Precisazione sul mio intervento alla #Leopolda

Ho raccolto volentieri l’invito alla Leopolda per parlare di un tema a mia scelta.

Non amo leggere, preferisco parlare a braccio aiutandomi con delle slides con immagini per darmi la sequenza degli argomenti.

Così facendo avrei però parlato per almeno venti minuti. Avevo infatti preparato un intervento molto più lungo che ho dovuto condensare, accennando ai principali punti, e ho dovuto leggerlo per poter restare nei cinque minuti previsti (lo ho provato molte volte; ho dovuto stoppare le interruzioni, altrimenti non ci sarei stato). Con il senno di poi, forse anche io avrei fatto bene ad essere meno rigoroso e sforare un po’…

Ad ogni buon conto, questo sotto è il testo che ho letto (saltando un passaggio per compensare il tempo usato per un applauso) e ciò che avrei detto, espandendo il concetto, se non avessi avuto limiti di tempo.

Spero di leggere vostri commenti.

Download 2011.11.06 Discorso Firenze – Annotato

Infine una osservazione sul confronto generazionale.

Come argomento nel file, penso che il confronto anagrafico sia solo un epifenomeno di una tensione diversa, ovvero la difficoltà da parte di alcuni (e gran parte della classe dirigente) ad abbracciare la modernità.

in larga misura il divario anagrafico coincide con il divario tecnologico: i nativi e immigrati digitali sono certamente inclini alla modernità; certamente la grande maggioranza degli stranieri digitali compiangono il bel mondo antico e le sue evoluzioni lente, ma ci possono essere anche stranieri digitali progressisti, inclini alla modernità.

In questo senso mi pare che il confronto non sia strettamente anagrafico ma di prospettiva.

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