Postino Tommaso

Telefonarsi con Gmail – a Quinta 's weblog : un Blog di Stefano Quintarelli.

non uso gmail perchè non voglio che tutta la mia mail venga letta da estranei (persone o sistemi poco conta, anzi…) So bene che tanta mia mail finisce, anche a mia insaputa su gmail (per chi la riceve e usa gmail), ((cosa sulla quale peraltro c'è un grosso dubbio di costituzionalità, grande come una casa)), ma non vedo perchè abbondare.

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9 thoughts on “Postino Tommaso”

  1. abbastanza d’accordo sul fatto che l’utilizzo di gmail (e di google) sia pericoloso per la privacy; detto questo mi viene da fare due osservazioni al volo a riguardo del video di sopra:
    1) e’ ospitato da youtube (cioe’ google);
    2) e’ una publicita’ di un prodotto della microsoft e per l’esattezza si tratta di prodotto che include un servizio di gestione email basato su cloud (mi ricorda qualcosa…)

  2. @Stefano hai ragione ad essere preoccupato!! e questo è un altro dei temi che Assoprovider ha a cuore 🙂
    Continuo a sostenere che internet nasce strutturalmente distribuito (TUTTI possono fare TUTTI i servizi) ma poi la pigrizia degli uomini (utenti) realizza che i servizi siano realizzati da pochi nello specifico NULLA vieta che ogni soggetto abbia il PROPRIO SMTP server (visto soprattutto che ormai gli utenti hanno connessioni “always on” e NIENTE protegge meglio la privacy di ciascuno di noi del controllo diretto e fisico delle macchine che contengono i nostri dati!
    Purtroppo è nella natura degli uomini realizzare “reti” di rapporti sociali/economici/servizio che seguono la leggi delle “distribuzioni di potenza”
    Se cosi non fosse il web 2.0 non solo significherebbe che i “contenuti” sono prodotti dagli utenti ma ANCHE che tali contenuti risiedono in macchine controllate dagli utenti e NON concentrati nei server di POCHI SOGGETTI (Google, Facebook, etc.)
    Se i contenuti che io produco non risiedono in macchine sotto il mio diretto controllo allora necessariamente io ho già ceduto una parte (piccola o grande) della mia sovranità su tali contenuti e spesso tale cessione è totalmente INCOSCIENTE sia nell’entità sia su quando sia intervenuta.
    Chi paga (cifre consistenti) per il funzionamento delle macchine e della banda da qualche parte deve tornare di tali spese e se non è il produttore dei contenuti a retribuirlo direttamente allora “la merce” che il produttore dei contenuti sta barattando implicitamente sono i suoi contenuti o la sua privacy.
    Aggiungo che chi controlla “il motore di ricerca” ha un potere enorme (che cresce esponenzialmente con il crescere della percentuali di utilizzo … e quindi che diviene INFINITO se la percentuale di utilizzo è del 100%)
    In Assoprovider stiamo considerando che il controllo di un motore di ricerca costituisca una risorsa “strategica” per ogni nazione al pari del controllo della capacità di produzione degli armamenti il cui outsourcing non obbedisce MAI a pure logiche economiche 🙂

  3. mi sembra un po’ miope come visione, non foss’altro che QUALUNQUE sistema che incorpori filtri anti-spam deve per forza di cose guardare dentro le email… (per non parlare degli antivirus)

  4. cè una differenza sostanziale se io faccio vedere una mail a qualcunaltro che non comunica dati verso un centro come potrebbe essere un mio famigliare o se qualcuno guarda la mia e-mail a mia insaputa magari con il fine di saperla più lunga su di me

  5. Mi pare di ricordare che le carte di credito o i bancomat sono interoperabili a livello nazionale… insomma basta voler pagare una percentuale a qualcuno e non voler reinventare la ruota con propri dipendenti e tanti problemi si risolvono. Forse la disastrosa e falsa teoria di affamare la bestia potrebbe anche avere dei limitati casi di ragionevolezza.

  6. ho letto l’articolo…
    …lo stato come garante del mutuo per l’acquisto della prima casa di una coppia
    di precari?!
    E il debito pubblico?
    Ancora una volta sviluppo = cemento, classe politica fedele alla linea dello
    sviluppo del “miracolo italiano anni 60…”

  7. Bigliettazione elettronica interoperabile? impossibile…
    Lo stavo, tralaltro, facendo notare direttamente al direttore generale
    dell’azienda di trasporti “monopolista” della provincia di treviso.
    Mi ha risposto glissando sul problema.
    In compenso, per motivi universitari, mi sono dedicato al progetto
    INSPIRE (un framework legislativo/tecnico per dati geografici
    interoperabili a livello europeo). Sarebbe bello un framework simile
    per l’accesso ai dati degli orari delle linee di trasporto pubblico!
    Quello si` che sarebbe un passo avanti. La bigliettazione puo`
    attendere, la pianificazione ottimale del viaggio viene prima (imho) ed
    e` ancora piu` semplice da risolvere (e ancora piu` costosa da
    mantenere com’e` ora) della bigliettazione.

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