Qualche commento alla relazione AGCOM 2011

Tra tutte le relazioni AGCOM che ho seguito, questa è quella che, più di tutte, mi lascia l’amaro in bocca. Ma non solo a me. A margine dell’incontro ho sentito tanti commenti diciamo così “non positivi” e non poche battutine.

Affermazioni non supportate da evidenze o riferimenti numerici, frasi e giudizi assolutamente non condivisibili (ad essere gentili).

la relazione non è ancora pubblicata, poi potrete giudicare autonomamente; per adesso sotto trovate i tweet del mio livetwitting (in ordine cronologico inverso)

Vi trascrivo integralmente solo alcuni passaggi:

[per lo sviluppo delle reti] Il problema, tuttavia, è complicato dal fatto che i motori di ricerca, over the top, non sono vincolati ad investimenti in infrastrutture. I nuovi soggetti sviluppano servizi ad alto margine e non pagano agli operatori di telecomunicazione un pedaggio proporzionato al valore che estraggono dalla rete, proprio nel momento in cui gli operatori avrebbero maggior bisogno di risorse per investire nelle reti di nuova generazione

[btw, a voce ha detto anche che non pagano le tasse, ma quello sarebbe un problema globale]

L’arbitro ritiene che una delle squadre in campo violi le regole ? se si, allora c’e’ un problema e deve intervenire Se no, ha un compito ed uno strumento specifico a disposizione, che è la segnalazione al parlamento.

L’abritro ritiene che vada segnalato qualcosa al parlamento ? se si, immaginiamo che lo farà tempestivamente. Se no, di che stiamo a parlare ? ricordo a me stesso che compito della Autorità è applicare le norme, non fare politica industriale.

Alta è quindi la tensione sul punto che il consumo massiccio di banda di alcune applicazioni non è remunerativo secondo gli schemi tradizionali per chi gestisce le reti

[e nella relativa nota a piè pagina recita:]

Si pensi ad esempio ai servizi VOIP analizzati nell’indagine conoscitiva dell’Autorità di cui alla delibera 39/11/CONS. La recente acquisizione di Skype da parte di Microsoft riporta la questione al massimo dell’interesse

“consumo massiccio di banda” i “servizi VOIP” ? Se questo è ciò che gli uffici riportano al Presidente Calabrò, siamo messi bene…

Ricordo che la citata delibera riguarda i servizi su rete mobile, dove la VOIP viene filtratata dagli operatori mobili per fare sì che la gente non la usi per parlare e invece ricorra alla telefonia normale, dato che il traffico dati viene venduto a prezzi di un ordine di grandezza inferiore al traffico voce, a parità di occupazione di banda. (e quindi il filtraggio non è per “consumo massiccio di banda” ma per “salvataggio massiccio di ricavi degli operatori mobili” )

Nel dibattito in corso sulla net neutrality … Il primo passo è la ricerca di accordi tra le parti.. In difetto, il problema passerà sulle spalle del legislatore e del regolatore

Come disse il pensionato “quei ragazzi che giocano qui mi danno fastidio”, certo, sono pù giovani e vigorosi e le ragazze li ammirano (cfr post precedente al riguardo) ma, a costo di ripetermi…

L’arbitro ritiene che i ragazzi violino le leggi ? se si, allora c’e’ un problema e deve intervenire Se no, ha un compito ed uno strumento specifico a disposizione, che è la segnalazione al parlamento…

ma questi sono solo alcuni passaggi… vi invito a leggere tutta la relazione, non appena sarà pubblicata..

Dopo la relazione, alcuni di noi sono andati alla conferenza stampa per la presentazione del libro sul copyright curato da Fulvio. Nel quale c’e’ un pezzo che ho firmato con Gaia Bottà e Luca Annunziata che ringrazio per il lavoro che hanno fatto sul quale sono intervenuto con qualche limatura ed alcune considerazioni. La conferenza stampa è stata molto equilibrata e pacata; il punto comune che abbiamo fatto è che le scorciatoie sono subottimali, che bisognerebbe avere un tavolo di confronto (quello Gambino è caduto con un governo a poca distanza dall’arrivo e quello successivo dorme da anni).

Qualcuno (non ricordo, forse l’On. Beltrandi) ha anche lanciato come provocazione che bisognerebbe fare i conti di quanti soldi ha perso l’industria per non avere adottato le licenze collettive nel 2007 quando sono state proposte per la prima volta.

agcom. Mi era scappata: fini ha detto che bisogna far pagare le frequenze tv
#agcom fine. abbiamo sentito relazioni migliori..
#agcom gli utenti devono avere garanzie su banda minima anche con rete congestionata
#agcom rilancio economia: nessun alto settore è in grado di accelerare lo sviluppo del Paese
#agcom é ormai tempo investimenti condiviso
#agcom “l’Internet delle chiuse segnerà un ulteriore salto di qualità nel consumo di byte”
#agcom .. bisogno di risorse per investire nelle reti ngn
#agcom .. Tlc un pedaggio proporzionato al valore che estraggono dalla rete proprio nel momento in cui gli operatori avrebbero maggiore..
#agcom il problema è complicato da fatto che motori di ricerca non sono vincolatia investimenti in infrastrutture e non pagano a operatori..
#agcom prezzi Tlc -5,4% ultimo anno, Spread tra aumento costo vitae riduzione Tlc è 65% dal 97. “nessun altro Paese europeo è così virtuoso
#agcom penetrazione banda larga 22%, media ue 26,6%
#agcom la maggiore penetrazione della banda larga riduce l’impatto della pirateria
#agcom “consensi che sono andati aldilà di quanto potessimo immaginare”
#agcom Italia due primati negativi: ultimi posti nei Paesi europeix accesso a Internet, primi postia livello mondiale x pirateria
#agcom lo schema elaborato da agcom ha riscosso vastissimi consensi insieme con alcuni rilievi
#agcom diritto a libera circolazione idee non deve strangolare diritto proprietà opere ingegno
#agcom Internet disintermediazione culturale x giornalisti, insegnanti, “lo stesso Istituto della enciclopedia”
#agcom errata Corrige: Internet fonte di informazione per 20% persone
#agcom risorse editoria -4,5% bisogna valorizzare contenuti editoriali online
#agcom Calabro: oltre70% informazione da tv, Internet11,3%.
#agcom Fini: smaterializzazione ed industria editoriale, tutela dirittod’autore: chiede iniziativa parlamentare di riordino complessivo
#agcom sesto paragrafo: “over The top”
#agcom secondo paragrafo “facebook”, terzo paragrafo “twitter”, quinto “smartphone e tablet”
#agcom distribuito il testo di Calabro. prime parole “i social network”
#agcom inizia Fini

If you like this post, please consider sharing it.

7 thoughts on “Qualche commento alla relazione AGCOM 2011”

  1. Ciao Stefano,
    dai tweet leggo “diritto a libera circolazione idee non deve strangolare diritto proprietà opere ingegno”. Hanno usato proprio le parole “diritto proprietà opere ingegno”? Perché se è così parrebbero avere idee sbagliate a livello fondamentale di cosa siano copyright e brevetti, che non sono e non sono mai stati definiti da alcuna legge diritti di proprietà, e tanto meno di proprietà delle idee e/o delle opere dell’ingegno, un concetto a dir poco bizzarro e storicamente rigettato da sempre (per es. il copyright è la facoltà di sfruttamento in monopolio, per tempi limitati e con limitazioni ed eccezioni, di un’opera dell’ingegno).
    Paolo

  2. Fuori da Montecitorio c’era la solita protesta inascoltata.
    Dentro Montecitorio, tutti erano manifestamente contrariati dalla relazione di Calabrò, ma hanno applaudito.
    Ecco, io non ho applaudito.
    Ci dovremmo fare un banner…
    Dario

  3. @paolo: confermo che calabrò ha usato l’espressione “diritto di proprietà delle opere dell’ingegno”. esplicito gli omissis: diritto di proprietà intellettuale sulle opere dell’ingegno; ulteriore esplicitazione: diritto di sfruttamento commerciale delle opere dell’ingegno.
    concordo che il principio è discutibile, anzi discusso. e mi sembra che uno dei problemi della discussione sia la univocità del diritto in questione. nonostante calabrò parli di disintermediazione etc etc etc, quando parla di proprietà delle opere dell’ingegno sembra riferirsi (ma magari è solo la mia lettura) alla major di musica, video ed editoria. non colgo sfumature che lascino pensare si riferisca anche ai contenuti degli utenti, che dovrebbero avere gli stessi diritti (commerciali o meno) dei contenuti autoriali. non sta parlando cioè di Drm utili, ma solo di sistemi di protezione per chi è facente parte di una categoria di “intellettuali” già riconosciuta.
    peraltro le contraddizioni della relazioni sono più d’una…
    a me però della relazione è piaciuta la parte sull’infrastruttura, coi diritti connessi (tra cui neutralità), la necessità di investimenti, il ritardo, il paragone calcistico (evidentemente è quello che noi italiani capiamo meglio) e la chiosa.

  4. Il “diritto di proprieta’ delle opere dell’ingegno”, da un certo punto di vista esiste, ed è un diritto assoluto della collettivita’ che entra in vigore dopo un breve periodo di temporanea eccezione. Povero Calabro’ che tristezza…

  5. Associare il voip all’alto consumo di banda è una castroneria.
    Ravvedere invece un certo “pericolo” in concentrazioni in stile Microsoft/Skype invece lo ritengo sensato.

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *