Il merger Yahoo! non convince

Per il guru Andrew Odlyzko pesano Antitrust, tempi lunghi e difficoltà d’integrazione "Il merger Yahoo! non convince" La giapponese Softbank in aiuto della società di Jerry Yang Vittorio Carlini

MILANO La tentazione, vista l’attuale debolezza del business, di cadere nelle accoglienti e ricche braccia di Steve Ballmer è forte. Ma Jerry Yang, ceo di Yahoo!, la speranza di restare indipendente, o comunque di non arrendersi senza condizioni a Microsoft, continua a coltivarla. Proprio ieri Masayoshi Son, presidente di Softbank, socio rilevante della web company con il 3%, ha ammesso l’esistenza di contatti con il co-fondatore del motore di ricerca. Lo scopo? Trovare la giusta risposta al take over da 44,6 miliardi della casa di Redmonton. Son, dopo aver sottolineato che l’operazione di Microsoft può comunque creare valore, ha detto che le soluzioni sono varie. Anche se di controfferte, per ora, non si è parlato. Nello "scoppio" di una battaglia di Opa e contro Opa ci sperano invece le banche. I quattro advisors di Yahoo! (Goldman Sachs, Lehman Brothers, Morgan Stanley e Blackstone) già si fregano le mani: solo con l’offerta di Ballmer, infatti, potrebbero incassare oltre 1,3 miliardi in commissioni. Al di là delle mosse, e contromosse, dei diretti interessati resta una domanda: l’arrocco di Microsoft, se vincente, sarebbe un big bang per il mondo dell’hitech?  "Io rimango scettico", risponde Andrew Odlyzko, uno dei grandi del web. Per anni al vertice del Computer department e della divisione crittografia ai Bell laboratories di AT&T, scienziato-manager, l’attuale direttore del centro di tecnologie digitali all’università del Minnesota non la manda certo a dire."Molto tempo -sottolinea – andrà perso per affrontare le questioni antitrust sia negli Usa sia in Europa. E poi, integrare due grandi organizzazioni così differenti è difficile". Non è un caso se "i tech-merger, tranne rare eccezioni come l’opa di Hp su Compaq, non funzionano bene. Il rischio è di perdere molti talenti per strada ".  Insomma, Odlyzko nutre qualche dubbio che possano crearsi così ampie sinergie che, invece, Microsoft stima in un miliardo di dollari all’anno (probabilmente a partire dal 2011). Di più. Per il guru di Internet "è essenzialmente una mossa della disperazione. Microsoft non ha fatto molto nell’area del core business di Google. Con l’acquisizione di Yahoo!raggiungerebbe, comunque, tre risultati ". Vale a dire? "Primo guadagnerebbe immediatamente quote di mercato; poi, si rafforzerebbe sul fronte tecnologico e, infine, potrebbe disporre di infrastrutture sul web ". Nuove "frecce" all’arco di Gates che, tuttavia, non sarebbero utili solo per conquistare il mercato della pubblicità online.  Odlyzko suggerisce un’altra area di business, questa sì potenzialmente interessante. "Penso al cosiddetto "cloud computing". Si tratta di un modello in cui i servizi hardware e quelli software, attualmente inseriti nei nostri singoli pc, dovrebbero risiedere sui server di Internet (le nuvole, cloud in inglese, ndr) costruiti e gestiti da un singolo soggetto". L’identikit del quale, se corrispondesse al duo Microsoft/ Yahoo!, darebbe alla newco una grande potenza di fuoco."La prima potrebbe offrire i suoi sistemi operativi mentre la seconda darebbe i servizi online. Sarebbe, poi,più facile per il nuovo soggetto attrarre più utenti verso la loro "nuvola"". Si potrebbe obiettare che queste tecnologie non sono ancora sul mercato. "Ma –  ribatte Odlyzko – poter ospitare tutte le attività di Information communication technology di un azienda o di una singola persona offre possibilità infinite". E su questo fronte, le possibilità di creare problemi a Google sono chiaramente notevoli. Di qui, il nervosismo della grande "G".Ciò nonostante,Odlyzko resta scettico: "Vedremo degli effetti sul monopolio di fatto che Microsoft ha nel mondo del desktop e che, giocoforza, creerà nuovi gravi problemi di concorrenza. Un punto, quest’ultimo, che non va sottovalutato". Insomma, la spada di Damocle dell’Antitrust incombe. Il mercato comunque, seppure non compatto, ci crede. Merril Lynch ha stimato che, se l’offerta è di 31 dollari per ogni azione Yahoo!, l’effetto diluitivo sull’eps di Microsoft nel 2009 sarebbe di 0,05 dollari. Se invece l’acquisizione fosse realizzata a 35 dollari sarebbe di 0,08 sia nel 2009 e 2010. Ma a fronte di ciò, il valore strategico dell’operazione resta comunque superiore. E la merchant bank dà l’ok.