Il problema e' che non capiscono e quindi non credono che l'ICT sia fonte di sviluppo e di occupazione. E non si fidano di chi glielo dice.
Dovrebbero essere le imprese ad alzare la voce!
Il governo vara la "Finanziaria" tagli per 60 milioni alla sicurezza – Repubblica.it.
Niente fondi alla banda larga – E' confermato invece il dirottamento dei fondi destinati alla banda larga 2: i proventi aggiuntivi dell'asta per le frequenze 4G non verranno investiti, come previsto inizialmente, nel settore tlc. La somma di circa 1,6 miliardi di euro (eccedente rispetto ai 2,4 miliardi) viene infatti destinata per il 50% al fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato e per il 50% al fondo del ministero dell'Economia per "interventi urgenti". Secondo il ministro La Russa, questi interventi urgenti verranno utilizzati con priorità per sicurezza e difesa.
Anche Andrea di Sorte spara a palle incatenate..
Non avendo idea di come rilanciare l’economia si preparano a reprimere una rivolta popolare.
Che schifo…
Il problema è forse ancora più grave. Costoro non sono in grado di capire, anche condotti per mano di fronte alla Luce continuerebbero a parlare di una candela. Inoltre, ai loro molteplici conflitti d’interesse la banda larga proprio non interessa.
E continuiamo a dirottare risorse dalla cessione di beni pubblici per finanziare spesa corrente
sarà forse anche perché La7 è la prima e più autorevole detrattrice del governo?!
Le aziende non alzano la voce perché sono le prime a non capire davvero a cosa serve l’ICT.
E non lo capiscono perché:
1) l’alto management non ha cultura sufficiente o è troppo impegnato con la finanza per faree imprenditoria o perché l’azienda è acquisita per diritto di sangue, quindi perché sbattersi
2) il medio management chiede all’IT di estrarre i dati da SAP per poter fare il bilancio/la programmazione di produzione/magazzino con Excel
3) l’IT continua a parlare solo ai propri simili come se non facesse parte dell’azienda.
Sta a noi informatici spiegare a cosa serve l’ICT nel linguaggio delle aziende. E le aziende, anche quelle dei tre punti qui sopra, hanno solo due criteri: i soldi e il tempo (e il tempo è danaro).
Nel mio blog mi occupo quasi esclusivamente di questo, quindi scusate l’autopromozione, ma credo davvero che le aziende non abbiano la più pallida idea di quello che sta rischiando il Paese continuando a non investire in tecnologia.
(No, le orribili e inutili “lavagne multimediali” non lo considero investire in tecnologia. La scuola ha bisogno di un corpo docente che sia formato alla tecnologia, non di gente che deve fare 100 ore (!) di corso per far funzionare una lavagna e poi sa “usare word” a suon di clic ma non ha idea di come strutturare un documento).