Feds Threaten To Arrest Lavabit Founder For Shutting Down His Service | Techdirt

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Feds Threaten To Arrest Lavabit Founder For Shutting Down His Service | Techdirt.

The saga of Lavabit founder Ladar Levison is getting even more ridiculous, as he explains that the government has threatened him with criminal charges
for his decision to shut down the business, rather than agree to some
mysterious court order. The feds are apparently arguing that the act of
shutting down the business, itself, was a violation of the order:


… a source familiar with the matter told NBC News that James Trump, a
senior litigation counsel in the U.S. attorney’s office in Alexandria,
Va., sent an email to Levison’s lawyer last Thursday – the day Lavabit
was shuttered — stating that Levison may have “violated the court
order,” a statement that was interpreted as a possible threat to charge
Levison with contempt of court.

That same article suggests that the decision to shut down Lavabit was over something much bigger
than just looking at one individual’s information — since it appears
that Lavabit has cooperated in the past on such cases. Instead, the
suggestion now is that the government was seeking a tap on all accounts:


Levison stressed that he has complied with “upwards of two dozen court
orders” for information in the past that were targeted at “specific
users” and that “I never had a problem with that.” But without
disclosing details, he suggested that the order he received more
recently was markedly different, requiring him to cooperate in broadly
based surveillance that would scoop up information about all the users
of his service
. He likened the demands to a requirement to install a tap on his telephone.

It sounds like the feds were asking for a full on backdoor on the system, not unlike some previous reports of ISPs who have received surprise visits from the NSA.

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10 thoughts on “Feds Threaten To Arrest Lavabit Founder For Shutting Down His Service | Techdirt”

  1. La cosa che mi sorprende è la “facilità” con cui la NSA è riuscita ad ottenere l’accesso ai dati custoditi dalle multinazionali USA pur rappresentando una minaccia grave per il loro business (per me prenderanno una bella mazzata).
    Le multinazionali, in quanto tali, sono abituate a driblare le regole nazionali (ad esempio in materia fiscale), perchè non hanno affrontato anche questa “minaccia”?.
    Se un datacenter sta in europa, voglio vedere come la corte federale può ordinare la sistematica registrazione dei dati.

  2. chissà se le multinazionali ci hanno guadagnato qualcosa da questa collaborazione.
    secondo me sì perchè sembra essere più un “agreement” che un’imposizione unilaterale.

  3. Mah, secondo quest articolo ( http://money.cnn.com/2013/06/07/news/economy/nsa-surveillance-cost/index.html ) il budget della NSA (che è classificato e quindi non noto) sarebbe di 10b USD. Non proprio noccioline ma se lo compariamo ai valori di borsa delle sole Apple e Google, non arriva al 2%.
    Quindi se hanno guadagnato per questa operazione non è da quel budget, perché il rischio concreto di perdere fatturato e soprattutto valore in borsa (che è il princpale criterio di valutazione del management) non è commisurato.

  4. 1) mi ricorda la storiella del matematico tedesco che, alle prese con un raid delle SS, si salvo’ la vita chiedendo di poter aggiungere una doppia negazione all’atto di ammissione delle proprie colpe che gli porgeva l’ufficiale. O l’episodio della Kobayashi Maru.
    2) interessante il termine impiegato come “charge” (ma non era Change? Lo dicevo io che nel discorso di ringraziamento per l’ultima elezione Obama aveva nominato troppe volte l’esercito). Contempt, mancare di rispetto. Per evitare di scrivere “Circumvent”, che e’ diritto inalienabile delle creature viventi, ovvero trovare un modo di risolversi i propri problemi. Processato per aver risolto il problema in modo troppo radicale: cessando il servizio incriminato.
    Questo tizio se continua cosi’ finisce come Manning, o peggio. Onore e gloria fratello… ogni giorno e’ un buon giorno per morire…

  5. Su questo concordo con te.
    Ma una multinazionale guadagna bene e mantiene il suo valore anche grazie alla “benevolenza delle istituzioni”, sapendo che non pagherà le tasse oltre il dovuto (o che avrà sgravi), che determinate regolamentazioni sfavorevoli possono essere limate un po’ … Pensiamo bene al fatto che alcune regolamentazioni europee sono dei freni per queste multinazionali. Meglio non avere noie anche in casa.
    Il caso NSA non sembra, tutto sommato, aver avuto il risalto mediatico e di reazione della gente che meriterebbe di avere.
    Mi chiedo: e se passasse una legge pro-privacy anche in casa ? Se si stabilisse in modo certo quali siano i dati considerati ‘universalmente’ come privati ?

  6. Quindi se ho capito bene invece di gestire la replica dei dati da server a server, fai in modo che il client si sincronizzi con 2 (o N) server diversi.

  7. beh, si.
    mi sembra la cosa piu’ lineare per lo use case che ho in mente
    se lavori per due aziende con due server diversi, e’ improbabile che i sysadmin mettano in pipedi una sync tra i due server per soddisfare una persona.. la complessita’ aumenterebbe esponenzialmente. IMHO

  8. L’approccio è interessante, soprattutto nello use case che hai citato (business) dove non devi far parlare tra loro due reparti IT di aziende diverse.
    Per me, che owncloud lo intendo usare come backup personale/casalingo, è interessante come soluzione per semplificare l’architettura e inoltre con la tua soluzione nel caso che un file su un server si corrompa la corruzione non si propaga alle copie, l’integrità del dato è più robusta.
    Inizialmente avevo pensato ad una classica soluzione master/slave con lo slave sincronizzato con un rsync.

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