Jobs si dimette

Chissà se ora tornerà ad essere una azienda normale..
Nel mercato after hours il titolo ha perso oltre il 5%.

Apple – Press Info – Letter from Steve Jobs.

To the Apple Board of Directors and the Apple Community:

I have always said if there ever came a day when I could no longer meet my duties and expectations as Apple’s CEO, I would be the first to let you know. Unfortunately, that day has come.

I hereby resign as CEO of Apple. I would like to serve, if the Board sees fit, as Chairman of the Board, director and Apple employee.

As far as my successor goes, I strongly recommend that we execute our succession plan and name Tim Cook as CEO of Apple.

I believe Apple’s brightest and most innovative days are ahead of it. And I look forward to watching and contributing to its success in a new role.

I have made some of the best friends of my life at Apple, and I thank you all for the many years of being able to work alongside you.

Steve

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11 thoughts on “Jobs si dimette”

  1. gli inizi e le fini sono sempre evocativi. compresi quelli delle sue frasi.
    To (..) Community:
    I (..) know. Unfortunately, that day has come.
    I (..) Apple. I (..) employee.
    As (..) Apple.
    I (..) new role.
    I (..) you.

  2. apple non è unazienda normale perchè ha una catena decisionale estremamente corta per quanto riguarda i prodotti
    per decidere se includere o meno una certa funzionalità unazienda normale fa tante analisi e focus group
    in apple si chiede a Steve che ne pensa, e questo solo nei casi in cui lui non abbia preventivamente detto cosa bisognava fare.
    nella risoluzione dei conflitti in azienda si scalano livelli gerarchici. in apple si faccio che dice stive.
    è un po lo stesso rapporto che cè tra una monarchia illuminata (come teorizzava dante) e una democrazia

  3. Antonio Baldassarra

    @Stefano: hai ragione sui “limiti del re” in relazione ad Apple, anche se forse sono all’origine del successo. Sarei anche preoccupato per un modello di “azienda normale” diametralmente opposto, per esempio Nokia degli ultimi tempi:-)

  4. Ci sono tante aziende non normali nell’IT, e spesso questa anormalità è chiave di successo. Apple riesce a dare un appeal particolare ai suoi prodotti, manterrà il suo successo se riuscirà a mantenere questo appeal.

  5. Io non so se tu hai delle entrature dirette in Apple in modo da poter dire che si chiede tutto a Jobs, decide tutto Jobs, sa tutto Jobs.
    Svariate migliaia di lavoratori che pendono dalle labbra di Jobs, non mi pare realistico.
    E poi dipende da quello che s’intende per prodotto.
    iPod HiFi? Una buca. iWork.com? Una buca. Ping? Una buca. Aperture? Una buca. iWeb? Mobile.me dopo Mac.com? Una buca con stupidissimo parallelo: “M$ has .net, we are introducing today .mac” che non c’entra davvero un iCazzo, come dire che Sun ha Java noi presentiamo iPhoto.
    iTunes? Ecco, se Jobs avesse voce in capitolo e una maniacale fissa per estetica, dettagli e progettazioni UCD, ecco iTunes è un tumore cui vengono aggiunte metastasi, un casino incomprensibile, dovo a volte devi fare drag’n’drop, altre volte scegliere l’app e poi aggiungere documenti poi sincronizzarli.
    La sincronizzazione dei codumenti tra iPad e Mac? Impossibile, fai prima a mandarteli (avendoli entrambi sulla scrivania, intendo) per posta via WiFi. L’ha deciso Steve? Ne ha infilate di cazzate ‘sto genio.
    È Steve che ha deciso di togliere la possibilità di bloccare la rotazione dello schermo da switch esterno su iPad e poi rimetterla?
    Non solo: è Jobs che ha sbagliato la progettazione dell’antenna di iPhone 4? È Jobs che ha scelto il fornitore sbagliato per i pulsanti di accensione degli eMac CRT?
    O vogliamo parlare di Xcode? L’ha deciso Steve? Il passaggio tra Single Window e Multiple Window Layout come default, l’ha deciso Jobs?
    Decide lui le API delle nuove versioni dei S.O.?!
    Sono prodotti, e credo che di molti di questi non conosca nemmeno l’esistenza.
    Xserve? un successone.
    Dell’iMac G4 a lampada il cui braccio metallico non regge lo schermo dopo un po’, che ne sa?
    Dei PowerBook G3 Lombard e Pismo, le cui tastiere si cancellavano dopo qualche mese, e i cui fermi in plastica bronze (centrale con vite in plastica in primis) si rompevano come niente, ne sapeva qualcosa? Peggio: le aveva decise lui?
    Del fatto che ogni giro di angolo le Apple Keyboard abbiano un layout diverso dei tasti funzione, colpa sua?
    Della vite a brugola troppo lunga dei Plus che finiva sullo chassis interno in lamiera e trasmetteva scossa o fotteva le piastre per elettricità elettrostatica, è responsabile lui?
    Non credo.
    Credo che partecipi alla catena decisionale e faccia pippa quando i conti non tornano.
    Penso che abbia avuto ragione in un numero alto ma normale di casi relativamente al focus aziendale, abbia voluto e spinto alcune tecnologie (ad esempio quelle tattili), ed abbia una visione dell’acquirente americano casalingo che altri non hanno avuto nemmeno per scherzo.
    Ma non scordiamo che Herzfield ha raccontato che Jobs volesse uccide il progetto Macintosh in favore di Lisa III (del quale furono *interrati* 32.000 esemplari invenduti – A Greener Apple) che vision! Quello che ha voluto eMate con sistema Newton, tutto da solo?
    * * *
    A me pare che a volergli per forza ricondurre tutto si rischia di farne un imbecille almeno quanto un superfantagenio©
    Se invece gli si riconosce un ruolo di rilievo nella corta catena di comando (che considero un pregio), si deve almeno riconoscergli di essere parte del valore dei un’azienda che stava per fallire ed ha bruciato in valore tutte le altre aziende del pianeta.
    Chapeau, per la sua parte, intendo.
    Vorrei solo far notare che i materiali di marketing che Apple distribuisce sono sempre del tutto identici per toni, frasi e contenuti ai keynote.
    Allora fa pure marketing e comunicazione?
    E soprattutto: tutti tutti gli altri che lavorano la dentro, tutte zappe?
    Non un dio, non un superman, non una merda, non un pazzo scemo.
    Uno bravo a fare il suo mestiere di frontman e come tale un parafulmine.
    * * *
    È già partita l’agiografia di Cook: ne ho già letto come di un pacato stakanovista e come di un pazzo con gli occhi iniettati di sangue che passa le sue giornate a demolire le persone con domande a trabocchetto, a lotti di dieci al giorno, poi nove *dopo un anno*, ma solo se le azzecchi, sennò in serie di Tartaglia finché non muori.
    Ovvero uno che non avrebbe un cazzo da fare…
    Bah.
    * * *
    P.S.: hai poi venduto tutto?

  6. @mORA: non ho detto che non ha fatto errori. Aggiungo alla tua lista anche NeXT e cubo apple.. Non so delle API ma di sicuro lui prova tutto e direttamente sopravvede alle decisioni di marketing e di definzione dei prodotti (il mega product manager aziendale)
    e si, ho venduto tutto. rimane solo il macbook di mia moglie, ma la sto lavorando ai fianchi…

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