Critica ragionata ad Edoardo Segantini

Lunedi' ho scritto a Segantini per invitarlo ad una chiaccherata sul tema Net Neutrality, dato l'articolo che ha scritto (non è la prima volta, se non ricordo male..). Purtroppo non ho ancora avuto risposta, accenno qualche commento qui sotto

Spiace, perche' se e' vero che si ritiene che il tema sia cosi' importante, dedicare un'oretta a docuemntarsi anche sulel questioni di fondo, oltre che limitarsi agli epifenomeni, sarebbe cosa buona e giusta, IMHO.

Scontro At&t-Apple Da qui nascerà la nuova Internet.

…Qual è il succo del contrasto che li divide? Apple — così come Google nell'aggregazione dei contenuti e nella raccolta pubblicitaria — ha rivoluzionato le tecnologie mobili: dopo l’iPhone è arrivato il diluvio degli smartphone, dopo l'iPad è stata imitata sui tablet. L'«effetto iPhone» ha generato un formidabile aumento del traffico dati, che si è tradotto nel sovraccarico delle reti telefoniche.

Questo non è corretto per almeno due ragioni: la prima che si fa un mischione tra rete fissa e wireless. non "reti telefoniche", quindi ma "reti cellulari". Anche fosse vero (e non è), non ce la si prende con l'acqua se il vino ha il metanolo…

La seconda è che appunto non è vero. i dati dimostrano che il boom di traffico difficilmente gestibile sulle reti wireless non e' dovuto a smartphone e tablet ma a chiavette.

I cosiddetti «over the top» — Apple e Google, appunto — dal boom hanno tratto i maggiori benefici. Gli operatori di telecomunicazioni, invece, hanno sopportato gli oneri, dovendo aumentare gli investimenti nella Rete per adeguarla ai maggiori volumi di traffico.

"invece", per metterli in contrapposizione.

Anche qui c'e' un salto concettuale sbagliato: Apple non è "over the top" quando vende iPhone ed iPad (sennò anche Nokia ed HTC e motorola lo sarebbero). Apple è "over the top" quando distribuisce contenuti video e musica e vende applicazioni. L'impatto sulla rete di questo traffico, nello specifico, è trascurabile (le AppleTV vendute in italia sono ininfluenti sul traffico complessivo).

Apple ha tratto i maggiori benefici impossessandosi del billing all'utente, prima feudo dell'operatore. Brava Apple e lento l'operatore. Ma non parliamo degli investimenti in rete necessari per l'apple store, per piacere… La correlazione è falsa.

Apple è stata brava e gli operatori, invece, no.

Veniamo a Google: "l'effetto iphone ha generato un formidabile aumento del traffico dati" … "..Google dal boom ha tratto i maggiori benefici". Di grazia, perchè ? Anche qui i dati dimostrano che Youtube usa una enorme quantità di banda, ma non certo su iphone e ipad su rete cellulare, bensi su rete *fissa*.

E attenzione, la parte da leone del traffico video, by far, la fa Megavideo.

Anche sugli "enormi benefici" c'è da ridire, proprio perchè Youtube non genera profitti.

E hanno una redditività che è la metà di quella dei fornitori di servizi online.

Anche questo non è  vero, dipende dal significato che si da' alla parola "reddivitità".

L'EBITDA margin di apple è 29-30%; google 29%, AT&T 31,5%, Telecom Italia 41%. Ma penso che se andassimo a guardare il ROIC, considerando che le reti sono ammortizzate, ne vedremmo delle belle..

Questo squilibrio si è retto, e tuttora si regge, sulla «neutralità della rete», un principio fino ad oggi considerato intoccabile in quanto fondativo della natura libertaria di Internet: sull’autostrada del web deve poter passare qualunque contenuto a parità di condizioni, il messaggio scritto come il video, la bicicletta come il Tir.

Squilibrio ? Quale squilibrio ? perche' le premesse dell'articolo sono sbagliate. (non che il problema nadwidth crunch non esista, ma e' tutt'altro)

La neutralità della rete non dice che non si può pagare a traffico. Hanno fatto pagare troppo poco il traffico wireless ? aumentino i prezzi. Caldeggio la letture di questo post per un po' di questioni di fondo.

Ora, e per la prima volta, la neutralità della rete viene messa non solo in discussione, ma addirittura sotto accusa da uno studio della società di consulenza A. T. Kearney che verrà presentato domani a Roma e che il Corriere Economia può anticipare.

Ottimo. Lo avevo commentato a metà febbraio. Anche questo commento sarebbe da leggere..

Senza nuovi modelli di «pricing», afferma lo studio, la congestione generata dall’aumento esponenziale del traffico potrebbe finire con il soffocare la crescita stessa della Rete e, quindi, l'innovazione che tutti vogliamo. Questo dato di fatto va portato al centro della politica industriale europea.

Assolutamente. Ad esempio come i recenti schemi di pricing di Vodafone chefanno tiered pricing e pagamento a volume e, a parte il problema VoIP (per difendere i ricavi da tecnologie precedenti (voce), cosa su cui pende una indagine di AGCOM), rispettosi della neutralità della rete.

Ma prima di entrare nel merito della ricerca A. T. Kearney — molto approfondita — torniamo a Randall Stephenson e Steve Jobs, per vedere quanto l'operazione AT&T-T-Mobile e la neutralità della Rete siano intrecciate. Alla base dell'acquisizione di T-Mobile Usa c'è la necessità di rafforzare la rete mobile di At&t mediante una più ampia dotazione di spettro radio.

Ah, ecco vedi che si parla di cellulare ?

…Stephenson valuta che acquisire i 33 milioni di clienti di T-Mobile Usa e il suo spettro radio comporterà sinergie per 40 miliardi di dollari, riduzioni di costi, potenziamento dell’infrastruttura fino a raggiungere la copertura in banda larga wireless del 95% della popolazione, obiettivo del presidente Obama.
Le obiezioni antitrust all’operazione sono pesanti, perché il mercato della telefonia mobile, in America, diventerebbe in pratica un duopolio At&t-Verizon . Una concentrazione molto più alta che in Italia (vedi il confronto nel grafico ) , dove il mercato è più frammentato e concorrenziale, segnato dalla presenza di quattro operatori «reali» e dall’attivismo di un gruppo di operatori virtuali, tra cui uno importante (Poste Mobile).

Che c'entra ?

Il punto è: come vanno ripartiti i costi per le nuove reti, oggi tutti a carico dei carrier telefonici? Gli «over the top» non hanno alcun incentivo a usare la banda a disposizione in modo efficiente.

Ad esempio allineare il driver di prezzo al driver di costo, ovvero fare pagare a volume ? Mangi di piu' paghi di piu', mangi di meno, paghi di meno ? gli utenti automaticamente si orienteranno sui servizi meno bandivori..

O forse vendere con i prezzi allineati all'andamento dei costi è una tecnica di marketing troppo banale per le menti sofisticate del marketing strategico di certi operatori ?

In questo modo «Internet gratis» rischia di diventare vittima della sua stessa popolarità visto che, per effetto delle applicazioni video, da qui al 2014 il traffico dati crescerà al 35% annuo sulle reti fisse e al 100% su quelle mobili.

"internet gratis" ? ma dove ? vorrei conoscere il fornitore cui allude Segantini.

Finora alla congestione della rete si è fatto fronte con le tecnologie di traffic management . Ma queste non sono una soluzione a lungo termine, perché la domanda di capacità cresce in misura superiore al tasso di miglioramento dei sistemi di compressione.

Che c'entra la compresisone con il traffic management ? nulla. E il traffic management facendo deep packet inspection è proprio alla base di violazioni della neutralità della rete

Per non parlare degli investimenti. Solo per mantenere gli attuali livelli di performance nell'accesso a Internet — già insoddisfacenti — nei prossimi quattro anni gli operatori europei di tlc dovrebbero investire 30 miliardi di euro. Un'impresa davvero molto ardua considerando l’andamento attuale dei ricavi, la crescente pressione competitiva e gli sforzi necessari per passare dalla rete in rame a quella in fibra ottica e dalla terza generazione mobile alla quarta (Lte).

wait a moment.

30 Bn in Europa ? quanti in Italia (pro quota)  3 ? 5 ? quanto fatturano grazie a Internet tutti gli operatori italiani in 3 anni ?

La proposta di A. T. Kearney è quella di mettere fine alla neutralità della rete stabilendo una correlazione tra prezzo e utilizzo dell'infrastruttura.

Questo è sbagliato. Far pagare a uso di traffico non significa mettere fine alla neutralità della rete.

Per la critica ad ATKearney rimando al post del mese scorso.

La bici paga come una bici, il Tir come un Tir. E, a questo fine, si propongono diversi modelli di business, in ciascuno dei quali i prezzi al dettaglio e all'ingrosso sarebbero collegati alle caratteristiche dell'uso: ad esempio la capacità (per Gigabyte), il tipo di traffico (prezzi diversi a seconda della qualità del servizio), il tipo di fornitore (un prezzo per un determinato servizio premium).

Si puo' fare tutto,senza violare la neutralita' della rete (come descritto) Il problema sta nel tariffare il servizio Premium che appare un concetto attarente nel tentativo degli operatori di reimpossessarsi di business che gli e' scappato perche' gli altri sono stati piu' bravi. E questo con il tema del traffico delle reti c'entra ben poco (ricordo l'inizio riguardo Apple).

Pero' aldila' dell'enunciazione di massima, quando si entrasse nel dettaglio, si scopreirebbe che le normative antitrust (a meno di non voler abolire anche quelle) avrebbero degli effetti indesiderati per i grandi operatori, cui, invece, conviene che la rete sia neutrale.

A questo Internet 2 si dovrebbe arrivare non attraverso nuove regole delle authority ma incoraggiando gli accordi commerciali tra operatori e fornitori di servizi (come la recente intesa Verizon-Google per la fornitura di servizi a pagamento con qualità garantita) ed

gia'. fu cosi' che maciste e pierino si accordarono..

eliminando le «asimmetrie» di privacy e protezione dati che penalizzano le telecom europee rispetto agli «over the top» americani.

di grazia, perche' ? sarebbe interesante conoscere il dettaglio delle grandi opportunità di business che la privacy europea vieterebbe agli operatori di TLC.

anche fosse, qui ci sono due strade possibili: aumentare la privacy per tutti, anche per gli americani (come sta accadendo) o eliminarla per tutti. Mentre l'ipotesi dell'articolo e' solo quest'ultima.

Difficile dire come questo scontro fra tecno-titani andrà a finire. Probabilmente con nuovi compromessi. Quel che è certo è che sta cadendo un tabù: e della neutralità della rete si comincia a discutere seriamente. Era ora

si discute si, ma sul modo, ciascuno giudichi come crede..

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12 thoughts on “Critica ragionata ad Edoardo Segantini”

  1. Mah. Noi abbiamo fatto e visto proiezioni della domanda di banda larga mobile su orizzonti anche ventennali in diversi paesi europei.
    Sono evidentemente esercizi molto difficili (le proiezioni ITU del 2005 sottostimavano la domanda odierna di 40x in alcuni mercati) però, in tutti i mercati che abbiamo analizzato (NB non c’è l’ItaIia) e in pressoché tutti gli scenari ipotizzati e condivisi con gli operatori si evince che:
    – la banda già disponibile sara sufficiente generalmente fino al 2015
    – con la diffusione del LTE si soddisfa la domanda fino a oltre il 2025
    Da notare che la data di “scadenza” si riferisce al momento in cui almeno un operatore si trova con rete sovraccarica (x% di BTS per almeno Y tempo), e in nessun caso sono sovraccariche tutte le reti mobili. In altri termini, il mercato ha ancora capacità, mentre alcuni operatori potrebbero non averla.

  2. Dunque se ho ben capito l’idea dei carrier provider sarebbe quella di andare dalla Porsche e dirle che siccome fa belle macchine e ci guadagna tanto dalla loro vendita allora e’ giusto che chi compra le sue macchine paghi un pedaggio piu’ elevato o, in alternativa, che la Porsche stessa si impegni a versare alla societa’ autostrade una parte dei propri profitti perche’ altrimenti le strada potrebbero riempirsi di buchi e i clienti della casa tedesca non godrebbero appieno del piacere di guidare un mostro da 500 cv.
    Ho capito giusto ?

  3. Si Andrea, hai capito bene. Ma la tua metafora non è proprio esatta, la minaccia non è quella di far riempire la strada di buche, ma è più esatto dire che vogliono vietare la circolazione delle Porsche e contemporaneamente venderebbero loro delle copie di Porsche. Capirai bene che rifare una Porsche non ci vuole niente, metti un paio di nerd al lavoro in uno scantinato e in una settimana hai una macchina migliore di una Porsche.

  4. Buono per i nerd. Se riescono a fare lo strapieno di soldi come quelli che si sono fatti dare 40 milioni di $ per fare il sito del NYT, fanno il colpo del secolo. 🙂

  5. Giuliano Peritore

    Non ho potuto non pensare a questo post quando stamattina aprendo un quotidiano ho trovato l’ennesimo paginone di pubblicità di “solito operatore di rete mobile” incentrato _unicamente_ sulle velocità di picco.
    Sono anni che sono fermamente convinto che nella totale inconsapevolezza del funzionamento, dei problemi e delle possibilità delle reti, di come questo si relazioni al buon andamento dei servizi, nonché della tutela e del rispetto dell’utente, i “geniacci” del marketing (insourcing e outsourcing) oltre a tirar fuori dal cappello qualche storiella o accattivante non sono mai stati in grado di concepire una pubblicità efficace che veicolasse un messaggio che non fosse incentrato sulla velocità di picco o sul prezzo basso.
    Se quindi la maggior parte dell’utenza è stata istruita, quasi subliminalmente, anno dopo anno, al “pagare di meno e pretendere di andare più veloce o telefonare di più” non sorprendiamoci della confusione che emerge ogni volta che si parla di neutralità, over the top, frequenze, ecc.

  6. Caro operatore:
    vuoi recuperare il 20% della tua banda?
    Imposta una limitazione al traffico illegale di contenuti coperti da copyright (tramite megavideo o simili, emule o simili)
    Vuoi recuperare il 40% di banda
    Imposta una limitazione al traffico porno
    Puoi dormire sonni tranquilli fino al 2030 con quel che risparmi…
    … e iniziamo ad usare la rete in modo serio per favore!

  7. Non e’ male come salto fisolofico: dalla neutralita’ allo Stato Etico con un semplice saltello !
    Potremmo anche prendere in presistito l’idea e risolvere il problema del traffico di Milano vietando la circolazione a chi non usa la macchina per andare in Chiesa o al lavoro.

  8. Mi pare che per ladri, sesso a pagamento e pure per i rispettivi clienti sia già prevista vita dura dal codice penale sbaglio?
    Internet per caso è una zona franca? …beh… a pensarci bene… anche la nostra repubblica è abbastanza una “zona franca” per ladri e puttanieri… ma non usciamo dall’argomento… senza volerla mettere sulla politica ne sull’etica, basterebbe mettere limitazioni, non vietare. Mai usato il termine vietare!

  9. Non mi risulta che praticare il meretrico e andare a puttane siano reati puniti dal CP.
    Aggiungo che sarebbe anche il caso di spiegare come fai su emule a capire quando si tratti di scambio illegale e quando invece non ci sia alcuna violazione.
    Piu’ in generale, mi pare che il discorso delle “limitazioni” sia uno dei noccioli del problema: cosa limiti, con quali regole ?
    Forse basterebbe far pagare veramente in funzione della banda e dei byte “movimentati”.

  10. stefano, se dai i link che spiagano l’ultimo commento mi fai cosa grata. comunque sono d’accordo al 100% con le tue critiche a segantini

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