Quella burocrazia per Internet di cui proprio non si avverte il bisogno (aka, serve un brodo party)

Due fatti ed una considerazione.

 

PRIMO: Domani c'è una riunione dell'Autorità delle Comunicazioni che approverà un provvedimento di regolamentazione delle WebTV, come effetto del recepimento della direttiva europea Audiovisual Media Services.

E' stato scritto molto, il testo della legge prevede di regolamentare i siti in concorrenza con la radiodiffusione televisiva, esentando  specificamente i siti privati e i servizi UGC.

Ma cosa vuol dire ? alla fine AGCOM pare abbia maturato che non ha senso imporre un balzello ed una burocratica registrazione preventiva a chiunque faccia video su internet: l'obbligo e conseguente tassa da qualche mila euro sarà limitata alle aziende di video online che facciano piu' di Xcentomila euro di fatturato.

UPDATE: gira voce che sia tipo 2000 euro per chi fa piu' di 100.000 euro… quindi la frase sotto va mesa in forse..

<forse>

Certo, bene cosi': il rischio della chiusura del web video è arginata. L'importo sarà modesto e sopportabile per chi fa business e non ci sarà per gli altri.

</forse>

Pero'…

Alla fine avremo un registro ed una tassa il cui gettito non servirà a retribuire una attività specifica, salvo la autoreferenziale tenuta del registro stesso.

Importo che, è facile predire, non sarà nemmeno sufficiente a coprirne i costi associati.

Lancio una provocazione..  non si potrebbe tenere il registro solo come dichiarazione mandata per posta certificata ad un indirizzo specifico, senza una tassa associata ? costi di esercizio zero, minimizzazione della burocrazia; il registro sarebbe il contenuto della casella di posta certificata.

Temo sia facile predire che andremo di raccomandate e qualche migliaio di euro di tassa inutile…

 

 

SECONDO: è una chicca ancora "migliore": Questo è un provvedimento del CdM del 22 ottobre scorso.

Se vuoi attaccare un oggetto alla rete (non terminale/pc, ma router, switch, ecc), devi essere un installatore iscritto all'albo (per tutto, eccetto ciò che verrà esplicitamente escluso (2.f)) pena sanzione da 15.000 a 150.000 euro

Governo Italiano – Provvedimenti.

1. Gli utenti delle reti di comunicazione elettronica sono tenuti ad affidare i lavori di installazione, di allacciamento, di collaudo e di manutenzione delle apparecchiature terminali di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a), numero 1), che realizzano l’allacciamento dei terminali di telecomunicazione all’interfaccia della rete pubblica, ad imprese abilitate secondo le modalità e ai sensi del comma 2.

sarebbero "le apparecchiature allacciate direttamente o indirettamente all’interfaccia di una rete pubblica di telecomunicazioni per trasmettere, trattare o ricevere informazioni; in entrambi i casi di allacciamento, diretto o indiretto, esso può essere realizzato via cavo, fibra ottica o via elettromagnetica;"

2. Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo, il Ministro dello sviluppo economico, adotta, ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, un decreto volto a disciplinare:

a) la definizione dei requisiti di qualificazione tecnico-professionali che devono possedere le imprese per l’inserimento nell’elenco delle imprese abilitate all'esercizio delle attività di cui al comma 1;

b) le modalità procedurali per il rilascio dell’abilitazione per l’allacciamento dei terminali di telecomunicazione all’interfaccia della rete pubblica;

c) le modalità di accertamento e di valutazione dei requisiti di qualificazione tecnico-professionali di cui alla lettera a);

d) le modalità di costituzione, di pubblicazione e di aggiornamento dell’elenco delle imprese abilitate ai sensi della lettera a);

e) le caratteristiche e i contenuti dell’attestazione che l’impresa abilitata rilascia al committente al termine dei lavori;

f) i casi in cui, in ragione della semplicità costruttiva e funzionale delle apparecchiature terminali e dei relativi impianti di connessione, gli utenti possono provvedere autonomamente alle attività di cui al comma 1.

3. Chiunque, nei casi individuati dal decreto di cui al comma 2, effettua lavori di installazione, di allacciamento, di collaudo e di manutenzione delle apparecchiature terminali di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a), numero 1), realizzando l’allacciamento dei terminali di telecomunicazione all’interfaccia della rete pubblica, in assenza del titolo abilitativo di cui al presente articolo, è assoggettato alla sanzione amministrativa pecuniaria da 15.000 euro a 150.000 euro, da stabilirsi in equo rapporto alla gravità del fatto.

Scegliete voi se ridere o piangere.

 

CONSIDERAZIONE:

Boston Tea Party – Wikipedia.

Il cosiddetto "Boston Tea Party" (lett. "Ricevimento del tè di Boston") fu un atto di protesta da parte dei coloni americani diretta contro il governo britannico, in relazione alle loro recenti leggi sulla tassazione, con la quale vennero distrutte molte ceste di tè. Si svolse giovedì 16 dicembre 1773 nel porto di Boston e fu vista da molti come la scintilla che fece iniziare la rivoluzione americana.

Dato l'andamento della nostra stuazione economica,

noi avremmo bisogno di qualcosa di piu' ricostituente, un Brodo party.

Le scelte corporative di tutela dei bei tempi andati rispetto all'apertura al futuro, per piccole che siano, sono una goccia che carsicamente erode spazi di opportunità.

Ma, alla fine, se non favoriamo la crescita economica chi pagherà debito e welfare state ?

 

If you like this post, please consider sharing it.

43 thoughts on “Quella burocrazia per Internet di cui proprio non si avverte il bisogno (aka, serve un brodo party)”

  1. speriamo che abilitino al controllo i caldaisti, così pagando una sola uscita abbiamo la certificazione dei fumi e quella del router 🙂

  2. Stefano, per quanto riguarda gli installatori, come saprai in realtà il problema esisteva gia in quanto questa legge è la sostituzione del del DM314 ( http://www.urpcomunicazioni.it/utilita/dm314-92.htm) con il quale all’art 5 si dice:
    “1. Gli abbonati possono provvedere direttamente all’installazione, al collaudo, all’allacciamento ed alla manutenzione di apparecchiature terminali omologate con capacità non superiore a due linee urbane, qualora l’allacciamento alla terminazione della rete pubblica richieda il solo inserimento della spina nel relativo punto terminale.”
    e quando come Assoprovider abbiamo chiesto anni fa al Ministero Comunicazioni cosa accadeva per i collegamenti internet la risposta fu che erano gestibili in autonomia dall’utente SOLO quelli il cui bit rate fosse inferiore a 128Kb/s … ergo una l’installazione di un modem ADSL da parte dell’utente finale era FUORILEGGE.
    Quando l’abbiamo scoperto come ASSOPROVIDER per anni ne abbiamo chiesto l’abrogazione (punto e basta) ma la lobby/casta dei soggetti dotati di Patentino (secondo DM314) ha ottenuto che questa magnifica evoluzione peggiorativa 🙂 (ovviamente giustificandola con la tesi che solo cosi si tutelano i consumatori ahahahahahah !) …
    La chicca (che speriamo si vergognino a riproporre) è che il vecchio primo grado si poteva ottenere solo avendo tra il proprio personale un direttore tecnico che avesse trascorso almeno due anni in una ditta dotata di patentino di primo grado …. in pratica non contava se eri un ingegnere od un salumaio ma solo che per “osmosi” la conoscenza si fosse infusa in te restando in una azienda con patentino di primo grado.
    CASTE, SOLO CASTE, ANCORA CASTE l’Italia è il regno delle caste !!!

  3. Giuliano Peritore

    Curioso notare che il secondo capoverso del DM314 recita:
    “Visto il regolamento di esecuzione dei titoli I, II e III del libro II della legge postale e delle telecomunicazioni, approvato con regio decreto 19 luglio 1941, n. 1198;”
    Per curiosità sono andato a cercare il testo del regio decreto citato e ho trovato:
    REGOLAMENTO DI ESECUZIONE DEI TITOLI I, II E III DEL LIBRO II DELLA LEGGE POSTALE E DELLE TELECOMUNICAZIONI
    TITOLO I. – PARTE GENERALE
    CAPO I. – DISPOSIZIONI GENERALI SUGLI IMPIANTI E SULLE CONCESSIONI
    ART. 5. – IL PERSONALE, COMUNQUE ALLE DIPENDENZE DEL CONCESSIONARIO DEL SERVIZIO TELEFONICO O TELEGRAFICO PUBBLICO, DEVE ESSERE DI NAZIONALITÀ ITALIANA E DI RAZZA ARIANA.
    Articolo naturalmente inapplicabile e immagino abrogato con l’abrogazione delle leggi razziali… da citare giusto per capire lo “spanning” temporale delle norme che si sono stratificate sulle telecomunicazioni.

  4. Signori la polizia postale gira per Milano nei vari internet point ed applica una sanzione di 1032 euro a coloro che non hanno fatto installare e certificare la rete lan ad un’ azienda iscritta all’albo come da DM 314/92.
    La Telecom la settimana scorsa mi ha installato una linea telefonica ed il relativo modem ADSL ma il tecnico si è scordato di rilasciarmi l’allegato 12 o 16 non ricordo.
    In questo link http://blog.lunidata.it/index.php/telefonia/aboliamo-il-dm-31492-sulla-telefonia/184 si possono leggere le prescrizioni necessarie per installare un modem adsl, ma se ne installate uno con il wifi ci vuole lo stesso grado della Telecom !!!!
    Di questo passo nessun rivenditore o tecnico pc potrà effettuare l’allacciamento alla rete lan di un semplice pc in quanto comunque connesso alla rete pubblica.
    I modem ADSL ci saranno installati dalle Telco ma forniti in comodato d’uso temo che torneremo ai tempi dei telefoni a disco.
    Temo che si stia chiudendo il cerchio sul nuovo wifi libero, libero si ma solo se installato dai soliti.
    Qualcuno sa per certo come è la situazione nel resto della UE, e se l’attuale normativa italiana non sia in contrasto con la libera circolazione dei servizi all’interno della comunità?

  5. Beh dai… forse si riferisce solo alle apparecchiature “aziendali”, voglio sperare che il comma f) escluda chiaramente i router domestici/small office (quelli che si comprano al centro commerciale, per capirci). Non fasciamoci la testa…

  6. Però è curioso notare che dall’accostamento delle notizie salta fuori che:
    – per ottemperare ai Sacri Vincoli Europei sia inevitabile un registro inutile ed una tassa senza senso;
    – ma per onorare impegni anticoncorrenziali si aggiungano altri patentini estemporanei contro la circolazione di servizi e lavoratori nella comunità (e meno male che sembra essere un patentino nazionale e non regionale. Ma forse nella bozza manca ancora il tocco federalista!).
    Un po’ come quando si vuole la globalizzazione della produzione e il protezionismo per la commercializzazione, nell’interesse della sicurezza nazionale o di qualsiasi altro concetto libero in quel momento.
    Spero almeno in una direttiva per una retorica omogena a livello comunitario!

  7. Il cittadino normale forse se la caverà usando un cellulare con display genereso, l’azienda chiamarà l’installatore col patentino oppure ne assumerà uno.
    In compenso si creeranno migliaia di posti di lavoro per la gestione di albi e resistri.

  8. Gli installatori “certificati” di telefoni sanno assai di TCP/IP e di networking, cosa oramai necessaria visto che la maggior parte di centralini sono VOIP.
    Gli elettricisti “certificati” che tirano cavi LAN sanno assai di networking perche’ loro sono elettricisti, utilizzano gli apparecchi di certificazione in maniera BOVINA senza capire un tubo di quello che c’e’ scritto, eppure tirano dei fili che faranno funzionare le reti.
    Se va in porto questa idiozia, avremo un terzo gruppo di IGNORANTI PATENTATI che sapra’ assai di networking IP, ma avra’ “la certificazione”.
    Verra’ un giorno che tutti gli informatici si romperanno veramente le scatole di questa situazione e diranno “Cari politici, pseudotecnici “cetificati”, parolai, contaballe e fancazzisti assimilati adesso fate funzionare voi le cose, visto che siete cosi’ bravi. Noi ci siamo rotti di lavorare e passare sempre per fessi.”

  9. Stamattina ti ha citato Oscar Giannino a Radio 24 su queste due “chicche” citandoti come uno dei maggiori esperti del settore, cosa che ovviamente condivido

  10. Domanda retorica: ma sarà vero che tutto questo serve ad adeguarsi a Norme Europee ? O è una italica creativa interpretazione delle dette Norme ? Qualcuno che abbia tempo e competenze normativo/giuridiche ha dato un’occhiata a ciò che prescrivono le citate Norme ?

  11. quoto
    […]
    f) i casi in cui, in ragione della semplicità costruttiva e funzionale delle apparecchiature terminali e dei relativi impianti di connessione, gli utenti possono provvedere autonomamente alle attività di cui al comma 1.
    […]
    nel DM 314/92 anzi nella legge che lo precedeva era scritto che, con parole mie, che chiunque poteva procedere all’installazione di un apparato terminale purchè non fossero richieste attrezzature particolari. Nella mia visione un trapano, una crimpatrice per plug RJ ed un cacciavite si comprano sulle bancarelle al mercato.
    Ora se andate a leggere il decreto attuativo del dm. 314/92 alla definizione ” senza attrezzi particolari” è stato sostituito ” che preveda l’inserimento della sola presa telefonica” e che l’operazione deve essere eseguita dall’abbonato stesso, quindi se avete messo installato il Salvavita Beghelli alla vostra nonna avete violato il DM. 314/92 perchè la spina doveva inserirla la nonna. La nonna sarà multata di 1032 euro e voi di 5160per aver effettuato l’instalalzione senza averne la titolarità.
    Ma la cosa che più mi fa schifo del 314/92 e sono sicuro che non cambierà nel futuro è che l’iscrizione all’albo è ammesso solo a coloro che hanno svolto già l’attività come dipendenti (magari guidando solo un furgone) e senza alcun esame di idoneità tecnica. Quindi precari, disoccupati o come nel mio caso attempati o non più giovanissimi siamo e saremo tagliati fuori.
    Non ho parole ma solo tanta rabbia perchè così viene violato il diritto costituzionale al lavoro ed alla libertà d’impresa.
    Impensabile procedere all’installazione dei cavi, delle apparecchiature della loro configurazione e per il loro collegamento alla rete rivolgersi ad un iscritto all’albo sarà vietato.
    Questo è un altro Bunga Bunga per la libertà impresa.

  12. ma il primissimo ‘patentino’ come hanno fatto a rilasciarlo? Cioé il primo italiano ‘certificato’…come ha fatto a lavorare presso un’azienda certificata se non c’era ancora nessuno?
    Ci saranno anche altri modi di averlo suppongo..

  13. La direttiva europea è e dice chiaramente (articolo 3 comma c) che gli stati membri hanno la FACOLTA’ e non l’ OBBLIGO
    c) di esigere dagli operatori economici un’idonea qualificazione
    tecnica per l’allacciamento, l’installazione e la manutenzione
    di apparecchiature terminali, qualificazione accertata in base
    a criteri oggettivi non discriminatori e resi pubblici.
    La solita Italia dei furbetti e dei furbacchioni.

  14. ach.. non sono dipendente.. ma ho il patentino da bagnino, vale ? e la tessera del tifoso ? meglio quella del golf? posso barattare una autorizzazione generale + wisp + voip? l’iscrizione al ROC permette di cambiare i cavi ethernet da utp a ftp?

  15. Visto l’andazzo tra un po’ ci troveremo a dover avere un patentino apposito per inserire la sim nel cellulare, o per attaccare sostituire un banco di ram al nostro computer. Se invece che pensare a regolamentare queste cose pensassero a risolvere problemi più seri, come il digital divide o il basso tasso di alfabetizzazione informatica presente nelle scuole italiane? A proposito di scuole, secondo voi il tecnico di laboratorio informatico di una scuola dovrebbe avere questo patentino, conoscere gli standard per il cablaggio di reti (avrebbe almeno potuto cercare su internet)? Secondo me sì, allora come può essere che nella scuola che ho frequentato tutti i connettori rj-45 della rete fossero crimpati al contrario? Io spero che il tecnico abbia fatto apposta per non farsi licenziare, così in caso di problemi, solo lui potrebbe risolverli celermente, ma si sa che se in italia ci sono posti dove serve gente qualificata, categoricamente lì trovi un incompetente che atacca 2 fili con lo scotch e prega che funzioni e nessuno si accorga dell’accrocchio fatto. Scusate se in alcuni passaggi sono stato poco chiaro ma sono stato preso dalla foga e, ora come ora, non ho voglia di rileggere quello che ho scritto.

  16. Ciao
    Piu chiaro di cosi non si poteva scrivere ( da http://forum.assotel.it/read.aspx?arg=11 )
    “Cominciamo a dirgli che senza dichiarazione non può più parlare al telefono in azienda o non può più lavorare in internet, o smette di monitorare i suoi uffici con le telecamere e deve buttare al vento migliaia di euro spesi e che inoltre entro un anno se non presenta la dichiarazione per ogni impianto rischia anche 10.000 € di sanzione! A volte il problema va preso alla radice.
    Chiediamo a Telecom che è colei che attiva il doppino in centrale che senza autorizzazione non funziona nulla! ”

  17. Ieri chattavo con un mio amico francese che si occupa anche lui di wifi, ma differentemente da me lui non fornisce hot-spot per bar e campeggi lui crea reti geografiche per eliminare il digital divide. Questo in un paese come la Francia che in quanto a regole, che poi fa anche rispettare, non ci va leggera. Ebbene questo mio amico non ha dovuto richiedere patentini o altro, possiede un furgone ed un ATV per raggiungere le zone più impervie ma solo per sua libera decisione, non ha dipendenti e la sua azienda sta crescendo e probabilmente in futuro assumerà o coinvolgerà altri collaboratori, mentre la mia molto probabilmente chiuderà.
    Questa mattina ho ascoltato R24 con Oscar Giannino e Stefano Quintarelli ma dubito che ci sia qualcuno che voglia ascoltare e rimediare a questo crimine. Sicuramente il decreto attuativo che definirà ciò che può essere fatto e non fatto arriverà all’ultimo momento ma sono certo che i soliti “cagnacci” saranno già pronti ad operare.
    Parlo con cognizione di causa avendo vissuto, come fornitore di sistemi, l’introduzione della Pisanu prima, e poi della L.R lombarda 6/2006, dichiarata incostituzionale.

  18. Mi viene da piangere. Speriamo che tu e Giannino e qualche altro, come Assoprovider, possiate fare sentire la vostra voce in un frastuono di pazzi ignoranti (spero che siano ciò, perché altrimenti si tratta di farabutti).
    Speri che magari cambiando il Governo queste cose poi non capiteranno più. Poi arriva Vendola che firma protocolli di intesa sull’innovazione con Microsoft, e capisci che siamo messi male dovunque si cada.

  19. Forse non è il caso che ci si fasci la testa…
    se il comma f) dice:
    “i casi in cui, in ragione della semplicità costruttiva e funzionale delle apparecchiature terminali e dei relativi impianti di connessione, gli utenti possono provvedere autonomamente alle attività di cui al comma 1.” e il comma 1 tratta “i lavori di installazione, di allacciamento, di collaudo e di manutenzione delle apparecchiature terminali”, si può benissimo interpretare come “se per l’utente è semplice, può farlo”. L’unica menata sarà contestare le sanzioni amministrative davanti ad un giudice di pace 🙁

  20. quoto kikko:
    “gli utenti possono provvedere autonomamente alle attività di cui al comma…”
    per utente si intende l’intestatario dell’utenza telefonica o colui che utilizzerà il dispositivo non la figura che effettua l’installazione.
    Più chiara e precisa sarebbe una definizione del tipo “per gli apparati rientranti nelle tipologie x,y e z l’installazione puo essere effettuata da chiunque” e non scordiamoci che il DM 314/92 autorizzava il solo inserimento della presa telefonica!!
    Per conludere quando dici ricorriamo al giudice di pace, hai mai avuto a che fare con il Ministero delle Telecomunicazio oggi beffardamente denominato Ministero dello Sviluppo Economico, dire che i suoi rappresentanti sono dei talebani oscurantisti quando si tratta di applicare i leggi e regolamenti e poco. Giusto un esempio alcuni anni fa ebbi una contestazione circa l’installazione di alcuni dispositivi che utilizzavano ognuno una linea analagogica ed io ne avevo installati otto distinti nello stesso locale, bene in base al 314 sostenevano che avevo ecceduto il numero max di due linee per dispositivo e per finire non potendola spuntare si attaccarano alla dichiarazione di conformità CE, non redatta da me perchè gli apparati erano prodotti interamente in Spagna, in quanto faceva riferimento ad una legge Europea decaduta e sostituita da una più recente, in questo caso avevano ragione ma era veramente necessario tutto questo zelo contornato da pesanti minacce di sanzioni?

  21. @kikko: eh no… ci sarà un elenco delle cose ammesse… hai idea cosa significa ? dopo quanti mesi inserirebbero un dispositivo appena uscito sul mercato ?
    io ho una idea diversa di libertà. per me non vuol dire puoi andare in questo posto che ti dico io ma al limite non puoi andare solo in questo posto, per questo motivo

  22. e con questa ennesima BUFFONATA MEDIEVALE viene da fare solo l unica possibile arma che ci rimane, ricordatevi di votare e cacciare a calci questa manica di …

  23. i “telefonari” sono alle strette e quindi cercano di bloccare il più possibile l’attività delle aziende informatiche come la mia. La convergenza dati e fonia è ormai una realtà da anni, un’azienda informatica deve per forza di cose
    proporre ad un cliente una soluzione completa altrimenti è destinata a chiudere ! (router, centralini pbx, VoIP, messagistica unificata).
    Ma vi rendete conto che è una “lobby” che limita la liberta d’impresa?
    L’attività delle aziende informatiche è stata per anni limitata per quella “ciofeca” di DM 314/92.
    I “telefonari” se ne rendono conto:se viene liberalizzato il mercato, la loro fetta di torta diventa
    una piccola bricciola di pane appiccicata al cu..
    Mi spiegate perchè un’azienda come la mia che ha ingegneri, programmatori e sistemisti che configurano
    server, storage, sviluppano software e quant’altro non possono installare router o pbx voip con 20 linee urbane?
    Sarebbe come dire che Alonso non può per legge guidare una 500.
    Propongo a tutti di raccogliere le firme e poi inviare una bella
    lettera al Ministro dello sviluppo economico per abrograre la legge o
    per assolutamente modificarla.
    Si potrebbe iniziare questo cammino con l’aiuto di Assoprovider attraverso il loro sito.
    Ciao Michele

  24. D’accordo con tutti voi sull’assurdità del provvedimento ma… perchè dobbiamo sempre aspettare che sia qualcun altro a “occuparsene”? (fosse anche Assoprovider)
    Possiamo farlo direttamente noi, qui, adesso.
    1)Usiamo uno di questi: http://www.petitionspot.com/ http://www.gopetition.com/ .
    2)Quintarelli o altri, scrivano la petizione, magari breve a prova di “ignorante”.
    3)Shariamo il tutto tra i nostri contatti, email, Facebook, twitter e blog vari.
    4)Pubblichiamo una apposita pagina web con i risultati in tempo reale sull’andamento della petizione, e inviamo il link a giornali vari, dedicandola in testata (scritto bello in grande) al Ministro Brunetta. La pagina, volendo, potrebbe essere ospitata su questo Blog o sul sito IBL dove O.Giannino scrive.
    5) E poi vediamo se gli informatici nostrali, sono bravi solo a protestare o anche a farsi valere. E io spero di cuore che sia la seconda…
    Usiamo la forza delle rete quando c’è bisogno di farci sentire!
    Che ne dite?
    Ciao Valerio

  25. ” terminali di telecomunicazione all’interfaccia della rete pubblica,”
    si parla di reti pubbliche. Quelle delle aziende o nelle case, sono private.
    Le reti pubbliche possono essere in aeroporti, biblioteche, parchi, etc etc,.. Fino a prova contraria, se non ci sono ulteriori precisazioni, questa dovrebbe essere la giusta interpretazione

  26. pierluigi massimo

    Beh! io sono superiore ai vostri problemi. infatti al mio paese (fontanella al piano – BG) l’adsl non esiste. volevo mettere un wi-fi ma il consorzio agrario che ho di fronte non lascia passare il segnale (oltre che avere migliaia di metri di eternit, inquinamento acustico che non ci permette di stare fuori in cortile, polverina di granoturco che riempie i solai e non solo e relativi topi). sto pensando ai piccioni viaggiatori. se riesco ad addestrare quelli che stanno sui tetti del consorzio.
    ciao

  27. non ci si crede ragazzi… ma come si possono fare delle leggi così???
    a parte che quando uscì quella del 92 di adsl nemmeno se ne parlava (quindi l’installazione aveva un senso) ma adesso che senso ha?!?!
    ritireranno tutit i modem dal mercato? chi ha la linea adsl dovrà farla certificare?
    ritorneremo al 56k?
    io che mi sono fatto un c*** come una capanna per studiare networking, security, voip e compagnia bella e poi applicarle sul campo non potrò più farlo per un patentino del c****??? ragazzi mi sembra che più andiamo avanti e più str***ate fanno…
    non ne posso più!! non ci si crede! facciamoci sentire!!!!

  28. Se il problema fosse il superamento di un test che qualifichi la competenza professionale senza barriere per l’ammissione al test tipo devi possedere un titolo di scuola superiore o addirittura una laurea devi esser stato dipendente di un’azienda del settore la cosa al limite potrebbe anche starci del resto già lo facciamo per guidare un mezzo.
    Ma la maggior parte di questi registri degli “eletti” sono chiusi, se un disoccupato oggi volesse studiare per poter diventare un elettricista qualificato od un tecnico per caldaie domestiche non avrebbe speranze di accedere all’albo.

  29. Buongiorno a tutti,
    sono quello che si definisce un Teleimpiantista.
    Ho lavorato dal 1998 in un’azienda di installazione e manutenzione di impianti telefonici provvista di autorizzazione ministeriale secondo quanto previsto dal DM314/92.
    A ottobre dell’anno scorso ho preso la decisione di aprire una partita iva e cominciare a lavorare per conto mio.
    Non avete idea della burocrazia da affrontare per riuscire ad ottenere un patentino di 3° grado (quello più basso!!!).
    Nella vecchia azienda sono sempre riuscito a gestire tutti gli interventi di manutenzione ed installazione degli impianti praticamente da solo. Forse non tutti sanno, però, che uno dei requisiti necessari per ottenere l’autorizzazione ministeriale è quello di avere alle proprie dipendenze personale tecnico come segue:
    – una unita’ addetta alla direzione dei lavori;
    – due unità addette all’esecuzione dei lavori e/o alla manutenzione delle apparecchiatura terminali;
    Ergo: una persona con discrete conoscenze tecniche e parecchia esperienza sul campo NON può pensare di diventare semplicemente artigiano gestendo i clienti che vorranno seguirlo e quelli nuovi che decideranno di affidare la propria azienda ad un esperto del settore: dovrà PER FORZA assumere almeno due persone per ottenere il patentino… ovviamente i costi lievitano: il personale costa, e per un artigiano appena avviato pensare di avere 2 persone a libro paga è utopia.
    Questi sono gli incentivi alla nuova imprenditoria… scusate lo sfogo, ma penso che questa legge debba cambiare.
    Come scriveva qualcuno qui sopra, ci sono aziende di impianti elettrici assolutamente non qualificate che però hanno tutti i requisiti tecnici per ottenere l’autorizzazione ministeriale addirittura di 2° grado…
    Saluti da uno “della Casta” che alla fine ha dovuto assumere 2 persone part-time per ottenere l’autorizzazione ministeriale, sperando che arrivino tempi migliori e riesca effettivamente a far rendere il personale che ho assunto: per il momento mi tiene compagnia durante i periodi morti…

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *