Commento alla consultazione AGCOM sul regolamento sulla tutela del diritto d’autore

Alla fine il famoso regolamento è un pò cambiato ed è stato rimesso in consultazione, e questo è un primo fatto positivo. (alcuni commissari avevano fatto sapere, prima dei “moti” che sarebbe stato approvato direttamente ed invece è tornato in consultazione).

A leggere la consultazione ci sono alcuni passaggi che causano una certa ilarità, come la proposta di una parte di marcare i contenuti illeciti come tali al momento di immissione in rete, al fine di facilitarne l’individuazione…. o di fare una hotline _telefonica_ per le denunce di contenuti illegali online…

Bene la previsione del tavolo tecnico. Il resto del meccanismo, che insiste sia sulla legge Romani (direttiva AVMSD) che sulla eCommerce, a mio avviso presenta diverse falle, alcune delle quali (ammesso e non concesso che venga approvato così), lo renderanno inefficace, nullo o facilmente evitabile.

Che una procedura di takedown vada prevista, mi sembra palese e che nessuno lo neghi; ci si divide nel merito.

Non sono un avvocato, ma l’idea che un ISP dica a chi commette un reato (penale, quale è la messa a disposizione di contenuti pirata) “guarda che sei indagato”, non mi pare proprio in linea con il codice, mi sembrerebbe favoreggiamento…

Non mi pare che sia come il caso del barista che allontana lo spacciatore (di cui non conosce l’identità e di cui ignora l’esistenza di un procedimento avviato); in questo caso l’isp conosce entrambe le cose.

Oppure l’Autorità viene a conoscenza di un reato (la messa a disposizione) e non lo segnala all’autorità giudiziaria ?

Vorrei capirne di piu’ da qualche amico penalista.

a suo tempo, nel 2005 quando ero presidente di AIIP avevamo emesso il comunicato stampa sotto, al riguardo, avvallato da pareri di giuristi. è cambiato qualcosa ? o la cosa è diversa in questo procedimento proposto da agcom ?

Forte preoccupazione dell’AIIP per lo stop alla riforma sul diritto  d’autore

AIIP manifesta preoccupazione per la lettera con la quale il Segretario Generale della Presidenza del Consiglio esprime parere negativo in  relazione al documento recante proposte di revisione della legge 633/41 che avrebbe dovuto essere discusso nella seduta del 10 ottobre del  Comitato Consultivo per il Diritto di Autore presso il Ministero dei Beni Culturali. Nelle motivazioni del Prof. Masi si legge: “Per motivi di  merito perché lo schema di “codice” proposto è contrario alle più recenti tendenze in materia, sia a livello nazionale che internazionale. Per  motivi di forma perché codesto Comitato non è la sede adeguata a trattare materie per le quali esistono specifiche riserve di legge a favore delle competenti sedi istituzionali” . AIIP ritiene che nel merito, il documento del Comitato Consultivo per il Diritto di Autore rifletta l’evoluzione del diritto comunitario in tema di protezione della proprietà intellettuale e che, nella forma, tale comitato possa, al pari di qualsiasi altro Ente o cittadino avanzare proposte di variazione delle norme in essere, fermo restando che un Comitato non è un legislatore.
La proposta del Comitato Consultivo per il Diritto di Autore, tra l’altro prevedeva la depenalizzazione del reato di copia abusiva di opere e brani ad uso privato ed avrebbe permesso ai fornitori di accesso ad Internet di contribuire alla sensibilizzazione degli utenti attraverso il cosiddetto “notice & notice”, ovvero la possibilità, oggi preclusa, di invitare, in seguito alla segnalazione del titolare dei diritti, l’utente interessato a desistere da qualsiasi pratica di violazione del diritto d’autore. “In Italia il diritto d’autore è ancora regolato da una legge del 1941 e, nonostante le successive modificazioni, non è mai stato affrontato in modo organico il problema, portando l’Italia ad essere la nazione più restrittiva d’Europa. La normativa attualmente in vigore impone agli ISP che ricevano una segnalazione qualificata da un titolare di diritti di proprietà intellettuale di trasmetterla alle autorità alle quali poi spetta ogni valutazione circa la segnalazione e l’eventuale apertura di un procedimento penale. Tutto questo si traduce in una disapplicazione del dettato della norma penale.” E’ la dichiarazione di Paolo Nuti,
vicepresidente e responsabile del gruppo di lavoro AIIP sul diritto di autore, che aggiunge: “sarebbe assai più efficace girare tali segnalazioni  ai clienti interessati, ma tale pratica di “notice & notice”, in Italia sarebbe illegale in quanto di ostacolo ad una eventuale azione penale ”

13 ottobre 2005, ero presidente di AIIP:

Forte preoccupazione dell’AIIP per lo stop alla riforma sul diritto
d’autore
AIIP manifesta preoccupazione per la lettera con la quale il Segretario Generale della Presidenza del Consiglio esprime parere negativo in
relazione al documento recante proposte di revisione della legge 633/41 che avrebbe dovuto essere discusso nella seduta del 10 ottobre del
Comitato Consultivo per il Diritto di Autore presso il Ministero dei Beni Culturali. Nelle motivazioni del Prof. Masi si legge: “Per motivi di
merito perché lo schema di “codice” proposto è contrario alle più recenti tendenze in materia, sia a livello nazionale che internazionale. Per
motivi di forma perché codesto Comitato non è la sede adeguata a trattare materie per le quali esistono specifiche riserve di legge a favore
delle competenti sedi istituzionali” . AIIP ritiene che nel merito, il documento del Comitato Consultivo per il Diritto di Autore rifletta
l’evoluzione del diritto comunitario in tema di protezione della proprietà intellettuale e che, nella forma, tale comitato possa, al pari di
qualsiasi altro Ente o cittadino avanzare proposte di variazione delle norme in essere, fermo restando che un Comitato non è un legislatore.
La proposta del Comitato Consultivo per il Diritto di Autore, tra l’altro prevedeva la depenalizzazione del reato di copia abusiva di opere e
brani ad uso privato ed avrebbe permesso ai fornitori di accesso ad Internet di contribuire alla sensibilizzazione degli utenti attraverso il
cosiddetto “notice & notice”, ovvero la possibilità, oggi preclusa, di invitare, in seguito alla segnalazione del titolare dei diritti, l’utente
interessato a desistere da qualsiasi pratica di violazione del diritto d’autore. “In Italia il diritto d’autore è ancora regolato da una legge del
1941 e, nonostante le successive modificazioni, non è mai stato affrontato in modo organico il problema, portando l’Italia ad essere la
nazione più restrittiva d’Europa. La normativa attualmente in vigore impone agli ISP che ricevano una segnalazione qualificata da un titolare
di diritti di proprietà intellettuale di trasmetterla alle autorità alle quali poi spetta ogni valutazione circa la segnalazione e l’eventuale apertura
di un procedimento penale. Tutto questo si traduce in una disapplicazione del dettato della norma penale.” E’ la dichiarazione di Paolo Nuti,
vicepresidente e responsabile del gruppo di lavoro AIIP sul diritto di autore, che aggiunge: “sarebbe assai più efficace girare tali segnalazioni
ai clienti interessati, ma tale pratica di “notice & notice”, in Italia sarebbe illegale in quanto di ostacolo ad una eventuale azione penale ”

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3 thoughts on “Commento alla consultazione AGCOM sul regolamento sulla tutela del diritto d’autore”

  1. Io sarei più *indulgente*: 1 ave maria per ogni file audio scaricato, 1 padre nostro per ogni movie. E un bel divieto di scambio memory card o di utilizzo di wifi o altre tecnologie di comunicazione wireless in chiesa (visto l’affollamento di penitenti non vorrei si creasse un effetto opposto). Ovviamente l’ave maria non in versioni cantate recenti, che altrimenti il tutto diventa ricorsivo.

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