Le ragioni del cuore

(quelle che la ragione non comprende)

Telecom non avvierà azioni di responsabilità – Il Sole 24 ORE.

il board di Telecom Italia non promuoverà alcuna azione di responsabilità nei confronti dei precedenti amministratori per le vicende giudiziarie che hanno interessato la società negli ultimi anni. A sorpresa (nella tempistica), il cda del gruppo di tlc presieduto da Gabriele Galateri, ha comunicato che questo è l’orientamento dopo aver esaminato le risultanze del rapporto Deloitte nel corso della riunione di ieri che non doveva votare l’avvio di azioni legali, ma solo fare il punto sul tema.
Difatti non si è votato, ma di fronte a una situazione delicata che si poteva prestare a fughe di notizie, il cda Telecom ha preferito mettere le mani avanti. «Anche in base al parere dei consulenti legali, professor Franco Bonelli e avvocato Bruno Cova, il consiglio di amministrazione, sulla base delle conoscenze a oggi disponibili, non ritiene di introdurre all’ordine del giorno della prossima assemblea dei soci l’eventuale esercizio di azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori in carica all’epoca dei fatti esaminati», si legge nella nota. Con la «totale contrarietà» di un solo consigliere, Luigi Zingales (indipendente), che l’ha fatto mettere a verbale, probabilmente perchè non ha avuto modo di esaminare nel dettaglio le carte, dal momento che il rapporto Deloitte non è stato consegnato agli amministratori. Che ieri si sono limitati ad ascoltare la relazione riassuntiva del capo-progetto, Antonio Cattaneo, su un lavoro durato mesi …

Non te lo do’, ma te lo racconto..
La Repubblica di ieri

Nel
caso della Security, poi, ai tempi in mano a Giuliano Tavaroli, i costi
sono stati eccessivi, così come il ricorso alla “procedura
semplificata” per i pagamenti dei fornitori, un modo per eludere i
controlli. La sorveglianza era tanto bassa che venivano pagati servizi
senza nessuna prova della loro realizzazione. L´abuso di questa
procedura era già stata denunciata nel 2003 da un audit interno, eppure
nel 2004 è stata utilizzata «per circa – si legge nel rapporto Deloitte –
l´80% del consuntivato nell´anno 2004». E l´autore dell´audit, Maurizio
Nobili, mette a verbale che con i fondi della Security sarebbero stati
pagati ben 38 politici. Il report era nelle mani del giornalista
Guglielmo Sasinini.
Sono impressionanti anche i numeri del mancato controllo sulla rete dei
rivenditori di servizi, i dealer, accusati di aver attivato sim card
false per ottenere premi aziendali. Per Deloitte, le prepagate
irregolari sono state 6,8 milioni, soprattutto tra il 2005 e il 2007.
Un´enormità se si pensa che a fine 2007, le sim card prepagate di tutto
il gruppo Telecom erano 30,8 milioni.

Capito perche’ la autenticazione con celluare del wifi è inutile ? 6,8 milioni di SIM irregolari su 30,8 milioni totali ! (c’e’ chi dice che nel periodo di “vendita” di queste SIM, il totale di SIM vendute fosse 12,1 milioni).

«oltre a me – dice Luciani nel suo interrogatorio del 13 maggio 2009 – e
alla struttura da me dipendente, anche i miei superiori, inclusi gli
amministratori delegati succedutisi nel tempo». Fa un nome in
particolare: «Ruggiero (Riccardo n.d.r.) diventa l´uomo forte
dell´azienda. Impone una politica commerciale spinta ed esercita
pressioni finalizzate all´incremento progressivo delle quantità
commerciali di vendita».

Per i meno attenti, trattasi dello stesso Luciani oggi presidente di TIM Brasil.

e ASATI…

Con tale delibera il CdA Telecom e l’attuale vertice palesemente rinunciano non solo alla trasparenza della gestione ma anche a consentire alla società di poter recuperare ingentissime risorse finanziarie.
ASATI preannuncia al Presidente Galateri, responsabile della Governance aziendale, ogni riserva di azione civile e penale nei confronti anche dell’attuale CDA.
Nell’interesse degli  azionisti di minoranza ASATI pertanto oltre che rivolgersi alla Magistratura invierà ulteriori atti alla Consob e anche all’americana SEC, segnalando in particolare le situazioni di conflitto di interesse che stanno bloccando la crescita e lo sviluppo del valore dei titoli della Telecom Italia.

Chissà cosa penserà la SEC (la Consob USA, TI e’ quotata anche la’).

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