Da Repubblica 31.3
Non si può liquidare come un rigurgito di antipolitica la pressante richiesta di trasparenza che arriva da più parti, in vista delle prossime nomine al vertice della Rai. E analogamente, anche delle due Autorità di garanzia che sovrintendono sulla sfera dell´informazione, quella sulle Comunicazioni e quella sulla Privacy, come reclamano a gran voce molti cittadini tra cui i promotori di un nuovo sito denominato appunto “Vogliamo Trasparenza.it”.
Non si tratta tanto di sfiducia o prevenzione nei confronti dei partiti. Quanto piuttosto di una legittima pretesa dell´opinione pubblica che vuole conoscere preventivamente le competenze, le esperienze e magari i “curricula” dei candidati, per verificarne l´attitudine e l´indipendenza in funzione del rispettivo ruolo.
….[re. RAI] E lo stesso governo dovrebbe adottare procedure di “terzietà e trasparenza” per le nomine di sua competenza: cioè un consigliere di amministrazione in rappresentanza del Tesoro, il presidente di garanzia che dev´essere poi votato dalla Vigilanza con una maggioranza qualificata dei due terzi e infine il direttore generale designato che dev´essere approvato dal Consiglio di amministrazione.
…Ma è vero anche che l´indebitamento finanziario [RAI] è molto cresciuto e soprattutto appare incerta la sua copertura già dal prossimo anno.
Non occorre essere laureati alla Bocconi per capire che la situazione è pre-fallimentare. Da qui a commissariare l´azienda, il passo perciò può essere anche breve.