IMHO Alcune cose che la RAI dovrebbe presidiare nel prossimo futuro

Internet, più di ogni altra cosa, sta cambiando o mettendo le premesse per cambiare la società e  la geografia economica mondiale. È uno di quei rari momenti di profonda trasformazione che il mondo ha già sperimentato con il motore a vapore e con l’elettricità, ma mai con l’attuale velocità.

Internet non è solo un ramo delle telecomunicazioni e non riguarda soltanto chi si occupa di tecnologia.  Ha già rivoluzionato i rapporti sociali, il mondo dei viaggi, e la musica; sta cambiando l’editoria, il cinema. Rivoluziona ciò che oggi chiamiamo “televisione”.

Molti vedono Internet come una fonte inesauribile di problemi e pensano che, per affrontare il cambiamento, basti imitare quanto già fatto in altri paesi. Questo atteggiamento è destinato, nella migliore delle ipotesi, a relegare chi lo compie in posizioni subalterne se non a commettere veri e propri errori laddove non si tengano in debita considerazione le specificità italiane, sociali e culturali prima ancora che demografiche, di mercato ed industriali.

Oggi si parla di televisione, telefonia, giornali e social network. Presto, in un orizzonte temporale confrontabile al periodo di mandato del prossimo Consiglio di Amministrazione RAI, tutto questo sarà parte di un unico ambito che porterà l’azienda a rapportarsi (sia in italia che all'estero) con operatori sovranazionali e anche di settori adiacenti, che sono stati tradizionalmente al di fuori dello scenario con cui la RAI si è dovuta fin qui confrontare.

E’ indubbio che la RAI disponga di competenze di primo piano sia per attuare le necessarie trasformazioni interne per affrontare il futuro, sia, nella sua qualità di operatore di Servizio Pubblico, per aiutare il Paese ad affrontare la rivoluzione digitale, così come fece in passato contribuendo ad alfabetizzare gli italiani, con il maestro Alberto Manzi.

Le elevate competenze presenti in azienda possono esprimere appieno il loro grande potenziale solamente se sostenute da adeguata e specifica attenzione dei vertici aziendali. Implementare l’agenda digitale in Italia non è solo un dovere verso l’Unione europea, ma soprattutto verso il futuro del Paese.

Il contributo della RAI in questo è certamente determinante.

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