, dove sono abituati a offerte a volume, ma invece ritiene che sarebbe un problema in Italia dove le persone sono abituate diversamente.

Il passaggio a volume conferma un trend che era già iniziato prima dell'estate  e che non mi puo' fare altro che piacere. Consumi di meno, paghi di meno..

In questo modo si autosegmentano gli utenti bandivori senza bisogno di andare a penalizzare specifici utenti. Mi pare un bel passo avanti per tagliare la testa al toro.

Un effetto collaterale e' che si chiarisce che il mobile non e' un replacement generalizzato dell'ADSL; ha senso per le aree in digital divide, ma comunque c'e' un ruolo per la rete fissa (che, essendo ad accesso dedicato deve andare verso l'era dell'abbondanza, va rimossa la scarsità, deve diventare in fibra) e un ruolo, diverso, per i dati in mobilità (che essendo ad accesso condiviso non puo' essere "all you can eat").

D'altro canto l'always on a 64Kbps (la velocità cui puoi andare quando esaurisci il tuo volume di traffico) garantisce che non ci siano sorprese in bolletta: zero bill schock.

 

Circa i livelli di overbooking diversi, qualche giorno fa ho osservato come i giornalisti avessero malinterpretato le parole di Colao: Net neutrality e differenziazione di prezzo: poche idee ma ben confuse.

"anche se li oepratori non hanno fatto pagare i content provider… Colao ha detto che i clienti potrebbero pagare di piu' per avere maggior throughput" la prima parte non c'entra rigorosamente nulla con la seconda. Nella prima si parla di content provider e nella seconda si parla di utenti.

anche qui, vi invito a leggere cosa scrivevo nel 2006: Discussione con Alfonso sulla Neutralita' della rete.

Quando iniziammo la I.NET nel 1994 fissammo il prezzo a 2,4M senza traffico. I prezzi scesero velocemente, fino a 450Klire/anno e poi Niki Grauso pubblico' assieme a Panorama il primo dischetto Video On Line per collegarsi pagando solo la telefonata; Era la nascita della remunerazione attraverso la cosiddetta "reverse interconnection".

I.NET imperterrita vendeva e molto a 2,4Mlire/anno alle aziende. come faceva ? in primo luogo assicurava che la linea telefonica del supporto tecnico fosse sempre libera e rispondesse subito (ovvero sovradimensionando l'assistenza tecnica, una voce di costo importante), la seconda e' che assicurava di non trovare mai i modem occupati e di andare sempre a banda piena.

Come ? facendo un rapporto utenti/modem rigorosamente inferiore ad 1/5 ed un rapporto banda_venduta/banda_disponibile, inferiore ad 1/5. I.NET non era mai collo di bottiglia per le comunicazioni del cliente.

Dall'altro lato, offriva servizi di housing sempre con lo stesso concetto: I.NET non era mai collo di bottiglia.

Se uno voleva assicurare che il suo sito fosse altamente visibile, la cosa piu' ovvia era metterlo in I.NET. I prezzi differenti, per avere garanzie differenti, ci sono sempre stati in Internet (e ci sono tutt'ora).

Questo non viola la neutralita' della rete: il gestore non entra nel merito della comunicazione, ma il fruitore e l'erogatore si scelgono gli operatori di accesso che preferiscono, con le garanzie di "overbooking" che preferiscono e pagano di conseguenza. Non ti piacciono le condizioni di overbooking offerte ? 1:5 e' troppo per te ? ti accontenti di 1:30 ? (sui grandi numeri e' piu' che sufficiente), bene, scegli un operatore diverso e paghi meno.

Allora i modem erano un accesso condiviso e quella era la tecnica usata:  l'utente (e non un fornitore di contenuti o l'operatore) decide quale livello di overbooking usare e cio' riguarda il suo semicircuito di accesso e nessun altro, solo lui, e' padrone del suo semicircuito.

Ecco, penso che anche questo sia giusto. All'oeprater conviene che la rete sia neutrale; questo non significa che il pubblico non possa decidere propri livelli di spesa differenziati.

E' una bell'inizio di cambiamento di sesso per VF, spero proprio che vada bene, che il resto dell'industria li segua (Per adesso pare che il resto della corporate sia entusiasta e che dall'Italia la modalità di offerta si espanderà all'estero)…

Ma speriamo soprattutto che incontrino il favore dei clienti.  Se dovesismo tornare alle sessioni a tempo, sarebbe un dramma…

 

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25 thoughts on “Offerta dati Vodafone: Back to the future”

  1. E’ molto buono per gli operatori tornare alle tariffe a volume. Avranno solo maggiori problemi a farlo capire agli utenti, soprattutto quelli che si intendono davvero poco di computer. Per le offerte always on mi sembra una cosa positiva, non tanto per la possibilità di navigare senza limiti quanto per evitare bollette stratosferiche. Sono curioso di vedere come saranno le tariffe in base alla velocità, spero solo che le velocità siano davvero superiori e che non sia solo un modo per guadagnare di più.

  2. Sono contento se il trend va verso il ritorno delle tariffe a volume, tecnicamente le tariffe a tempo nel mobile sono proprio un assurdità.
    Non credo affatto che il mercato in Italia sia tale da non consentire le tariffe a volume, serve solo un po’ di trasparenza, a quel punto i clienti (che non sono scemi come si vuol far credere) capisce e si comporta di conseguenza.

  3. Più che velocità sono i tassi di overbooking la cosa importante. Ci sono 3 fattori: il volume fornito, il tasso di overbooking, la velocità di aggancio. Per me quello, dei tre, è il parametro relativamente meno rilevante, dato il mezzo di accesso condiviso.
    La cosa positiva è che questa è lazienda che annunciava tariffe differenziate per youtube, myspace e facebook rispetto al resto di internet. Oggi questo pericolo non cè. Hanno altri driver di differenziazione di prezzo e spero che non gli torni in mente di far pagare prezzi diversi per traffici diversi…

  4. Proprio di recente hanno deciso di raddoppiare le tariffe (dimezzando il traffico disponibile), ma solo per i nuovi clienti:
    http://telefonino.net/Vodafone/Notizie/n25356/Vodafone-nuove-soglie-Mobile-Internet-attivazioni.html
    quindi in realtà non cambia nulla a breve sulla rete, chi divorava banda lo continuerà a fare.
    Vodafone agli albori delle tariffe a tempo (c’era ancora il gprs, l’umts c’era solo in alcuni capoluoghi di provincia) migrò tutti i clienti (quelli senza promozioni dati) alla tariffa a tempo, così per inviare un sms (2-3KB, 1 o 2 centesimi di traffico a consumo) si pagava un euro in cambio di 5 o 15 minuti di navigazione.. Anche le tariffe dati a volume erano nettamente superiori alla concorrenza (3 e wind in particolare, ma anche di tim).
    Forse allora, con le velocità del gprs, le tariffe dati a tempo monetizzavano bene.. 😉

  5. Stefano, io capisco e apprezzo la tua analisi, ma mi sembra che Vodafone continui a sottovalutare il traffico dati business. Al di là dei già costosi abbonamenti per BlackBerry e iPad, faccio spendere alla mia azienda 50 Euro più IVA al mese (in realtà meno grazie ad accordi aziendali, ma il prezzo di listino è quello) per l’offerta “Unlimited”, che in realtà ha un limite di 1 GB al giorno. Quantità ampia, vero, ma dipende dal lavoro: così ho scoperto sulla mia pelle che in realtà dopo un paio di settimane, se si superano 10GB totali, il traffico viene limitato alla velocità IMPOSSIBILE PER LAVORARE di 64kbps. Ma come, sottoscrivo la tariffa più costosa, ho bisogno di non avere preoccupazioni (e 1GB è una soglia accettabile) e poi vengo bloccato in una situazione critica? OK, sono disposto a pagare ancora di più. Quanto, per avere una connessione business veramente flat o che, quantomeno, mantenga ciò che è stato venduto (leggi: un traffico senza preoccupazioni fino a 1GB al giorno)?

  6. @ex-xxcz: la tariffa che tu citi non piace nemmeno a me. Il fatto di eliminare le tariffe “unlimited” limitate va proprio nella direzione di queste nuove offeret. Ma temo tu abbia delle aspettative troppo elevate… Un tanto al chilo, i numeri che tu indichi stanno sotto l’1% degli utenti. Fai un conto degli investimenti fatti da operatori mobili in italia e sono circa 3Bn/anno (un po’ dipiu’) per i passati 16 anni. circa 50Bn. aggiungi il costo delle frequenze. Metti complessivamente 40.000 celle e sono 1,2M/cella. il dato di contemporaneità varia, ma puoi prendere circa 20 persone. Fatti due conti e vedi che una cosa come quella che dici tu ti dovrebbe costare >250 Euro/mese.
    @Gianmauro: il primo operatore a fare pacchetti di dati e, ad esaurimento, throttling, da quanto mi risulta e’ stato Yoigo in spagna a inizio anno scorso. Il fatto di poter reiniziare il periodo mensile ad esaurimento e’ stato introdotto piu’ di recente. Da quanto so l’offerta di VF che tu citi e’ diversa. Compri un monte di trafico che puoi usare in tre mesi, ma se mangi troppo (vai oltre la soglia dii fair usage policy) ti throttlano (come altri operatori anche in italia).
    In queste cio’ non avviene. Se prendi 3GB li puoi usare anche tutti in un giorno, non vieni throttlato. solo che poi o ne compri un altro pack o vai a 64K.
    Ma questo e’ solo un elemento e certamente non il piu’ paradigmaticamente innovativo, IMHO (c’era gia’ Yoigo, seppure solo con contratti e non con prepagate).
    La cosa piu’ rilevante e’ la segmentazione dei clienti (che essi stessi si fanno, ex ante) sulla base di tassi di overbooking diversi.
    Questa e’ la cosa che puo’ tagliare la testa al toro ai discorsi sulla net neutrality su rete wireless. No tariffe differenziate o prestazioni differenziate per questo o quel servizio, ma overbooking diversi ed e’ l’utente che sceglie.

  7. Di fatto con queste lo puoi fare. Compri quella che per Gigabyte ha il prezzo più basso e quando lo finisci riprendi un altro pack.
    Se hai consumi ingenti che ti fanno esuarire il pack di volume prima delka scadenza temporale, è una offerta a volume. È come il latte. Compri mezzo o un litro e hai una scadenza. Ne bevi meno ? Alla fine lo butti. Lo finisci prima ? Ne compri unaltra ocnfezione

  8. no il volume no per favore (e non sono un divoratore)
    e’ una regressione di “civilta'” informatica, sbaviamo tutti per la fibra ovunque e poi stiamo a parlare di tariffe a volume ? smettiamola di pensare come esperti di settore…
    l’impatto sulle abitudini al consumo e’ troppo alto, meglio essere chiari e limitare alcuni protocolli
    l’importante e’ che siano chiare le condizioni

  9. Mi pare interessante notare come qualche commento, anche relativo agli altri post sul tema, prescinda dal merito. Cioè basta dire “flat”, “a volume”, “a tempo”, ecc. e partono le osservazioni e il raccorto di esperienze e bollette.
    Mi ricorda quando tanti scrivevano che l’avvento del GPRS avrebbe avviato una nuova era nelle TLC perché si pagava a volume e non a tempo. Poi si è capito *quanto* si pagava, oltre che come, e l’avvento della nuova era venne rimandato alla prossima tecnologia.
    Eppure continuo a pensare che usare le leve del marketing in modo ottuso dia solo una gloria estemporanea. Poi per avere SIA una speranza di remunerazione degli investimenti CHE un mercato di utenti paganti servono i dettagli tariffari.

  10. sono pienamente d’accordo. a suo tempo la tariffazione a volume non piaceva a nessuno perché offriva volumi troppo bassi, anche per un uso normale (e perché se sforavi, semplicemente, addebitavano).
    @ex-xxcz. Spero di non trovare troppa gente come te nella mia cella.

  11. raddoppio delle tariffe dati? io non ho parlato di euro
    io parlo sempre di struttura dell’offerta. se poi sarà 1, 10 o 100 euro posso avere una opinione sui prezzi e comprare per me di conseguenza
    non ho mai parlato di prezzi degli abhonamenti in 5 anni di blog…
    dal punto di vista dell’industria, invece, scrivo chiaramente da anni che i prezzi sono destinati ad aumentare o il servizio a degradare, ma è la matematica, io non c’entro..

  12. Ciao Stefano,è un articolo decisamente interessante.
    Anche a me ,come ad altri, 64kbps mi sembrano un po’ bassi,io ne avrei dati almeno 128 se non 256.
    I 64 offerti sono troppo limitanti.
    Altra cosa:le tariffe dati a tempo con scatti anticipati da 15 minuti che applica vodafone(ma non solo) non mi sembrano positive per i clienti…perchè non si può andare verso una tariffazione al secondo come avviene già per le tariffe voce?
    Trovo che dire che dichiarare che nel 2010 la velocità media per cliente sia tra i 2mbit/s e i 4 ,mi sembra sia un po’ un eufemismo.
    Per quanto ho avuto di vedere per esperienza diretta la velocità media si attesta poco sopra il megabit,quando la situazione migliora(ovvero quando la rete è scarica di traffico, si superano abbondantemente i 3 mega).
    Mi interesserebbe invece saperne di più sui tre livelli di overbooking.

  13. @Luca: ribadisco, È come il latte. Compri mezzo o un litro e hai una scadenza. Ne bevi meno ? Alla fine lo butti. Lo finisci prima ? Ne compri unaltra ocnfezione. hai sete e non vuoi comprarti un’altra confezione ?bevi l’acqua. non e’ cosi’ nutriente ma non muori di sete…
    il “secondo” non e’ un driver di costo. il “secondo” non ha un costo. Cio’ che costa e’ il volume.
    I dati sono medi sulle 24 ore e sull’italia, cmq. la tecnologia aumenta la banda disponibile nel tempo.

  14. @alexiaco:
    Hulu sul mobile ? e pensi che a volume ti lascino (Shannon permettendo) vedere tutte le serie che vuoi ? che non ti “ammazzino” con la tariffa a volume ?
    @Stefano:
    lo so che fibra sul fisso e banda illimitata … ma continuiamo a discutere tra operatori del settore, a me pare meno “debilitante” avere chiari i protocolli “vietati” sul mobile … provate a chiedere a parenti/amici non del settore cosa pensano
    @Marco:
    appunto 🙂

  15. La storia del latte non funziona..se siamo in quattro con abbonamento “premium” su una stessa cella, chi vince? tutti andiamo piano o tutti vanno veloce? ovviamente, non la seconda.
    se invece devo comprare il latte, esco, vado al negozio e lo prendo..al 99% c’è..se non c’è, mi sposto al negozio successivo.
    per navigare, non posso spostarmi (capisco che sia mobile, ma c’è un limite a tutto).
    la solita truffa del “non c’è spazio per tutti, allora tutti paghino quello che noi millantiamo di avere”

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